Il letterato fiorentino Giovan Battista Strozzi il Cieco (1551-1634) fu particolarmente attivo nell’ambito della poesia per musica. Le due prove maggiori furono gli intermezzi composti in occasione dei festeggiamenti per le nozze di Ferdinando I de’ Medici e Cristina di Lorena nel 1589 e per quelle fra Cosimo II de’ Medici e Maria Maddalena d’Austria nel 1608. Il presente contributo intende concentrarsi, invece, sul poco esplorato terreno della produzione giovanile: a partire dall’analisi e dalla contestualizzazione di cinque madrigali intonati durante feste nuziali presso la corte granducale di Firenze (1579, 1584, 1586), ci si propone di far emergere i contatti dell’autore con la famiglia dei Medici e con figure di spicco del mondo letterario e musicale del tempo come il Tasso, il Guarini, Giovanni de’ Bardi e altri membri della sua Camerata. Si mette in luce, infine, la duplice fisionomia del Cieco che fu, oltre che prolifico madrigalista, altresì teorico di questa forma poetica attraverso una ‘Lettione sopra i madrigali’ pronunciata presso l’Accademia Fiorentina nel 1574, poi edita postuma
Rossini, F., «Strozzi, con dubbia palma in te contende / di Pallade il saper, di Febo l’arte»: i giovanili madrigali per musica di Giovan Battista Strozzi il Cieco tra poesia e riflessione letteraria, La letteratura italiana e le arti, Atti del XX Congresso dell’ADI - Associazione degli Italianisti (Napoli, 7-10 settembre 2016), Adi editore, Roma 2018: 1-12 [http://hdl.handle.net/10807/125120]
«Strozzi, con dubbia palma in te contende / di Pallade il saper, di Febo l’arte»: i giovanili madrigali per musica di Giovan Battista Strozzi il Cieco tra poesia e riflessione letteraria
Rossini, Francesco
2018
Abstract
Il letterato fiorentino Giovan Battista Strozzi il Cieco (1551-1634) fu particolarmente attivo nell’ambito della poesia per musica. Le due prove maggiori furono gli intermezzi composti in occasione dei festeggiamenti per le nozze di Ferdinando I de’ Medici e Cristina di Lorena nel 1589 e per quelle fra Cosimo II de’ Medici e Maria Maddalena d’Austria nel 1608. Il presente contributo intende concentrarsi, invece, sul poco esplorato terreno della produzione giovanile: a partire dall’analisi e dalla contestualizzazione di cinque madrigali intonati durante feste nuziali presso la corte granducale di Firenze (1579, 1584, 1586), ci si propone di far emergere i contatti dell’autore con la famiglia dei Medici e con figure di spicco del mondo letterario e musicale del tempo come il Tasso, il Guarini, Giovanni de’ Bardi e altri membri della sua Camerata. Si mette in luce, infine, la duplice fisionomia del Cieco che fu, oltre che prolifico madrigalista, altresì teorico di questa forma poetica attraverso una ‘Lettione sopra i madrigali’ pronunciata presso l’Accademia Fiorentina nel 1574, poi edita postumaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.