L’Ambrosiana custodisce un pregevole nucleo tassiano, in gran parte individuabile nella raccolta di Gian Vincenzo Pinelli, la cui collezione libraria alimenta uno dei principali fondi della biblioteca milanese. Tasso e Pinelli si conobbero durante gli anni del primo soggiorno padovano del poeta e il loro legame si mantenne almeno sino ai tempi della prigionia. L’apice di tale sintonia è da collocarsi attorno al 1575, quando Tasso trascorse alcune settimane a Padova revisionando canti della Liberata insieme al dotto bibliofilo, la cui dimora era luogo di discussione delle principali voci del dibattito sulle poetiche. Si spiegano così, oltre le carte sul poema, i manoscritti ambrosiani dei Discorsi dell’arte poetica e quello sugli Estratti dalla poetica di Castelvetro. Ulteriore testimonianza dell’interesse di Pinelli per la circolazione delle opere tassiane sono i manoscritti dell’Aminta e delle Rime, che chiamano in causa anche la figura di Aldo Manuzio il Giovane. Anche l’epistolario tassiano è rappresentato in Ambrosiana: accanto ad alcune lettere in copia si conservano un paio di autografi, per uno dei quali, una lettera a Francesco Polverino, si propone una nuova datazione.
Ferro, R., Torquato Tasso in Ambrosiana: i materiali del fondo cinque-secentesco, in Marco Ballarini E Francesco Sper, M. B. E. F. S. (ed.), Carte e immagini di Torquato Tasso, Bulzoni Editore - ITL, Roma-Milano 2018: 71- 92 [http://hdl.handle.net/10807/123790]
Torquato Tasso in Ambrosiana: i materiali del fondo cinque-secentesco
Ferro, Roberta
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2018
Abstract
L’Ambrosiana custodisce un pregevole nucleo tassiano, in gran parte individuabile nella raccolta di Gian Vincenzo Pinelli, la cui collezione libraria alimenta uno dei principali fondi della biblioteca milanese. Tasso e Pinelli si conobbero durante gli anni del primo soggiorno padovano del poeta e il loro legame si mantenne almeno sino ai tempi della prigionia. L’apice di tale sintonia è da collocarsi attorno al 1575, quando Tasso trascorse alcune settimane a Padova revisionando canti della Liberata insieme al dotto bibliofilo, la cui dimora era luogo di discussione delle principali voci del dibattito sulle poetiche. Si spiegano così, oltre le carte sul poema, i manoscritti ambrosiani dei Discorsi dell’arte poetica e quello sugli Estratti dalla poetica di Castelvetro. Ulteriore testimonianza dell’interesse di Pinelli per la circolazione delle opere tassiane sono i manoscritti dell’Aminta e delle Rime, che chiamano in causa anche la figura di Aldo Manuzio il Giovane. Anche l’epistolario tassiano è rappresentato in Ambrosiana: accanto ad alcune lettere in copia si conservano un paio di autografi, per uno dei quali, una lettera a Francesco Polverino, si propone una nuova datazione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tasso in Ambrosiana 2018.pdf
non disponibili
Tipologia file ?:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Non specificato
Dimensione
262.37 kB
Formato
Unknown
|
262.37 kB | Unknown | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.