A fronte di investimenti e di tentativi molto contenuti di riqualificazione della Penisola, il Sinai ha continuato tuttavia a essere percepito dalle élite cairote principalmente come una buffer zone (una zona cuscinetto), che ha contribuito ad assicurare la pace tra Egitto e Israele. Nell’ultimo decennio, però, l’area è andata trasformandosi in una sorta di terra di nessuno, dove povertà e marginalizzazione politica delle popolazioni beduine hanno favorito il proliferare del crimine transnazionale e della militanza jihadista.
Dentice, G., Il Sinai, nuova frontiera del jihadismo glocale, in Plebani, A. (ed.), Jihad e terrorismo. Da Al-Qa'ida all'Isis: storia di un nemico che cambia, Mondadori Libri spa, Milano 2016: 110- 135 [http://hdl.handle.net/10807/100948]
Il Sinai, nuova frontiera del jihadismo glocale
Dentice, GiuseppePrimo
2016
Abstract
A fronte di investimenti e di tentativi molto contenuti di riqualificazione della Penisola, il Sinai ha continuato tuttavia a essere percepito dalle élite cairote principalmente come una buffer zone (una zona cuscinetto), che ha contribuito ad assicurare la pace tra Egitto e Israele. Nell’ultimo decennio, però, l’area è andata trasformandosi in una sorta di terra di nessuno, dove povertà e marginalizzazione politica delle popolazioni beduine hanno favorito il proliferare del crimine transnazionale e della militanza jihadista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.