Tra il 2014 e il 2015, diversi accadimenti hanno avuto per protagonista il terrorismo di stampo islamico. I responsabili degli attacchi terroristici perpetrati in Europa condividono tutti una caratteristica: si tratta di immigrati di seconda generazione, cresciuti e socializzati nei paesi europei in cui hanno compiuto tali attacchi. A questi episodi di terrorismo si devono aggiungere i flussi di ragazzi e ragazze europei - discendenti di immigrati, ma anche di autoctoni - verso il cosiddetto "Stato Islamico" in Siria e in Iraq. Simili fenomeni sollecitano a interrogarsi sui processi di "radicalizzazione" e sulle motivazioni che spingono giovani di discendenza immigrata ad aderire al jihadismo, chiamando direttamente in causa la questione dell'integrazione dei migranti e del trattamento delle minoranze musulmane nelle società europee e ponendo interrogativi sull'efficacia delle politiche messe in atto in tali ambiti. In Francia, il paese più colpito dal terrorismo jihadista, il dibattito pubblico si è focalizzato sulle "banlieues", in quanto luoghi di segregazione, ove, accanto a gravi condizioni di svantaggio socio-economico, si registrerebbe una peculiare rilevanza della religione islamica per la popolazione di origine immigrata. Il capitolo analizza brevemente, in una prima sezione, le difficili condizioni economico-sociali e la segregazione socio-spaziale che caratterizzano le banlieues francesi; nella seconda sezione, prende in esame le forme di "revival religioso" che interessano questi luoghi, esplorandone le relazioni con il disagio e lo svantaggio socio-economico; in fine, alla luce delle due precedenti sezioni, affronta il fenomeno della radicalizzazione, con l'intento di provare a distinguere, all'interno delle rappresentazioni che si sono formate nel dibattito pubblico su questi temi, i "fatti" dai "miti".
Mezzetti, G., Banlieues, islam e radicalizzazione: tra fatti e miti, Ventunesimo rapporto sulle migrazioni 2015, FrancoAngeli srl, MILANO -- ITA 2015 <<ISMU INIZIATIVE E STUDI SULLA MULTIETNICITÀ>>,: 231-252 [https://hdl.handle.net/10807/100544]
Banlieues, islam e radicalizzazione: tra fatti e miti
Mezzetti, GiuliaPrimo
2015
Abstract
Tra il 2014 e il 2015, diversi accadimenti hanno avuto per protagonista il terrorismo di stampo islamico. I responsabili degli attacchi terroristici perpetrati in Europa condividono tutti una caratteristica: si tratta di immigrati di seconda generazione, cresciuti e socializzati nei paesi europei in cui hanno compiuto tali attacchi. A questi episodi di terrorismo si devono aggiungere i flussi di ragazzi e ragazze europei - discendenti di immigrati, ma anche di autoctoni - verso il cosiddetto "Stato Islamico" in Siria e in Iraq. Simili fenomeni sollecitano a interrogarsi sui processi di "radicalizzazione" e sulle motivazioni che spingono giovani di discendenza immigrata ad aderire al jihadismo, chiamando direttamente in causa la questione dell'integrazione dei migranti e del trattamento delle minoranze musulmane nelle società europee e ponendo interrogativi sull'efficacia delle politiche messe in atto in tali ambiti. In Francia, il paese più colpito dal terrorismo jihadista, il dibattito pubblico si è focalizzato sulle "banlieues", in quanto luoghi di segregazione, ove, accanto a gravi condizioni di svantaggio socio-economico, si registrerebbe una peculiare rilevanza della religione islamica per la popolazione di origine immigrata. Il capitolo analizza brevemente, in una prima sezione, le difficili condizioni economico-sociali e la segregazione socio-spaziale che caratterizzano le banlieues francesi; nella seconda sezione, prende in esame le forme di "revival religioso" che interessano questi luoghi, esplorandone le relazioni con il disagio e lo svantaggio socio-economico; in fine, alla luce delle due precedenti sezioni, affronta il fenomeno della radicalizzazione, con l'intento di provare a distinguere, all'interno delle rappresentazioni che si sono formate nel dibattito pubblico su questi temi, i "fatti" dai "miti".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.