L’istituto del giudicato rappresenta il momento di chiusura definitiva di ogni vicenda contenziosa grazie alla capacità «stabilizzante» del piano degli effetti contenuti all’interno della sentenza. L’incidenza preclusiva e di vincolo che discende dalla formazione del giudicato è particolarmente problematica nell’ambito del processo amministrativo che, come noto, riguarda contestazioni legate alla legittimità dell’esercizio di poteri pubblicistici. Il potere amministrativo, infatti, chiusa la parentesi processuale, tende alla rinnovazione in ragione della funzionalizzazione costante all’interesse pubblico e del tradizionale attributo di inesauribilità che lo contraddistingue. Sul punto, le varie costruzioni teoriche hanno adottato spiegazioni tra loro profondamente differenti onde salvaguardare maggiormente le esigenze del potere o, viceversa, le posizioni giuridiche soggettive coinvolte, senza tuttavia aver chiuso definitivamente il dibattito. La rivoluzione del sistema di tutele nelle controversie di diritto pubblico segnata dall’entrata in vigore del nuovo Codice del processo amministrativo può essere l’occasione per una ricostruzione dell’istituto nei termini di un giudicato a «spettanza stabilizzata», ossia un giudicato amministrativo a «limiti oggettivi» sempre completi e realmente stabilizzanti il risultato processuale.

Vaccari, S., Il giudicato nel nuovo diritto processuale amministrativo, Giappichelli Editore, Torino 2017:<<COSTITUZIONE E AMMINISTRAZIONE>>, 386 [http://hdl.handle.net/10807/108149]

Il giudicato nel nuovo diritto processuale amministrativo

Vaccari, Stefano
Primo
2017

Abstract

L’istituto del giudicato rappresenta il momento di chiusura definitiva di ogni vicenda contenziosa grazie alla capacità «stabilizzante» del piano degli effetti contenuti all’interno della sentenza. L’incidenza preclusiva e di vincolo che discende dalla formazione del giudicato è particolarmente problematica nell’ambito del processo amministrativo che, come noto, riguarda contestazioni legate alla legittimità dell’esercizio di poteri pubblicistici. Il potere amministrativo, infatti, chiusa la parentesi processuale, tende alla rinnovazione in ragione della funzionalizzazione costante all’interesse pubblico e del tradizionale attributo di inesauribilità che lo contraddistingue. Sul punto, le varie costruzioni teoriche hanno adottato spiegazioni tra loro profondamente differenti onde salvaguardare maggiormente le esigenze del potere o, viceversa, le posizioni giuridiche soggettive coinvolte, senza tuttavia aver chiuso definitivamente il dibattito. La rivoluzione del sistema di tutele nelle controversie di diritto pubblico segnata dall’entrata in vigore del nuovo Codice del processo amministrativo può essere l’occasione per una ricostruzione dell’istituto nei termini di un giudicato a «spettanza stabilizzata», ossia un giudicato amministrativo a «limiti oggettivi» sempre completi e realmente stabilizzanti il risultato processuale.
2017
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Giappichelli Editore
Vaccari, S., Il giudicato nel nuovo diritto processuale amministrativo, Giappichelli Editore, Torino 2017:<<COSTITUZIONE E AMMINISTRAZIONE>>, 386 [http://hdl.handle.net/10807/108149]
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