Il confine orientale d'Italia e Trieste sono, nella storia recente, simbolo del drammatico conflitto tra popoli e culture. Alcuni intellettuali irredentisti (Scipio Slataper e Giani Stuparich, tra i giuliani, e Cesare Battisti, tra i trentini), che si arruolarono volontari nel regio esercito durante la Grande Guerra, elaborarono nelle loro opere letterarie e politiche una concezione profonda dalla c.d. "dialettica dei confini", che pare un punto di riflessione essenziale per il giurista penale, chiamato a far fronte ai problemi della società multiculturale, alla tendenza a costruire un diritto penale del nemico e a far del processo uno strumento di vendetta e della pena un mezzo di mera retribuzione.
Provera, A., Gli uomini di confine, in Forti G, F. G., Provera A, P. A. (ed.), La Grande Guerra. Storie e parole di giustizia, Vita e Pensiero, Milano 2018: 275- 290 [http://hdl.handle.net/10807/113877]
Gli uomini di confine
Provera, Alessandro
2018
Abstract
Il confine orientale d'Italia e Trieste sono, nella storia recente, simbolo del drammatico conflitto tra popoli e culture. Alcuni intellettuali irredentisti (Scipio Slataper e Giani Stuparich, tra i giuliani, e Cesare Battisti, tra i trentini), che si arruolarono volontari nel regio esercito durante la Grande Guerra, elaborarono nelle loro opere letterarie e politiche una concezione profonda dalla c.d. "dialettica dei confini", che pare un punto di riflessione essenziale per il giurista penale, chiamato a far fronte ai problemi della società multiculturale, alla tendenza a costruire un diritto penale del nemico e a far del processo uno strumento di vendetta e della pena un mezzo di mera retribuzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.