La mensa è parte integrante del tempo educativo all’interno della giornata scolastica: consumare un pasto a scuola si configura come un momento fondamentale di aggregazione e crescita, oltre che un’occasione per una corretta educazione alimentare. Luogo di azione, ma nello stesso tempo di senso e di pensiero, la mensa scolastica per essere realmente inclusiva e non un’appendice, ha necessità di una progettazione pedagogica attenta ai piccoli gesti quotidiani. A partire per esempio da una lettura della grande quantità di cibo sprecato, si possono proporre soluzioni atte a favorire la crescita legata a dimensioni civiche quali il senso del risparmio, il rispetto delle risorse e il sostegno alle categorie più deboli. La dimensione della solidarietà e l’educazione al non spreco fanno parte di un processo di umanizzazione, di un intreccio ecologico di competenze che proprio nel momento del consumo del pasto possono attivare comportamenti etici e abiti mentali capaci di attivare nuovi modelli di accoglienza. L’intervento presenta la ricerca “Think, eat, don’t waste” di Alta Scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sostenuta da Fondazione Cariplo.

Bornatici, S., Il cibo a scuola, un laboratorio pedagogico per l’accoglienza, in Ulivieri, S., Binanti, L., Colazzo, S., M. Piccinn, M. P. (ed.), Scuola Democrazia Educazione Formare ad una nuova società della conoscenza e della solidarietà, Pensa MultiMedia, Lecce - Rovato (BS) 2018: 147- 152 [http://hdl.handle.net/10807/115485]

Il cibo a scuola, un laboratorio pedagogico per l’accoglienza

Bornatici, Sara
2018

Abstract

La mensa è parte integrante del tempo educativo all’interno della giornata scolastica: consumare un pasto a scuola si configura come un momento fondamentale di aggregazione e crescita, oltre che un’occasione per una corretta educazione alimentare. Luogo di azione, ma nello stesso tempo di senso e di pensiero, la mensa scolastica per essere realmente inclusiva e non un’appendice, ha necessità di una progettazione pedagogica attenta ai piccoli gesti quotidiani. A partire per esempio da una lettura della grande quantità di cibo sprecato, si possono proporre soluzioni atte a favorire la crescita legata a dimensioni civiche quali il senso del risparmio, il rispetto delle risorse e il sostegno alle categorie più deboli. La dimensione della solidarietà e l’educazione al non spreco fanno parte di un processo di umanizzazione, di un intreccio ecologico di competenze che proprio nel momento del consumo del pasto possono attivare comportamenti etici e abiti mentali capaci di attivare nuovi modelli di accoglienza. L’intervento presenta la ricerca “Think, eat, don’t waste” di Alta Scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sostenuta da Fondazione Cariplo.
2018
Italiano
Scuola Democrazia Educazione Formare ad una nuova società della conoscenza e della solidarietà
978-88-6760-547-7
Pensa MultiMedia
Bornatici, S., Il cibo a scuola, un laboratorio pedagogico per l’accoglienza, in Ulivieri, S., Binanti, L., Colazzo, S., M. Piccinn, M. P. (ed.), Scuola Democrazia Educazione Formare ad una nuova società della conoscenza e della solidarietà, Pensa MultiMedia, Lecce - Rovato (BS) 2018: 147- 152 [http://hdl.handle.net/10807/115485]
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