Viene in genere definita «interpretazione spirituale» l’esegesi cristiana delle Sacre Scritture che ha per presupposto l’esistenza di un significato più profondo, ritenuto più decisivo, al di là della superficie immediata del dettato dei testi biblici – in particolare, ma non solo, quelli dell’Antico Testamento. Il contributo propone un esempio di interpretazione spirituale delle Scritture, così come appare nei testi di alcuni autori attivi nella prima metà del XII in ambito tedesco-meridionale. Si tratta di personaggi fra loro vicini, che condividono lo stesso ambiente religioso e culturale: sono monaci benedettini neri, che rientrano nella corrente che Alois Dempf indicava come «simbolismo tedesco», e che ora si possono definire meglio come caratterizzata in diverso modo dall’interesse per la speculazione simbolica, ed eriugeniana in particolare, e per la teologia della storia. Gli esempi proposti mostrano come, su piani diversi, venga interpretato il tema dell’incarnazione, inteso come un unico grande mistero, che ha nel Verbo incarnato la sua fonte e il suo vertice, e che si dispiega in molti modi, fra i quali le Sacre Scritture rappresentano un caso particolare, rivelativo oltre che ordinato a rivelarlo
Rainini, M. G., L’interpretazione spirituale delle Scritture. Un caso significativo in alcuni testi del XII secolo, in Gian Luca Potestà, M. R. (ed.), Scritture sacre. Testi, storia, interpretazioni, Vita e Pensiero, Milano 2017: 55- 66 [http://hdl.handle.net/10807/105124]
L’interpretazione spirituale delle Scritture. Un caso significativo in alcuni testi del XII secolo
Rainini, Marco Giuseppe
2017
Abstract
Viene in genere definita «interpretazione spirituale» l’esegesi cristiana delle Sacre Scritture che ha per presupposto l’esistenza di un significato più profondo, ritenuto più decisivo, al di là della superficie immediata del dettato dei testi biblici – in particolare, ma non solo, quelli dell’Antico Testamento. Il contributo propone un esempio di interpretazione spirituale delle Scritture, così come appare nei testi di alcuni autori attivi nella prima metà del XII in ambito tedesco-meridionale. Si tratta di personaggi fra loro vicini, che condividono lo stesso ambiente religioso e culturale: sono monaci benedettini neri, che rientrano nella corrente che Alois Dempf indicava come «simbolismo tedesco», e che ora si possono definire meglio come caratterizzata in diverso modo dall’interesse per la speculazione simbolica, ed eriugeniana in particolare, e per la teologia della storia. Gli esempi proposti mostrano come, su piani diversi, venga interpretato il tema dell’incarnazione, inteso come un unico grande mistero, che ha nel Verbo incarnato la sua fonte e il suo vertice, e che si dispiega in molti modi, fra i quali le Sacre Scritture rappresentano un caso particolare, rivelativo oltre che ordinato a rivelarloI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.