Che l’arte faccia del bene nessuno ha il coraggio di negarlo. Anche i più scettici (che di norma sono soltanto spaventati di essere messi, dall’esperienza artistica, di fronte a uno specchio lucido e franco) riconoscono che l’arte genera una varietà di benefici sugli individui così come sui gruppi sociali. Provando a mettere a fuoco la cascata di benefici dell’arte si finisce però molto spesso a limitare la visione all’impatto spirituale della fruizione e della condivisione artistica, quando addirittura non si ventili un impatto etico, come se dall’arte si potessero trarre spunti normativi e indicazioni deontologiche.
Di Dio, C., Arte e Neuroscienze, in Banzi, A., Conci, C., Scoppola, L. (ed.), La ricerca della felicità: mappe, itinerari e orizzonti, Franco Angeli, Roma 2016: 58- 83 [http://hdl.handle.net/10807/102543]
Arte e Neuroscienze
Di Dio, CinziaPrimo
2016
Abstract
Che l’arte faccia del bene nessuno ha il coraggio di negarlo. Anche i più scettici (che di norma sono soltanto spaventati di essere messi, dall’esperienza artistica, di fronte a uno specchio lucido e franco) riconoscono che l’arte genera una varietà di benefici sugli individui così come sui gruppi sociali. Provando a mettere a fuoco la cascata di benefici dell’arte si finisce però molto spesso a limitare la visione all’impatto spirituale della fruizione e della condivisione artistica, quando addirittura non si ventili un impatto etico, come se dall’arte si potessero trarre spunti normativi e indicazioni deontologiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.