I giovani vivono oggi un’accentuata precarietà occupazionale e la difficoltà a definire la propria identità e appartenenza professionale. La pedagogia ha perciò da riflettere in modo analitico sulla responsabilità intergenerazionale. Con riferimento ai rapporti tra le diverse generazioni, la dinamicità e il mutamento del mercato del lavoro, uniti ad un progressivo invecchiamento della popolazione e agli effetti della recessione economica, hanno colpito duramente la categoria dei giovani e contribuito ad una ridefinizione degli equilibri generazionali e dell’allocazione delle risorse sollevando, al tempo stesso, interrogativi sulle forti disparità nella gestione del welfare tra le diverse età della vita (Istat). Un fenomeno che mette in luce gli attuali squilibri generazionali è rappresentato dai cambi o dalle compresenze generazionali all’interno delle imprese che, se mal gestiti e non preparati per tempo, possono essere causa della perdita di un elevato numero di posti di lavoro (dovuta alla chiusura dell’impresa che non sopravvive al passaggio proprietario) e trasformare preziose opportunità professionali per le nuove generazioni in un lento ed inesorabile declino dell’impresa. In tale direzione il giovane, per poter intraprendere con successo il proprio percorso professionale, ha bisogno di misurarsi con esperienze di lavoro concrete che gli offrano la possibilità di mettere alla prova quanto appreso nel percorso scolastico. In una congiuntura economica e sociale assai sfidante si colloca pertanto la nuova legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione n. 107/2015 che all’articolo 1 (dal comma 33 al comma 44) introduce e regolamenta l’obbligo di alternanza scuola lavoro da svolgersi per tutti gli alunni dell’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado con l’obiettivo di orientare e sostenere un ingresso consapevole degli stessi nei contesti lavorativi mediante l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Essa implica un modello di scuola diverso rispetto a quello tradizionalmente fondato prevalentemente su conoscenze teoriche poiché promuove una visione di scuola che si apre in modo fecondo al territorio ed ai soggetti che lo abitano con l’obiettivo di creare una reale alleanza educativa. Le trasformazioni in atto sollecitano la riflessione pedagogica ad interrogarsi sulla qualità dei contesti come la scuola e il lavoro che, a vario titolo, contribuiscono ad arricchire le competenze del soggetto lungo il corso dell’intera esistenza con la finalità di offrire un prezioso apporto in riferimento all’implementazione dell’alternanza.

Mazzoli, S., Generazioni, alternanza scuola lavoro, impresa, in Malavasi, P. (ed.), Scuola lavoro famiglia università. Per un sistema formativo alleato e competente, Pensa MultiMedia srl, Lecce - Rovato (BS) 2017: 59- 67 [http://hdl.handle.net/10807/120789]

Generazioni, alternanza scuola lavoro, impresa

Mazzoli, Serena
2017

Abstract

I giovani vivono oggi un’accentuata precarietà occupazionale e la difficoltà a definire la propria identità e appartenenza professionale. La pedagogia ha perciò da riflettere in modo analitico sulla responsabilità intergenerazionale. Con riferimento ai rapporti tra le diverse generazioni, la dinamicità e il mutamento del mercato del lavoro, uniti ad un progressivo invecchiamento della popolazione e agli effetti della recessione economica, hanno colpito duramente la categoria dei giovani e contribuito ad una ridefinizione degli equilibri generazionali e dell’allocazione delle risorse sollevando, al tempo stesso, interrogativi sulle forti disparità nella gestione del welfare tra le diverse età della vita (Istat). Un fenomeno che mette in luce gli attuali squilibri generazionali è rappresentato dai cambi o dalle compresenze generazionali all’interno delle imprese che, se mal gestiti e non preparati per tempo, possono essere causa della perdita di un elevato numero di posti di lavoro (dovuta alla chiusura dell’impresa che non sopravvive al passaggio proprietario) e trasformare preziose opportunità professionali per le nuove generazioni in un lento ed inesorabile declino dell’impresa. In tale direzione il giovane, per poter intraprendere con successo il proprio percorso professionale, ha bisogno di misurarsi con esperienze di lavoro concrete che gli offrano la possibilità di mettere alla prova quanto appreso nel percorso scolastico. In una congiuntura economica e sociale assai sfidante si colloca pertanto la nuova legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione n. 107/2015 che all’articolo 1 (dal comma 33 al comma 44) introduce e regolamenta l’obbligo di alternanza scuola lavoro da svolgersi per tutti gli alunni dell’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado con l’obiettivo di orientare e sostenere un ingresso consapevole degli stessi nei contesti lavorativi mediante l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Essa implica un modello di scuola diverso rispetto a quello tradizionalmente fondato prevalentemente su conoscenze teoriche poiché promuove una visione di scuola che si apre in modo fecondo al territorio ed ai soggetti che lo abitano con l’obiettivo di creare una reale alleanza educativa. Le trasformazioni in atto sollecitano la riflessione pedagogica ad interrogarsi sulla qualità dei contesti come la scuola e il lavoro che, a vario titolo, contribuiscono ad arricchire le competenze del soggetto lungo il corso dell’intera esistenza con la finalità di offrire un prezioso apporto in riferimento all’implementazione dell’alternanza.
2017
Italiano
Scuola lavoro famiglia università. Per un sistema formativo alleato e competente
9788867605194
Pensa MultiMedia srl
Mazzoli, S., Generazioni, alternanza scuola lavoro, impresa, in Malavasi, P. (ed.), Scuola lavoro famiglia università. Per un sistema formativo alleato e competente, Pensa MultiMedia srl, Lecce - Rovato (BS) 2017: 59- 67 [http://hdl.handle.net/10807/120789]
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