Sin dalla fine del sistema bipolare, multilateralismo, soft power e democrazia hanno costituito per gli Stati Uniti i cardini di un consenso bipartisan in relazione al ruolo internazionale del paese, e ai modi di perseguirne gli interessi promuovendone al con-tempo anche i valori. Sebbene con approcci e metodi differenti, le amministrazioni che si sono succedute alla Casa Bianca in questa fase si sono in gran parte ispirate a una grand strategy fondata sul rafforzamento e sull’espansione dell’ordine liberale (occidentale) ereditato dalla guerra fredda. Le elezioni del 2016, che hanno portato Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti, sembrano tuttavia segnare l’erosione di questo consenso e una netta inversione di rotta. L’analisi delle posizioni espresse in campagna elettorale, e delle politiche promosse nei primi mesi di mandato in rap-porto a multilateralismo, soft power e democrazia aiuta a capire in che misura la “dottrina Trump” presenti significative discontinuità rispetto a chi l’ha preceduto, e più in generale se possa costituire o meno una minaccia per alcuni elementi fondamentali dell’ordine liberale.
Fassi, E., Multilateralismo, soft power e democrazia? La grand strategy degli Stati Uniti nell'era Trump, in Alessandro Quarengh, A. Q. (ed.), Trump e l'ordine internazionale. Continuità e discontinuità nella politica estera statunitense del XXI secolo, Egea, Milano, MILANO -- ITA 2018: 85- 108 [http://hdl.handle.net/10807/117551]
Multilateralismo, soft power e democrazia? La grand strategy degli Stati Uniti nell'era Trump
Fassi, Enrico
2018
Abstract
Sin dalla fine del sistema bipolare, multilateralismo, soft power e democrazia hanno costituito per gli Stati Uniti i cardini di un consenso bipartisan in relazione al ruolo internazionale del paese, e ai modi di perseguirne gli interessi promuovendone al con-tempo anche i valori. Sebbene con approcci e metodi differenti, le amministrazioni che si sono succedute alla Casa Bianca in questa fase si sono in gran parte ispirate a una grand strategy fondata sul rafforzamento e sull’espansione dell’ordine liberale (occidentale) ereditato dalla guerra fredda. Le elezioni del 2016, che hanno portato Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti, sembrano tuttavia segnare l’erosione di questo consenso e una netta inversione di rotta. L’analisi delle posizioni espresse in campagna elettorale, e delle politiche promosse nei primi mesi di mandato in rap-porto a multilateralismo, soft power e democrazia aiuta a capire in che misura la “dottrina Trump” presenti significative discontinuità rispetto a chi l’ha preceduto, e più in generale se possa costituire o meno una minaccia per alcuni elementi fondamentali dell’ordine liberale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.