L’essere umano è corporeo. La persona umana è corporea. In che modo possiamo trovare la pluralità e la relazione in questa sua ontologia carnale? A volte, sembra che il pensiero filosofico si dimentichi proprio di questa centralità: del fatto che siamo esseri corporei. Non solo, siamo esseri corporei sessuati. L’itinerario di riflessione che qui viene proposto tiene al centro proprio questa dimensione somatica. Il tentativo è quello di indagare l’umano, uomo e donna, osservando la relazionalità e la corporeità dal punto di vista dell’ontologia. Proprio perché si tratta di un essere che è sessuato, risulta particolarmente interessante prendere in considerazione alcune sollecitazioni apportate all’antropologia dal pensiero delle donne a partire dalla metà del XX secolo, dato che sono state loro a mettere in luce un aspetto deficitario della riflessione filosofica sull’essere umano, in passato osservato unicamente dalla prospettiva maschile e avendo nel solo maschile il modello dell’umano stesso. Si cercherà di mostrare come la via di soluzione ad alcune esigenze messe in luce dai women’s studies non sia quello della destrutturazione del soggetto o del soggetto nomade, ma proprio quello di un soggetto relazionale. Ed è proprio da qui che è possibile osservare come il fatto che l’essere umano sia uomo e donna torni ad illuminare la questione dell’identità. Ma se la corporeità costituisce parte integrante dell’identità personale umana, la specificità della donna, indipendentemente dal suo essere o non essere di fatto madre, può introdurci ancora più in profondità in quel mistero che è l’identità relazionale umana.
Colombetti, E., Essere si declina al plurale. Identità e generazione., in P. Donati, A. M. I. V. (ed.), Ecologia integrale della relazione uomo-donna. Una prospettiva relazionale., EDUSC, ROMA -- ITA 2018: <<ROR STUDIES SERIES>>, 215- 256 [http://hdl.handle.net/10807/114424]
Essere si declina al plurale. Identità e generazione.
Colombetti, ElenaPrimo
2018
Abstract
L’essere umano è corporeo. La persona umana è corporea. In che modo possiamo trovare la pluralità e la relazione in questa sua ontologia carnale? A volte, sembra che il pensiero filosofico si dimentichi proprio di questa centralità: del fatto che siamo esseri corporei. Non solo, siamo esseri corporei sessuati. L’itinerario di riflessione che qui viene proposto tiene al centro proprio questa dimensione somatica. Il tentativo è quello di indagare l’umano, uomo e donna, osservando la relazionalità e la corporeità dal punto di vista dell’ontologia. Proprio perché si tratta di un essere che è sessuato, risulta particolarmente interessante prendere in considerazione alcune sollecitazioni apportate all’antropologia dal pensiero delle donne a partire dalla metà del XX secolo, dato che sono state loro a mettere in luce un aspetto deficitario della riflessione filosofica sull’essere umano, in passato osservato unicamente dalla prospettiva maschile e avendo nel solo maschile il modello dell’umano stesso. Si cercherà di mostrare come la via di soluzione ad alcune esigenze messe in luce dai women’s studies non sia quello della destrutturazione del soggetto o del soggetto nomade, ma proprio quello di un soggetto relazionale. Ed è proprio da qui che è possibile osservare come il fatto che l’essere umano sia uomo e donna torni ad illuminare la questione dell’identità. Ma se la corporeità costituisce parte integrante dell’identità personale umana, la specificità della donna, indipendentemente dal suo essere o non essere di fatto madre, può introdurci ancora più in profondità in quel mistero che è l’identità relazionale umana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.