Il nono capitolo del Secondo Rapporto sul secondo welfare affronta il tema della povertà alimentare e delle misure per contrastarla. Secondo le stime più recenti, sono 5 milioni e mezzo gli italiani in condizioni di povertà alimentare, di cui un milione e 300 mila sono minori. Nonostante queste cifre, in Italia continua a mancare una politica pubblica nazionale di contrasto alla povertà alimentare. Negli anni tale mancanza è stata affrontata, da un parte, attraverso le più generali misure di contrasto alla povertà (Social card, Nuova Carta Acquisti, ecc.), dall’altra delegata, più o meno esplicitamente, al volontariato e alla beneficienza, con evidenti limiti nel momento in cui l’indigenza ha iniziato ad assumere le cifre attuali. In questo quadro emerge tuttavia anche un dato positivo: la vivacità della società civile grazie alla quale stanno prendendo vita numerose iniziative di contrasto alla povertà alimentare, come gli empori della solidarietà. Pur essendo esperienze molto recenti, sui quali di conseguenza risulta difficile fare valutazioni, gli empori solidali risultano molto interessanti al fine di esplorare un nuovo ruolo per il volontariato nelle politiche sociali e suggerire modalità innovative di risposta alla povertà alimentare e non solo. L’approccio integrato di presa in carico della persona si rivela infatti più efficace nel favorire la riattivazione degli individui e nell’aggredire in particolare le nuove povertà nelle sue diverse “gradazioni”.

Lodi Rizzini, C., Gli empori della solidarietà nel contrasto alla povertà alimentare, in Franca Main, F. M., Maurizio Ferrer, M. F. (ed.), Secondo rapporto sul secondo welfare in Italia 2015, Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi, Torino, Torino 2015: 2015 N/A- N/A [http://hdl.handle.net/10807/121398]

Gli empori della solidarietà nel contrasto alla povertà alimentare

Lodi Rizzini, Chiara
2015

Abstract

Il nono capitolo del Secondo Rapporto sul secondo welfare affronta il tema della povertà alimentare e delle misure per contrastarla. Secondo le stime più recenti, sono 5 milioni e mezzo gli italiani in condizioni di povertà alimentare, di cui un milione e 300 mila sono minori. Nonostante queste cifre, in Italia continua a mancare una politica pubblica nazionale di contrasto alla povertà alimentare. Negli anni tale mancanza è stata affrontata, da un parte, attraverso le più generali misure di contrasto alla povertà (Social card, Nuova Carta Acquisti, ecc.), dall’altra delegata, più o meno esplicitamente, al volontariato e alla beneficienza, con evidenti limiti nel momento in cui l’indigenza ha iniziato ad assumere le cifre attuali. In questo quadro emerge tuttavia anche un dato positivo: la vivacità della società civile grazie alla quale stanno prendendo vita numerose iniziative di contrasto alla povertà alimentare, come gli empori della solidarietà. Pur essendo esperienze molto recenti, sui quali di conseguenza risulta difficile fare valutazioni, gli empori solidali risultano molto interessanti al fine di esplorare un nuovo ruolo per il volontariato nelle politiche sociali e suggerire modalità innovative di risposta alla povertà alimentare e non solo. L’approccio integrato di presa in carico della persona si rivela infatti più efficace nel favorire la riattivazione degli individui e nell’aggredire in particolare le nuove povertà nelle sue diverse “gradazioni”.
2015
Italiano
Secondo rapporto sul secondo welfare in Italia 2015
97888909417-5-7
Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi, Torino
2015
Lodi Rizzini, C., Gli empori della solidarietà nel contrasto alla povertà alimentare, in Franca Main, F. M., Maurizio Ferrer, M. F. (ed.), Secondo rapporto sul secondo welfare in Italia 2015, Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi, Torino, Torino 2015: 2015 N/A- N/A [http://hdl.handle.net/10807/121398]
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