Labour trafficking in Europe is a serious crime against persons, violating their fundamental human rights. Existing research primarily focuses on the victims, while data on offenders and the manner in which they exploit vulnerabilities is less developed. Recent trends in criminological literature are highlighting how the past lack of research is related to the lack of robust data, but also to traditional rigid approaches with exception to few extreme cases. On the contrary, they call for more flexible concepts recognising that labour trafficking is not only the product of offenders’ will, but has deep roots embedded in the socioeconomic system. Elaborating on these indications, this research focuses on the Italian agriculture sector, which has not yet been examined in literature from a criminological perspective, with the aim to understand the mechanisms through which labour trafficking originates and develops. This choice has been made because the characteristics particular to Italy make labour trafficking in agriculture central to the debate within the country; and because Italy shares some characteristics with other European countries, so some lessons learnt from this case can be discussed in light of the international debate on labour trafficking. First, a macro-analysis examines how the structural factors associated in the international literature with labour trafficking take shape in the Italian context. The results show that the system itself seems to create a fertile ground for labour trafficking to develop and maintain: migrant workers’ vulnerability is inherent in the current migration regulatory framework; the agrifood supply chain makes it necessary for producers to lower the cost of workforce; and the current legal system based on the repression of abusive conducts seen as exceptional events proves ineffective. Second, a meso-analysis at organisation/network level describes the general characteristics of labour trafficking networks in Italy, and then zooms in four case studies selected through a rational systematic method to identify the main features, modalities, and relational organisation of the crime commission, and how the exploitative condition of the victims is developed and maintained. The results show that in the four case studies the trafficking networks develop and adapt to the opportunities offered by the legal system. The results are finally discussed in light of the international debate on labour trafficking, and the lessons learned from the case of Italy.

La tratta degli esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo (tratta lavorativa, labour trafficking) in Europa è un grave crimine contro le persone, che viola i diritti umani. La ricerca esistente si concentra principalmente sulle vittime, mentre lo studio degli autori di reato e sul modo in cui sfruttano le vulnerabilità del sistema è meno sviluppato. Questo è dovuto in parte alla mancanza di dati robusti, ma anche a un approccio della ricerca criminologica tradizionalmente rigido e settoriale. Al contrario, lo studio della tratta lavorativa richiede concetti flessibili, che riconoscano le radici profonde di questo fenomeno nell’intero sistema socioeconomico, più che il semplice prodotto della volontà degli autori dei reati. Partendo dalle indicazioni della letteratura, questa ricerca si concentra sul settore agricolo italiano, non ancora esaminato da un punto di vista criminologico. L’obiettivo è la comprensione dei meccanismi attraverso i quali la tratta lavorativa nasce e si sviluppa. La scelta del contesto dello studio è dovuta alle caratteristiche peculiari dell’Italia, che rendono la tratta lavorativa in agricoltura centrale per il dibattito nazionale. Inoltre, l'Italia condivide alcune caratteristiche con altri paesi europei, e dunque alcune lezioni apprese da questo caso possono essere discusse alla luce del dibattito internazionale. In primo luogo, un’analisi a livello macro esamina come i fattori strutturali associati nella letteratura internazionale alla tratta lavorativa si concretizzano nel contesto italiano. I risultati mostrano che il sistema stesso sembra creare un terreno fertile per lo sviluppo e il mantenimento della tratta lavorativa: la vulnerabilità dei lavoratori migranti è insita nell'attuale quadro normativo dell’immigrazione; la filiera agroalimentare impone ai produttori la riduzione del costo della forza lavoro; e l'attuale sistema legale basato sulla repressione delle condotte criminose inquadrate come eventi eccezionali è insufficiente. In secondo luogo, un’analisi a livello meso descrive le caratteristiche generali delle reti della tratta lavorativa in Italia. Quattro casi studio selezionati con un metodo razionale e sistematico sono poi approfonditi per identificare le principali caratteristiche, modalità e organizzazione relazionale dei reati, e i metodi con cui viene sviluppata e mantenuta la condizione di sfruttamento delle vittime. I risultati mostrano che nei quattro casi studio le reti si sviluppano e si adattano alle opportunità offerte dal sistema legale. I risultati e gli insegnamenti tratti dal caso italiano sono infine discussi alla luce del dibattito internazionale sulla tratta lavorativa.

MARCHESI, MARTINA ELENA, UNDERSTANDING HOW LABOUR TRAFFICKING NETWORKS EXPLOIT SYSTEMIC VULNERABILITIES IN EUROPE: AN EXPLORATION OF THE ITALIAN AGRICULTURE SECTOR, ANTONOPOULOS, GEORGIOS, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXIII [https://hdl.handle.net/10807/286646]

UNDERSTANDING HOW LABOUR TRAFFICKING NETWORKS EXPLOIT SYSTEMIC VULNERABILITIES IN EUROPE: AN EXPLORATION OF THE ITALIAN AGRICULTURE SECTOR

Marchesi, Martina Elena
2021

Abstract

Labour trafficking in Europe is a serious crime against persons, violating their fundamental human rights. Existing research primarily focuses on the victims, while data on offenders and the manner in which they exploit vulnerabilities is less developed. Recent trends in criminological literature are highlighting how the past lack of research is related to the lack of robust data, but also to traditional rigid approaches with exception to few extreme cases. On the contrary, they call for more flexible concepts recognising that labour trafficking is not only the product of offenders’ will, but has deep roots embedded in the socioeconomic system. Elaborating on these indications, this research focuses on the Italian agriculture sector, which has not yet been examined in literature from a criminological perspective, with the aim to understand the mechanisms through which labour trafficking originates and develops. This choice has been made because the characteristics particular to Italy make labour trafficking in agriculture central to the debate within the country; and because Italy shares some characteristics with other European countries, so some lessons learnt from this case can be discussed in light of the international debate on labour trafficking. First, a macro-analysis examines how the structural factors associated in the international literature with labour trafficking take shape in the Italian context. The results show that the system itself seems to create a fertile ground for labour trafficking to develop and maintain: migrant workers’ vulnerability is inherent in the current migration regulatory framework; the agrifood supply chain makes it necessary for producers to lower the cost of workforce; and the current legal system based on the repression of abusive conducts seen as exceptional events proves ineffective. Second, a meso-analysis at organisation/network level describes the general characteristics of labour trafficking networks in Italy, and then zooms in four case studies selected through a rational systematic method to identify the main features, modalities, and relational organisation of the crime commission, and how the exploitative condition of the victims is developed and maintained. The results show that in the four case studies the trafficking networks develop and adapt to the opportunities offered by the legal system. The results are finally discussed in light of the international debate on labour trafficking, and the lessons learned from the case of Italy.
26-feb-2021
XXXIII
CORSO DI DOTTORATO IN CRIMINOLOGIA
La tratta degli esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo (tratta lavorativa, labour trafficking) in Europa è un grave crimine contro le persone, che viola i diritti umani. La ricerca esistente si concentra principalmente sulle vittime, mentre lo studio degli autori di reato e sul modo in cui sfruttano le vulnerabilità del sistema è meno sviluppato. Questo è dovuto in parte alla mancanza di dati robusti, ma anche a un approccio della ricerca criminologica tradizionalmente rigido e settoriale. Al contrario, lo studio della tratta lavorativa richiede concetti flessibili, che riconoscano le radici profonde di questo fenomeno nell’intero sistema socioeconomico, più che il semplice prodotto della volontà degli autori dei reati. Partendo dalle indicazioni della letteratura, questa ricerca si concentra sul settore agricolo italiano, non ancora esaminato da un punto di vista criminologico. L’obiettivo è la comprensione dei meccanismi attraverso i quali la tratta lavorativa nasce e si sviluppa. La scelta del contesto dello studio è dovuta alle caratteristiche peculiari dell’Italia, che rendono la tratta lavorativa in agricoltura centrale per il dibattito nazionale. Inoltre, l'Italia condivide alcune caratteristiche con altri paesi europei, e dunque alcune lezioni apprese da questo caso possono essere discusse alla luce del dibattito internazionale. In primo luogo, un’analisi a livello macro esamina come i fattori strutturali associati nella letteratura internazionale alla tratta lavorativa si concretizzano nel contesto italiano. I risultati mostrano che il sistema stesso sembra creare un terreno fertile per lo sviluppo e il mantenimento della tratta lavorativa: la vulnerabilità dei lavoratori migranti è insita nell'attuale quadro normativo dell’immigrazione; la filiera agroalimentare impone ai produttori la riduzione del costo della forza lavoro; e l'attuale sistema legale basato sulla repressione delle condotte criminose inquadrate come eventi eccezionali è insufficiente. In secondo luogo, un’analisi a livello meso descrive le caratteristiche generali delle reti della tratta lavorativa in Italia. Quattro casi studio selezionati con un metodo razionale e sistematico sono poi approfonditi per identificare le principali caratteristiche, modalità e organizzazione relazionale dei reati, e i metodi con cui viene sviluppata e mantenuta la condizione di sfruttamento delle vittime. I risultati mostrano che nei quattro casi studio le reti si sviluppano e si adattano alle opportunità offerte dal sistema legale. I risultati e gli insegnamenti tratti dal caso italiano sono infine discussi alla luce del dibattito internazionale sulla tratta lavorativa.
ANTONOPOULOS, GEORGIOS
CALDERONI, FRANCESCO
MARCHESI, MARTINA ELENA, UNDERSTANDING HOW LABOUR TRAFFICKING NETWORKS EXPLOIT SYSTEMIC VULNERABILITIES IN EUROPE: AN EXPLORATION OF THE ITALIAN AGRICULTURE SECTOR, ANTONOPOULOS, GEORGIOS, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXIII [https://hdl.handle.net/10807/286646]
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