Il pensiero che nel fondo anima la ricerca di Balzac è l’unità di fondo dell’intera realtà, che si rivelerebbe soltanto a una scienza che sia anch’essa totale: tutti i fenomeni sarebbero soltanto l’espressione di una medesima energia suscettibile di innumerevoli variazioni, che nel cervello animale si trasformerebbe in energia psichica o volontà, raggiungendo l’intensità massima nell’uomo, le cui passioni costituiscono appunto l’interesse principale di Balzac. Se Louis Lambert, l’alter ego dell’autore da giovane, aveva scritto una Théorie de la volonté, Balzac ne accarezzerà il progetto per tutta la vita, fondando sul principio dell’unità del reale il programma di una nuova scienza e di nuove creazioni letterarie. Suo intento – che per certi versi anticipa le riflessioni di Taine – è l’esame del pensiero in tutte le sue forme, determinate tanto dalle condizioni sociali, quanto dagli stati fisiologici; scrive un Traité de la vie élegante (nell’ebdomadario «La Mode», 2 ott.-6 nov. 1830), un trattato di fisiognomica sociale, la Théorie de la démarche (in «L’Europe littéraire» 1833) e un Traité des excitants modernes, che confluiranno in un’opera incompiuta che avrebbe dovuto uscire nel 1839 con il titolo di Pathologie de la vie sociale, ou Méditations mathématiques, chimiques et trascendantes sur les manifestations de la pensèe, ma che non vedrà mai la luce. È questa fondamentale intuizione dell’unità del tutto che gli fa balenare nell’estate del 1833 l’idea di raccogliere tutti i propri romanzi in un sistema generale, "La commedia umana".
Basso, I. M., Voce "Balzac, Honoré de", in Enciclopedia filosofica, Bompiani, Milano 2006: 1042-1044 [http://hdl.handle.net/10807/107105]
Balzac, Honoré de
Basso, Ingrid MarinaPrimo
2006
Abstract
Il pensiero che nel fondo anima la ricerca di Balzac è l’unità di fondo dell’intera realtà, che si rivelerebbe soltanto a una scienza che sia anch’essa totale: tutti i fenomeni sarebbero soltanto l’espressione di una medesima energia suscettibile di innumerevoli variazioni, che nel cervello animale si trasformerebbe in energia psichica o volontà, raggiungendo l’intensità massima nell’uomo, le cui passioni costituiscono appunto l’interesse principale di Balzac. Se Louis Lambert, l’alter ego dell’autore da giovane, aveva scritto una Théorie de la volonté, Balzac ne accarezzerà il progetto per tutta la vita, fondando sul principio dell’unità del reale il programma di una nuova scienza e di nuove creazioni letterarie. Suo intento – che per certi versi anticipa le riflessioni di Taine – è l’esame del pensiero in tutte le sue forme, determinate tanto dalle condizioni sociali, quanto dagli stati fisiologici; scrive un Traité de la vie élegante (nell’ebdomadario «La Mode», 2 ott.-6 nov. 1830), un trattato di fisiognomica sociale, la Théorie de la démarche (in «L’Europe littéraire» 1833) e un Traité des excitants modernes, che confluiranno in un’opera incompiuta che avrebbe dovuto uscire nel 1839 con il titolo di Pathologie de la vie sociale, ou Méditations mathématiques, chimiques et trascendantes sur les manifestations de la pensèe, ma che non vedrà mai la luce. È questa fondamentale intuizione dell’unità del tutto che gli fa balenare nell’estate del 1833 l’idea di raccogliere tutti i propri romanzi in un sistema generale, "La commedia umana".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.