Il volume è suddiviso in tre parti. La prima è dedicata allo studio della documentazione monetale venuta alla luce nel corso delle campagne di scavo attuate dalla Missione Archeologica Italiana a Malta sul sito di Tas-Silg. Sono dapprima analizzate ed inserite in un ampio contesto – locale e mediterraneo – le monete isolate (single finds) di età antica (puniche, siciliane, romane della repubblica e dell’impero, della zecca di Melita), moderna e contemporanea. Approfondite riflessioni sono riservate alla produzione di moneta sul territorio dell'arcipelago, al rapporto moneta/contesto di rinvenimento, al significato delle monete rinvenute in siti a carattere santuariale. Segue l’analisi del consistente deposito accumulatosi sotto la lastra di fondo della vasca battesimale, in seguito allo svuotamento del fonte della'cqua utilizzata per la somministarzione del primo sacramento. L’eccezionale scoperta permette di approfondire aspetti della ritualità del Battesimo in ambito paleocristiano e del significato del getto delle monete nel fonte battesimale, alla luce di testimonianze archeologiche e testuali. La seconda parte presenta due sezioni della Collezione Numismatica Nazionale, dopo aver descritto la formazione della collezione stessa, le cui origini risalgono al XVII secolo. Si tratta di un gruppo di monete numide, del quale si discute la composizione, la datazione, la possibile origine dal territorio maltese e la possibile natura di ripostiglio, mettendolo anche in rapporto ai rinvenimenti di numerario numida in area extra africana. Il secondo caso di studio riguarda un insieme di monete coniate nel III secolo d.C. (antoniniani e imitazioni radiate), conservate insieme all’interno della collezione, così da fare ipotizzare una loro congiunta scoperta e una invece isolata imitazione radiata di probabile coniazione africana, rinvenuta in un contesto tombale sull’isola di Gozo. La terza parte ripercorre lo sviluppo degli studi incentrati sulla monetazione battuta sull’arcipelago dalle zecche di Melita e di Gozo in età antica, a partire dal volume fondante della storiografia maltese (Descrittione di Malta), edito a Malta nel 1647 da Fra’ Giovanni Francesco Abela. Sono poi presentati e discussi i lavori prodotti fra il XVIII e il XX secolo da autori maltesi e non. Riflessioni più articolate sono riservate allo studio di Ridolfino Venuti (1735), di Albert Mayr (1894) e di Edward Coleiro (1971). La produzione di quest’ultimo autore rappresenta ancor oggi il testo di riferimento fondamentale per chi si occupa di monetazione maltese, pur necessitando ormai di una profonda revisione, sulla base delle nuove conoscenze numismatiche e archeologiche.

Perassi, C., Produzione e uso della moneta sull’arcipelago maltese in età antica, Educatt Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano 2018: 202 [http://hdl.handle.net/10807/121051]

Produzione e uso della moneta sull’arcipelago maltese in età antica

Perassi, Claudia
2018

Abstract

Il volume è suddiviso in tre parti. La prima è dedicata allo studio della documentazione monetale venuta alla luce nel corso delle campagne di scavo attuate dalla Missione Archeologica Italiana a Malta sul sito di Tas-Silg. Sono dapprima analizzate ed inserite in un ampio contesto – locale e mediterraneo – le monete isolate (single finds) di età antica (puniche, siciliane, romane della repubblica e dell’impero, della zecca di Melita), moderna e contemporanea. Approfondite riflessioni sono riservate alla produzione di moneta sul territorio dell'arcipelago, al rapporto moneta/contesto di rinvenimento, al significato delle monete rinvenute in siti a carattere santuariale. Segue l’analisi del consistente deposito accumulatosi sotto la lastra di fondo della vasca battesimale, in seguito allo svuotamento del fonte della'cqua utilizzata per la somministarzione del primo sacramento. L’eccezionale scoperta permette di approfondire aspetti della ritualità del Battesimo in ambito paleocristiano e del significato del getto delle monete nel fonte battesimale, alla luce di testimonianze archeologiche e testuali. La seconda parte presenta due sezioni della Collezione Numismatica Nazionale, dopo aver descritto la formazione della collezione stessa, le cui origini risalgono al XVII secolo. Si tratta di un gruppo di monete numide, del quale si discute la composizione, la datazione, la possibile origine dal territorio maltese e la possibile natura di ripostiglio, mettendolo anche in rapporto ai rinvenimenti di numerario numida in area extra africana. Il secondo caso di studio riguarda un insieme di monete coniate nel III secolo d.C. (antoniniani e imitazioni radiate), conservate insieme all’interno della collezione, così da fare ipotizzare una loro congiunta scoperta e una invece isolata imitazione radiata di probabile coniazione africana, rinvenuta in un contesto tombale sull’isola di Gozo. La terza parte ripercorre lo sviluppo degli studi incentrati sulla monetazione battuta sull’arcipelago dalle zecche di Melita e di Gozo in età antica, a partire dal volume fondante della storiografia maltese (Descrittione di Malta), edito a Malta nel 1647 da Fra’ Giovanni Francesco Abela. Sono poi presentati e discussi i lavori prodotti fra il XVIII e il XX secolo da autori maltesi e non. Riflessioni più articolate sono riservate allo studio di Ridolfino Venuti (1735), di Albert Mayr (1894) e di Edward Coleiro (1971). La produzione di quest’ultimo autore rappresenta ancor oggi il testo di riferimento fondamentale per chi si occupa di monetazione maltese, pur necessitando ormai di una profonda revisione, sulla base delle nuove conoscenze numismatiche e archeologiche.
2018
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Educatt Università Cattolica del Sacro Cuore
Perassi, C., Produzione e uso della moneta sull’arcipelago maltese in età antica, Educatt Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano 2018: 202 [http://hdl.handle.net/10807/121051]
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