Illusione è vedere un mondo al posto delle semplici immagini sullo schermo: sentirsi dentro di esso, partecipare a ciò che vi accade, condividere prospettive ed emozioni con i soggetti che vi abitano, in una condizione intermedia tra abbandono e presenza di sé, adesione e consapevolezza. Illusione è vivere un’esperienza, dunque: vicaria, proiettiva, immaginaria; e tuttavia reale, diretta, personale, al punto che da essa traiamo non solo piacere, ma anche risorse simboliche importanti per la costruzione della nostra identità. Da oltre ottant’anni questa esperienza è il cuore dello spettacolo moderno: attraversando gran parte della produzione cinematografica e televisiva, essa si è progressivamente rinnovata nelle forme, adattandosi allo spirito dei tempi; ma ha conservato la propria natura e ha mantenuto un’assoluta centralità nelle pratiche della produzione culturale e nelle diete mediali degli spettatori. Il volume, seguendo l’evoluzione dell’illusione dal cinema classico americano fino alle serie tv contemporanee, analizza le strategie testuali e le forme di fruizione che la caratterizzano, con le persistenze, ma anche le più significative mutazioni. Inoltre, si interroga sul ruolo che l’illusione può avere oggi, a fronte delle trasformazioni apportate dalle tecnologie e dai media digitali e, più in generale, in ragione dei cambiamenti culturali introdotti dalla mentalità postmoderna. Il percorso, che si snoda tra riflessione teorica, analisi di testi ed esperienza professionale, è arricchito da preziosi contributi di Dario Argento, Bernardo Bertolucci, Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek, Ettore Scola e Giuseppe Tornatore.

Di Chio, F., L'illusione difficile. Cinema e serie TV nell'età della disillusione, Bompiani, Milano 2011: 320 [http://hdl.handle.net/10807/11836]

L'illusione difficile. Cinema e serie TV nell'età della disillusione

Di Chio, Federico
2011

Abstract

Illusione è vedere un mondo al posto delle semplici immagini sullo schermo: sentirsi dentro di esso, partecipare a ciò che vi accade, condividere prospettive ed emozioni con i soggetti che vi abitano, in una condizione intermedia tra abbandono e presenza di sé, adesione e consapevolezza. Illusione è vivere un’esperienza, dunque: vicaria, proiettiva, immaginaria; e tuttavia reale, diretta, personale, al punto che da essa traiamo non solo piacere, ma anche risorse simboliche importanti per la costruzione della nostra identità. Da oltre ottant’anni questa esperienza è il cuore dello spettacolo moderno: attraversando gran parte della produzione cinematografica e televisiva, essa si è progressivamente rinnovata nelle forme, adattandosi allo spirito dei tempi; ma ha conservato la propria natura e ha mantenuto un’assoluta centralità nelle pratiche della produzione culturale e nelle diete mediali degli spettatori. Il volume, seguendo l’evoluzione dell’illusione dal cinema classico americano fino alle serie tv contemporanee, analizza le strategie testuali e le forme di fruizione che la caratterizzano, con le persistenze, ma anche le più significative mutazioni. Inoltre, si interroga sul ruolo che l’illusione può avere oggi, a fronte delle trasformazioni apportate dalle tecnologie e dai media digitali e, più in generale, in ragione dei cambiamenti culturali introdotti dalla mentalità postmoderna. Il percorso, che si snoda tra riflessione teorica, analisi di testi ed esperienza professionale, è arricchito da preziosi contributi di Dario Argento, Bernardo Bertolucci, Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek, Ettore Scola e Giuseppe Tornatore.
2011
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Di Chio, F., L'illusione difficile. Cinema e serie TV nell'età della disillusione, Bompiani, Milano 2011: 320 [http://hdl.handle.net/10807/11836]
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