Perché parlare di percezione della criminalità organizzata? Occorrerebbe precisare percezione da chi e di che cosa o meglio di quale forma di criminalità organizzata e dove. Sono tre elementi fondamentali per inquadrare il problema perché la percezione poi determina atteggiamenti e comportamenti conseguenti. Se si potesse separare la percezione degli organi di informazione da quella delle polizie a quelle dei policy makers allora l’analisi si arricchirebbe perché si potrebbe capire chi influenza chi. Questo è abbastanza diffcile perché richiederebbe analisi dettagliate che spesso non dispongono di fonti adeguate.
Calderoni, F., Caneppele, S., Esposito, M., Savona, E. U. (eds.), La percezione delle mafie italiane all’estero e della criminalità organizzata straniera in Italia, <<SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI>>, 2013; 2013: (3): 205 [http://hdl.handle.net/10807/108546]
La percezione delle mafie italiane all’estero e della criminalità organizzata straniera in Italia
Calderoni, Francesco
;Caneppele, Stefano;Savona, Ernesto Ugo
2013
Abstract
Perché parlare di percezione della criminalità organizzata? Occorrerebbe precisare percezione da chi e di che cosa o meglio di quale forma di criminalità organizzata e dove. Sono tre elementi fondamentali per inquadrare il problema perché la percezione poi determina atteggiamenti e comportamenti conseguenti. Se si potesse separare la percezione degli organi di informazione da quella delle polizie a quelle dei policy makers allora l’analisi si arricchirebbe perché si potrebbe capire chi influenza chi. Questo è abbastanza diffcile perché richiederebbe analisi dettagliate che spesso non dispongono di fonti adeguate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.