Negli ultimi decenni, si sono manifestate nei mercati finanziari alcune variabili che si possono definire “egemoni”, in quanto hanno determinato un’omogeneizzazione in termini di fruibilità e reso in questo modo comparabili prodotti e strumenti originati da input e da contesti differenti. Si fa riferimento, fondamentalmente, alla variabile tecnologica e al processo di globalizzazione che si sono sviluppati, interagendo in un sistema sostanzialmente continuo, verso l’identificazione di mercati sempre più unbounded e di sistemi sempre più uniformati in termini di canoni valutativi e operativi. Questi fenomeni hanno pervaso anche l’originaria unicità del prodotto artistico contribuendo ad avvicinare il mercato dell’arte al mercato finanziario e caratterizzandone fortemente le proprie connotazioni in termini di performing e di obiettivi di investimento. È senza dubbio vero che, storicamente parlando, la relazione “opera d’arte- valore di mercato”, anche se non contemporanea nell’originarsi – nel senso che un’opera d’arte non si crea necessariamente con un valore di mercato ma il valore di mercato le viene attribuito a posteriori e spesso con un valore di mercato viene identificata a posteriori –, è stata avvalorata dai soggetti che diversamente ne hanno fruito o, più precisamente, che hanno fruito dell’opera d’arte in questione.
Fandella, P., L'art advisory e gli investment of passion, in Marco Orian, M. O., Bruno Zanabon, B. Z. (ed.), trattato di private banking e wealth management, ulrico hoepli, MILANO -- ITA 2016: 125- 159 [http://hdl.handle.net/10807/116171]
L'art advisory e gli investment of passion
Fandella, Paola
2016
Abstract
Negli ultimi decenni, si sono manifestate nei mercati finanziari alcune variabili che si possono definire “egemoni”, in quanto hanno determinato un’omogeneizzazione in termini di fruibilità e reso in questo modo comparabili prodotti e strumenti originati da input e da contesti differenti. Si fa riferimento, fondamentalmente, alla variabile tecnologica e al processo di globalizzazione che si sono sviluppati, interagendo in un sistema sostanzialmente continuo, verso l’identificazione di mercati sempre più unbounded e di sistemi sempre più uniformati in termini di canoni valutativi e operativi. Questi fenomeni hanno pervaso anche l’originaria unicità del prodotto artistico contribuendo ad avvicinare il mercato dell’arte al mercato finanziario e caratterizzandone fortemente le proprie connotazioni in termini di performing e di obiettivi di investimento. È senza dubbio vero che, storicamente parlando, la relazione “opera d’arte- valore di mercato”, anche se non contemporanea nell’originarsi – nel senso che un’opera d’arte non si crea necessariamente con un valore di mercato ma il valore di mercato le viene attribuito a posteriori e spesso con un valore di mercato viene identificata a posteriori –, è stata avvalorata dai soggetti che diversamente ne hanno fruito o, più precisamente, che hanno fruito dell’opera d’arte in questione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.