Paths bringing Catholics to reconsider their relationship with the Jewish are various and touch manyfold aspects of the issue, which finally was brought up during the Second Vatican Council in the declaration Nostra Aetate (1965). Meanwhile Christians were further confronted by the foundation of Israel. Italian Catholic reviews, in the pluralism of the Council, faced with increased competence the issue of Christian-Jewish relationship and became the place for internal debates, opinion making, but also fruitful confrontation with Hebraism; those holding different views are specifically taken into account in this work. The course of Israel as state is certainly interwoven with the Christian-Jewish dialogue, but most Catholic reviews managed to keep the discussion and their evaluations on two different levels. The support of Christian-Jewish dialogue did not prevent left-wing Catholics from a critical vision of the role played by Israel in the Middle East, particularly in 1967, when positions came close to Palestinians. On the other hand within the Catholic right-wing, sometimes far from the spirit of the Council about the two religions with same roots, voices rose in favour of Israel and its role in the frame of the cold war.

I percorsi che hanno portato i cattolici a ripensare il proprio rapporto con gli ebrei sono molti e investono aspetti molteplici del problema. A questo tema, approdato infine al Concilio Vaticano II con la dichiarazione Nostra Aetate (1965), si è aggiunta la questione della posizione dei cristiani di fronte alla nascita dello Stato di Israele. Le riviste cattoliche italiane (di cui si sono qui prese in esame quelle d’opinione di diverso orientamento), luogo di discussione e di formazione di un’opinione pubblica consapevole, rispettarono tale pluralismo e, grazie all’impulso conciliare, affrontarono con crescente competenza la questione dei rapporti ebraico-cristiani, diventando fucina di un confronto fecondo con l’ebraismo. La vicenda dello Stato di Israele si è certamente intrecciata con il dialogo ebraico-cristiano, ma la maggior parte delle riviste cattoliche riuscì a non confondere i due piani e a compiere valutazioni distinte. La solida difesa del dialogo ebraico-cristiano si accompagnò nelle riviste della sinistra cattolica, soprattutto dopo il 1967, a una visione sempre più critica del ruolo che Israele stava svolgendo in Medio Oriente e a un avvicinamento alle posizioni palestinesi. Nella destra cattolica, in alcuni casi lontana dallo spirito conciliare sul tema dei rapporti tra le due fedi abramitiche, furono maggiori le voci in favore dello Stato di Israele, il cui ruolo era inserito nel quadro della guerra fredda.

PALUMBO, ENRICO, Ebraismo e Stato di Israele nelle riviste cattoliche italiane (1963-1978), GIOVAGNOLI, AGOSTINO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXII [https://hdl.handle.net/10807/286595]

Ebraismo e Stato di Israele nelle riviste cattoliche italiane (1963-1978)

Palumbo, Enrico
2010

Abstract

Paths bringing Catholics to reconsider their relationship with the Jewish are various and touch manyfold aspects of the issue, which finally was brought up during the Second Vatican Council in the declaration Nostra Aetate (1965). Meanwhile Christians were further confronted by the foundation of Israel. Italian Catholic reviews, in the pluralism of the Council, faced with increased competence the issue of Christian-Jewish relationship and became the place for internal debates, opinion making, but also fruitful confrontation with Hebraism; those holding different views are specifically taken into account in this work. The course of Israel as state is certainly interwoven with the Christian-Jewish dialogue, but most Catholic reviews managed to keep the discussion and their evaluations on two different levels. The support of Christian-Jewish dialogue did not prevent left-wing Catholics from a critical vision of the role played by Israel in the Middle East, particularly in 1967, when positions came close to Palestinians. On the other hand within the Catholic right-wing, sometimes far from the spirit of the Council about the two religions with same roots, voices rose in favour of Israel and its role in the frame of the cold war.
26-mar-2010
XXII
CORSO DI DOTTORATO IN SCIENZE STORICHE, FILOLOGICHE E LETTERARIE DELL'EUROPA E DEL MEDITERRANEO AFFERENTE ALLA SCUOLA DI DOTTORATO IN STUDI UMANISTICI
I percorsi che hanno portato i cattolici a ripensare il proprio rapporto con gli ebrei sono molti e investono aspetti molteplici del problema. A questo tema, approdato infine al Concilio Vaticano II con la dichiarazione Nostra Aetate (1965), si è aggiunta la questione della posizione dei cristiani di fronte alla nascita dello Stato di Israele. Le riviste cattoliche italiane (di cui si sono qui prese in esame quelle d’opinione di diverso orientamento), luogo di discussione e di formazione di un’opinione pubblica consapevole, rispettarono tale pluralismo e, grazie all’impulso conciliare, affrontarono con crescente competenza la questione dei rapporti ebraico-cristiani, diventando fucina di un confronto fecondo con l’ebraismo. La vicenda dello Stato di Israele si è certamente intrecciata con il dialogo ebraico-cristiano, ma la maggior parte delle riviste cattoliche riuscì a non confondere i due piani e a compiere valutazioni distinte. La solida difesa del dialogo ebraico-cristiano si accompagnò nelle riviste della sinistra cattolica, soprattutto dopo il 1967, a una visione sempre più critica del ruolo che Israele stava svolgendo in Medio Oriente e a un avvicinamento alle posizioni palestinesi. Nella destra cattolica, in alcuni casi lontana dallo spirito conciliare sul tema dei rapporti tra le due fedi abramitiche, furono maggiori le voci in favore dello Stato di Israele, il cui ruolo era inserito nel quadro della guerra fredda.
GIOVAGNOLI, AGOSTINO
BEARZOT, CINZIA SUSANNA
PALUMBO, ENRICO, Ebraismo e Stato di Israele nelle riviste cattoliche italiane (1963-1978), GIOVAGNOLI, AGOSTINO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXII [https://hdl.handle.net/10807/286595]
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