This thesis explores, from a theoretical and applicative perspective, the ability to "put oneself in the shoes of others", defined as a life-span construct, which develops from early childhood but does not stop evolving until adulthood. Its developmental trajectory is linked to the context, interactions, experiences and cognitive and emotional development of individuals. The literature shows how this capacity is often the subject of conceptual overlaps with other constructs of developmental psychology such as the "Theory of Mind" (Premack & Woodruff, 1978; Wimmer & Perner, 1985), also known as "mindreading" (Baron-Cohen, Jolliffe, Mortimore & Robertson, 1997); perspective-taking (Carpendale & Lewis, 2006; Moll & Meltzoff, 2011; Sullivan, Bennett, Carpenter & Lewis, 2008); the "reflective function" (Fonagy & Target, 1997); and "mentalisation" (Fonagy, Bateman & Luyten, 2012). Thanks to the in-depth study of these constructs, we come to understand that they are often declined with the concept of mentalisation, which is analysed in its historical evolution and in relation to other constructs such as the attachment bond (Bowlby, 1969) and mind-mindedness (Meins, 2002). The analysis of the construct continues with the presentation of three research works that explore it, from a theoretical point of view (the first two) and from an applicative point of view (the third), from its maximum evolution in adulthood to its manifestation and enhancement in developmental age. The first research focuses on the Italian validation of a scale measuring mentalized affectivity, a construct that integrates mentalization in adulthood into the process of emotion regulation. The second examines how the ability to "put oneself in the shoes of others", which is consolidated in preadolescence, manifests itself within the attachment bonds between children and teachers and finally, the third work studies whether this ability can be improved in the school context and have an impact on relational and social constructs linked to economic decision-making, such as fairness, altruism and donation.

Questa tesi approfondisce, da un punto di vista teorico e applicativo, l’analisi della capacità di “mettersi nei panni degli altri”definita come un costrutto life-span, si sviluppa dalla prima infanzia ma non smette di evolversi fino all’età adulta. La sua traiettoria evolutiva è legata al contesto, alle interazioni, alle esperienze e allo sviluppo cognitivo ed emotivo degli individui. Dalla letteratura emerge come tale capacità sia spesso oggetto di sovrapposizioni concettuali con altri costrutti della psicologia dello sviluppo come la “Teoria della Mente" (Premack & Woodruff, 1978; Wimmer & Perner, 1985), detta anche "mindreading" (Baron-Cohen, Jolliffe, Mortimore & Robertson, 1997); il "perspective-taking" (Carpendale & Lewis, 2006; Moll & Meltzoff, 2011; Sullivan, Bennett, Carpenter & Lewis, 2008); la "funzione riflessiva" (Fonagy & Target, 1997); e la "mentalizzazione" (Fonagy, Bateman & Luyten, 2012). Grazie all’approfondimento di tali costrutti, si arriva a comprendere essi siano spesso declinati con il concetto di mentalizzazione, che viene analizzato nella sua evoluzione storica e in relazione ad altri costrutti come il legame di attaccamento (Bowlby, 1969) e la mind-mindedness (Meins, 2002). L’analisi del costrutto prosegue con la presentazione di tre lavori di ricerca che lo esplorano, da un punto di vista teorico (i primi due) e applicativo (il terzo), dalla sua massima evoluzione nell’età adulta fino al suo manifestarsi e potenziarsi in età evolutiva. La prima ricerca si concentra sulla validazione italiana di una scala che misura l'affettività mentalizzata, un costrutto che integra nel processo di regolazione delle emozioni la mentalizzazione in età adulta. La seconda verifica come la capacità di "mettersi nei panni degli altri", consolidata in preadolescenza, si manifesta all'interno dei legami di attaccamento tra bambini e insegnanti e infine, il terzo lavoro studia se tale capacità possa essere migliorata nel contesto scolastico e avere un impatto sui costrutti relazionali e sociali legati al processo decisionale in campo economico, come l'equità, l'altruismo e la donazione.

RINALDI, TERESA, "PUTTING YOURSELF IN OTHER PEOPLE'S SHOES": FROM MEASURES TO APPLICATIONS, VALLE, ANNALISA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXIII. [doi:http://dx.doi.org/10.23668/psycharchives.4701] [https://hdl.handle.net/10807/286653]

"PUTTING YOURSELF IN OTHER PEOPLE'S SHOES": FROM MEASURES TO APPLICATIONS

Rinaldi, Teresa
2020

Abstract

This thesis explores, from a theoretical and applicative perspective, the ability to "put oneself in the shoes of others", defined as a life-span construct, which develops from early childhood but does not stop evolving until adulthood. Its developmental trajectory is linked to the context, interactions, experiences and cognitive and emotional development of individuals. The literature shows how this capacity is often the subject of conceptual overlaps with other constructs of developmental psychology such as the "Theory of Mind" (Premack & Woodruff, 1978; Wimmer & Perner, 1985), also known as "mindreading" (Baron-Cohen, Jolliffe, Mortimore & Robertson, 1997); perspective-taking (Carpendale & Lewis, 2006; Moll & Meltzoff, 2011; Sullivan, Bennett, Carpenter & Lewis, 2008); the "reflective function" (Fonagy & Target, 1997); and "mentalisation" (Fonagy, Bateman & Luyten, 2012). Thanks to the in-depth study of these constructs, we come to understand that they are often declined with the concept of mentalisation, which is analysed in its historical evolution and in relation to other constructs such as the attachment bond (Bowlby, 1969) and mind-mindedness (Meins, 2002). The analysis of the construct continues with the presentation of three research works that explore it, from a theoretical point of view (the first two) and from an applicative point of view (the third), from its maximum evolution in adulthood to its manifestation and enhancement in developmental age. The first research focuses on the Italian validation of a scale measuring mentalized affectivity, a construct that integrates mentalization in adulthood into the process of emotion regulation. The second examines how the ability to "put oneself in the shoes of others", which is consolidated in preadolescence, manifests itself within the attachment bonds between children and teachers and finally, the third work studies whether this ability can be improved in the school context and have an impact on relational and social constructs linked to economic decision-making, such as fairness, altruism and donation.
4-nov-2020
XXXIII
CORSO DI DOTTORATO IN SCIENZE DELLA PERSONA E DELLA FORMAZIONE
Questa tesi approfondisce, da un punto di vista teorico e applicativo, l’analisi della capacità di “mettersi nei panni degli altri”definita come un costrutto life-span, si sviluppa dalla prima infanzia ma non smette di evolversi fino all’età adulta. La sua traiettoria evolutiva è legata al contesto, alle interazioni, alle esperienze e allo sviluppo cognitivo ed emotivo degli individui. Dalla letteratura emerge come tale capacità sia spesso oggetto di sovrapposizioni concettuali con altri costrutti della psicologia dello sviluppo come la “Teoria della Mente" (Premack & Woodruff, 1978; Wimmer & Perner, 1985), detta anche "mindreading" (Baron-Cohen, Jolliffe, Mortimore & Robertson, 1997); il "perspective-taking" (Carpendale & Lewis, 2006; Moll & Meltzoff, 2011; Sullivan, Bennett, Carpenter & Lewis, 2008); la "funzione riflessiva" (Fonagy & Target, 1997); e la "mentalizzazione" (Fonagy, Bateman & Luyten, 2012). Grazie all’approfondimento di tali costrutti, si arriva a comprendere essi siano spesso declinati con il concetto di mentalizzazione, che viene analizzato nella sua evoluzione storica e in relazione ad altri costrutti come il legame di attaccamento (Bowlby, 1969) e la mind-mindedness (Meins, 2002). L’analisi del costrutto prosegue con la presentazione di tre lavori di ricerca che lo esplorano, da un punto di vista teorico (i primi due) e applicativo (il terzo), dalla sua massima evoluzione nell’età adulta fino al suo manifestarsi e potenziarsi in età evolutiva. La prima ricerca si concentra sulla validazione italiana di una scala che misura l'affettività mentalizzata, un costrutto che integra nel processo di regolazione delle emozioni la mentalizzazione in età adulta. La seconda verifica come la capacità di "mettersi nei panni degli altri", consolidata in preadolescenza, si manifesta all'interno dei legami di attaccamento tra bambini e insegnanti e infine, il terzo lavoro studia se tale capacità possa essere migliorata nel contesto scolastico e avere un impatto sui costrutti relazionali e sociali legati al processo decisionale in campo economico, come l'equità, l'altruismo e la donazione.
VALLE, ANNALISA
MARCHETTI, ANTONELLA
RINALDI, TERESA, "PUTTING YOURSELF IN OTHER PEOPLE'S SHOES": FROM MEASURES TO APPLICATIONS, VALLE, ANNALISA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXIII. [doi:http://dx.doi.org/10.23668/psycharchives.4701] [https://hdl.handle.net/10807/286653]
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