Quando Søren Aabye Kierkegaard (1813-55) resta affascinato dall’opera di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-91), Don Giovanni (1787), il cui libretto viene tradotto in danese nel 1807 da Lauritz Kruse (1778-1839), si occupa soprattutto della musica e non della costellazione dei personaggi e della struttura dello svolgimento. Dietro questa singolare circostanza ci sta uno spostamento, di conseguenza la fascinazione continua in forma di visita al teatro a Copenaghen e Berlino. Il critico letterario Niels Barfoed (n. 1931), che non ha fatto caso allo spostamento di Kierkegaard, afferma nel trattato Don Giovanni. Uno studio di letteratura danese: “Nessuno prima o dopo si è rapportato con una tale coerenza in modo così deindividualizzante al soggetto” . Quando l’esteta A, alias Søren Kierkegaard, trasferisce l’energia della fascinazione dai personaggi dell’opera e dall’intreccio che il librettista Lorenzo da Ponte (1749-1838) ha realizzato, alla musica illustrativa, di accompagnamento, egli cerca di tenere a distanza la paura che il contenuto dell’opera immediatamente suscita. Anziché riconoscere di utilizzare l’incarnazione della sensualità o della sessualità, Don Giovanni, come figura di identificazione o figura riflessa, la qual cosa potrebbe aver condotto ad una forma di integrazione dell’ombra demoniaca che come l’ombra scissa, ma ingannevole del dotto nella profonda fiaba di H. C. Andersen Skyggen [L’ombra] (1847) seduce la sagace ma passionale figlia del re, egli persiste nello scrivere sulla musica in un modo particolare, immedesimandosi, sì, imitando, in un modo che è di fatto unico nel suo genere.

Basso, I. M., Don Giovanni. L’ombra di Søren Kierkegaard, / traduzione di Elbrønd Bek, B., "Don Juan. Søren Kierkegaards skygge", in Adinolfi, I., Rasmussen I.L, R. I., La profondità della scena. Il teatro visitato da Kierkegaard, Kierkegaard visitato dal teatro, Il Melangolo, Milano, 2008: 77-105 [http://hdl.handle.net/10807/107242]

Don Giovanni. L’ombra di Søren Kierkegaard

Basso, Ingrid Marina
2008

Abstract

Quando Søren Aabye Kierkegaard (1813-55) resta affascinato dall’opera di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-91), Don Giovanni (1787), il cui libretto viene tradotto in danese nel 1807 da Lauritz Kruse (1778-1839), si occupa soprattutto della musica e non della costellazione dei personaggi e della struttura dello svolgimento. Dietro questa singolare circostanza ci sta uno spostamento, di conseguenza la fascinazione continua in forma di visita al teatro a Copenaghen e Berlino. Il critico letterario Niels Barfoed (n. 1931), che non ha fatto caso allo spostamento di Kierkegaard, afferma nel trattato Don Giovanni. Uno studio di letteratura danese: “Nessuno prima o dopo si è rapportato con una tale coerenza in modo così deindividualizzante al soggetto” . Quando l’esteta A, alias Søren Kierkegaard, trasferisce l’energia della fascinazione dai personaggi dell’opera e dall’intreccio che il librettista Lorenzo da Ponte (1749-1838) ha realizzato, alla musica illustrativa, di accompagnamento, egli cerca di tenere a distanza la paura che il contenuto dell’opera immediatamente suscita. Anziché riconoscere di utilizzare l’incarnazione della sensualità o della sessualità, Don Giovanni, come figura di identificazione o figura riflessa, la qual cosa potrebbe aver condotto ad una forma di integrazione dell’ombra demoniaca che come l’ombra scissa, ma ingannevole del dotto nella profonda fiaba di H. C. Andersen Skyggen [L’ombra] (1847) seduce la sagace ma passionale figlia del re, egli persiste nello scrivere sulla musica in un modo particolare, immedesimandosi, sì, imitando, in un modo che è di fatto unico nel suo genere.
2008
Italiano
La profondità della scena. Il teatro visitato da Kierkegaard, Kierkegaard visitato dal teatro
9788870186871
Il Melangolo
Basso, I. M., Don Giovanni. L’ombra di Søren Kierkegaard, / traduzione di Elbrønd Bek, B., "Don Juan. Søren Kierkegaards skygge", in Adinolfi, I., Rasmussen I.L, R. I., La profondità della scena. Il teatro visitato da Kierkegaard, Kierkegaard visitato dal teatro, Il Melangolo, Milano, 2008: 77-105 [http://hdl.handle.net/10807/107242]
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