Nei ritmi sempre più affannosi di una modernità mai conclusa l’indolenza diventa, se non un valore, un prezioso elemento di contrasto. "La saggezza dei pigri" racconta e analizza tre personaggi letterari che, rifiutando di lavorare, danno corpo a uno sguardo alternativo sulla loro epoca. Bartleby, che nel racconto di Melville si ostina a “preferire di no”, esprime una reazione all’emergente capitalismo nel quale la dedizione al lavoro si coniuga all’edonismo consumista. James Wait, il marinaio allettato al centro di "The Nigger of the 'Narcissus'" di Conrad, è sintomo del conflitto fra esaltazione dell’operosità di una supposta comunità tradizionale e la consapevolezza della sua irrealtà. Sul rifiuto di lavorare del protagonista di "Murphy," poi, Beckett modula una riflessione sul rapporto fra attività e passività, interno e esterno, identità e differenza. In Bartleby, James Wait e Murphy si coglie il convergere della più grande potenzialità con la più radicale impotenza e in questo paradosso si configura un’idea dell’umano come intreccio fra creatività produttiva e sterile abbandono.
Bellini, F., La saggezza dei pigri. Figure di rifiuto del lavoro in Melville, Conrad e Beckett, Mimesis, Milano 2017:<<ETEROTOPIE>>,404 175 [http://hdl.handle.net/10807/117995]
La saggezza dei pigri. Figure di rifiuto del lavoro in Melville, Conrad e Beckett
Bellini, Federico
2017
Abstract
Nei ritmi sempre più affannosi di una modernità mai conclusa l’indolenza diventa, se non un valore, un prezioso elemento di contrasto. "La saggezza dei pigri" racconta e analizza tre personaggi letterari che, rifiutando di lavorare, danno corpo a uno sguardo alternativo sulla loro epoca. Bartleby, che nel racconto di Melville si ostina a “preferire di no”, esprime una reazione all’emergente capitalismo nel quale la dedizione al lavoro si coniuga all’edonismo consumista. James Wait, il marinaio allettato al centro di "The Nigger of the 'Narcissus'" di Conrad, è sintomo del conflitto fra esaltazione dell’operosità di una supposta comunità tradizionale e la consapevolezza della sua irrealtà. Sul rifiuto di lavorare del protagonista di "Murphy," poi, Beckett modula una riflessione sul rapporto fra attività e passività, interno e esterno, identità e differenza. In Bartleby, James Wait e Murphy si coglie il convergere della più grande potenzialità con la più radicale impotenza e in questo paradosso si configura un’idea dell’umano come intreccio fra creatività produttiva e sterile abbandono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.