Le "Linee guida nazionali per i servizi sociali, le organizzazioni che offrono assistenza alle vittime e i centri di giustizia riparativa" sono state elaborate nell'ambito del progetto "Victims and Corporations. Implementation of Directive 2012/29/EU for Victims of Corporate Crimes and Corporate Violence" finanziato dal programma "Justice" dell'Unione Europea. Il capitolo affronta il tema del sostegno e dell'assistenza alle vittime di reato, approfondendo in particolare la peculiarità dei bisogni di supporto e assistenza delle vittime della criminalità d'impresa. La Direttiva 2012/29/UE prevede che il supporto alle vittime di reato (al di fuori del procedimento penale), affidato al mondo delle professioni sociali, psicosociali, sanitarie, ecc., si concretizzi in un sistema integrato di interventi a più livelli, i quali includono l’erogazione di informazioni, la prestazione di assistenza ‘generica’ e ‘dedicata’ e l’istituzione di appositi «servizi di assistenza alle vittime» di tipo «generale» e «specialistico». Il personale coinvolto in tale sistema multilivello può includere un ampio ventaglio di figure professionali o volontarie, specializzate nell’assistenza alle vittime o a cui capiti, per la professione svolta o la funzione esercitata, di entrare a qualsiasi titolo in contatto con le vittime. Il d.lgs. 212/2015 ha però recepito la Direttiva Vittima limitatamente ai profili concernenti la partecipazione della vittima al procedimento penale, trascurando l’istituzione e la regolamentazione dei servizi di assistenza e, dunque, trascurando la concreta ed effettiva erogazione del sostegno dovuto. L’assenza, in Italia, dei servizi di assistenza alle vittime, l’accesso ai quali è previsto dalla Direttiva come «diritto» di queste ultime, attenua grandemente – fino quasi a vanificarlo – ogni intervento in favore delle vittime stesse, scaricando sulla giustizia penale compiti che non le appartengono e privando l’autorità giudiziaria di figure essenziali all’effettiva tutela delle vittime e alla corretta valutazione individuale delle esigenze di protezione. Il capitolo fornisce una serie di indicazioni operative volte ad applicare comunque, al meglio possibile, le disposizioni della Direttiva in tema di assistenza alle vittime, in attesa della realizzazione di un sistema capillare di servizi di assistenza e sostegno.
Mazzucato, C., Sostegno e assistenza al di fuori del procedimento penale, in Mazzucato, C., Visconti, A. (ed.), Implementazione della Direttiva 2012/29/UE per le vittime di corporate crime e corporate violence. Linee guida nazionali per i servizi sociali, le organizzazioni che offrono assistenza alle vittime e i centri di giustizia riparativa, Università Cattolica del Sacro Cuore, Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale, Milano 2017: 53- 79 [http://hdl.handle.net/10807/115992]
Sostegno e assistenza al di fuori del procedimento penale
Mazzucato, Claudia
2017
Abstract
Le "Linee guida nazionali per i servizi sociali, le organizzazioni che offrono assistenza alle vittime e i centri di giustizia riparativa" sono state elaborate nell'ambito del progetto "Victims and Corporations. Implementation of Directive 2012/29/EU for Victims of Corporate Crimes and Corporate Violence" finanziato dal programma "Justice" dell'Unione Europea. Il capitolo affronta il tema del sostegno e dell'assistenza alle vittime di reato, approfondendo in particolare la peculiarità dei bisogni di supporto e assistenza delle vittime della criminalità d'impresa. La Direttiva 2012/29/UE prevede che il supporto alle vittime di reato (al di fuori del procedimento penale), affidato al mondo delle professioni sociali, psicosociali, sanitarie, ecc., si concretizzi in un sistema integrato di interventi a più livelli, i quali includono l’erogazione di informazioni, la prestazione di assistenza ‘generica’ e ‘dedicata’ e l’istituzione di appositi «servizi di assistenza alle vittime» di tipo «generale» e «specialistico». Il personale coinvolto in tale sistema multilivello può includere un ampio ventaglio di figure professionali o volontarie, specializzate nell’assistenza alle vittime o a cui capiti, per la professione svolta o la funzione esercitata, di entrare a qualsiasi titolo in contatto con le vittime. Il d.lgs. 212/2015 ha però recepito la Direttiva Vittima limitatamente ai profili concernenti la partecipazione della vittima al procedimento penale, trascurando l’istituzione e la regolamentazione dei servizi di assistenza e, dunque, trascurando la concreta ed effettiva erogazione del sostegno dovuto. L’assenza, in Italia, dei servizi di assistenza alle vittime, l’accesso ai quali è previsto dalla Direttiva come «diritto» di queste ultime, attenua grandemente – fino quasi a vanificarlo – ogni intervento in favore delle vittime stesse, scaricando sulla giustizia penale compiti che non le appartengono e privando l’autorità giudiziaria di figure essenziali all’effettiva tutela delle vittime e alla corretta valutazione individuale delle esigenze di protezione. Il capitolo fornisce una serie di indicazioni operative volte ad applicare comunque, al meglio possibile, le disposizioni della Direttiva in tema di assistenza alle vittime, in attesa della realizzazione di un sistema capillare di servizi di assistenza e sostegno.File | Dimensione | Formato | |
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Italy_Vict&Co_Dir2012.29.UE_LINEE-GUIDA_op.soc (2017).pdf
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Descrizione: Testo completo delle "Linee guida nazionali per i servizi sociali, le organizzazioni che offrono assistenza alle vittime e i centri di giustizia riparativa"
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