È ridicolo se non aberrante pensare a Dio come a Qualcuno che abbia nella Sua agenda l’obiettivo di “vincere”. La Sua onnipotenza si ferma di fronte alla nostra libertà, chiamata semmai ad essere “convinta” o meglio “avvinta” in una genuina esperienza religiosa. L’interiorità di quest’ultima è palesemente secondaria o del tutto assente in quasi tutto ciò che si pretende di dire o di fare in Suo nome. Il fine non può che essere l’uomo, vale a dire un’umanità fatta di volti e di storie uniche e irripetibili al servizio della quale ogni occasione dovrebbe apparirci come una suprema grazia dataci non tanto per dimostrare che stiamo dalla parte giusta, ma da quale parte ci situiamo nell’eterno e irrisolvibile confronto fra bene e male, luce e tenebre, vita e morte.
Branca, P. L., Papa Francesco e il dialogo cristiani-islamici: non settari né omologati, Cittadella, Assisi 2017: 124 [http://hdl.handle.net/10807/111675]
Papa Francesco e il dialogo cristiani-islamici: non settari né omologati
Branca, Paolo Luigi
2017
Abstract
È ridicolo se non aberrante pensare a Dio come a Qualcuno che abbia nella Sua agenda l’obiettivo di “vincere”. La Sua onnipotenza si ferma di fronte alla nostra libertà, chiamata semmai ad essere “convinta” o meglio “avvinta” in una genuina esperienza religiosa. L’interiorità di quest’ultima è palesemente secondaria o del tutto assente in quasi tutto ciò che si pretende di dire o di fare in Suo nome. Il fine non può che essere l’uomo, vale a dire un’umanità fatta di volti e di storie uniche e irripetibili al servizio della quale ogni occasione dovrebbe apparirci come una suprema grazia dataci non tanto per dimostrare che stiamo dalla parte giusta, ma da quale parte ci situiamo nell’eterno e irrisolvibile confronto fra bene e male, luce e tenebre, vita e morte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.