L’obiettivo del presente contributo è quello di riflettere su una specifica torsione concettuale che riguarda l'idea di interesse nazionale e di provare a capire le ragioni che inducono le élite politiche a rinunciare al loro ruolo dirigente considerando, per l’appunto, l’interesse nazionale come un qualcosa che altri hanno definito o dovrebbero definire e non come il prodotto della loro azione quotidiana. Un esempio di tale propensione è piuttosto evidente quando adoperano l’espressione «interesse nazionale» in riferimento alla politica dell’Unione europea: con l’intento di «difenderlo» lo fanno coincidere, di volta in volta, con il singolo interesse frazionale e non lo elaborano come sintesi unitaria di diversi interessi conflittuali, da considerare a sua volta come parte di un’ulteriore, futura sintesi politica sovranazionale. Come si vedrà, questa declinazione semplificatoria è però favorita (e, forse, in parte giustificata) dal un altro processo di «neutralizzazione», più ampio e più complesso, che coinvolge le stesse istituzioni europee. Infatti, se la «neutralizzazione» dell’interesse nazionale da parte delle élite domestiche ne ha provocato una palese distorsione concettuale, nel caso delle istituzioni europee la rimozione della dimensione politica ha precluso la possibilità che possa realmente essere ideato un interesse europeo.

Campati, A., Un concetto neutralizzato. L’interesse nazionale e la crisi delle élite politiche, in Campi, A., De Luca, S., Tuccari F. (a Cura Di, T. F. (. C. D., Nazione e nazionalismi. Teorie, interpretazioni, sfide attuali, vol. II, Historica edizioni, Roma 2018: 313-329 [http://hdl.handle.net/10807/119530]

Un concetto neutralizzato. L’interesse nazionale e la crisi delle élite politiche

Campati, Antonio
2018

Abstract

L’obiettivo del presente contributo è quello di riflettere su una specifica torsione concettuale che riguarda l'idea di interesse nazionale e di provare a capire le ragioni che inducono le élite politiche a rinunciare al loro ruolo dirigente considerando, per l’appunto, l’interesse nazionale come un qualcosa che altri hanno definito o dovrebbero definire e non come il prodotto della loro azione quotidiana. Un esempio di tale propensione è piuttosto evidente quando adoperano l’espressione «interesse nazionale» in riferimento alla politica dell’Unione europea: con l’intento di «difenderlo» lo fanno coincidere, di volta in volta, con il singolo interesse frazionale e non lo elaborano come sintesi unitaria di diversi interessi conflittuali, da considerare a sua volta come parte di un’ulteriore, futura sintesi politica sovranazionale. Come si vedrà, questa declinazione semplificatoria è però favorita (e, forse, in parte giustificata) dal un altro processo di «neutralizzazione», più ampio e più complesso, che coinvolge le stesse istituzioni europee. Infatti, se la «neutralizzazione» dell’interesse nazionale da parte delle élite domestiche ne ha provocato una palese distorsione concettuale, nel caso delle istituzioni europee la rimozione della dimensione politica ha precluso la possibilità che possa realmente essere ideato un interesse europeo.
2018
Italiano
978-88-33370-37-8
Historica edizioni
Campati, A., Un concetto neutralizzato. L’interesse nazionale e la crisi delle élite politiche, in Campi, A., De Luca, S., Tuccari F. (a Cura Di, T. F. (. C. D., Nazione e nazionalismi. Teorie, interpretazioni, sfide attuali, vol. II, Historica edizioni, Roma 2018: 313-329 [http://hdl.handle.net/10807/119530]
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