The thesis aims to reconstruct, enhancing the historical-legal context of the time, the contribution of Agostino Gemelli to the development of criminal law. In this respect, the research begins from the end of the nineteenth century, following Gemelli during his “positivist” training at the University of Pavia and, simultaneously, the evolution of coeval criminal law scolarship, committed to face the demands for change initially conveyed by criminal anthropology, and later collected by the Positive School of Enrico Ferri. Moving from the stalemate arisen at the beginning of the last century between the latter and the forces “of tradition”, the investigation deals with Gemelli’s critique of the positivists’ theories, carried out on both the anthropological and the legal field. The analysis of this pars destruens is followed by an evaluation of Gemelli’s pars costruens – the program for a Catholic criminal law presented at the Social Weeks of 1924 – and of its match to the principles informing the criminal law reform developed by the Technical-juridical School. Particular attention is devoted to the considerations expressed by the author, in light of the notion of “personality of the criminal”, on the provisions of the Rocco Code, both during its preparation process and when it came into force.

L’elaborato si propone di ricostruire, valorizzando il contesto storico-giuridico coevo, il contributo offerto da Agostino Gemelli allo sviluppo del diritto penale. A tale scopo, la ricerca muove dalla fine dell’Ottocento, seguendo la formazione “positivista” di Edoardo Gemelli presso l’Università di Pavia e, al contempo, le vicende della contemporanea dottrina penalistica, costretta a confrontarsi con le istanze di cambiamento veicolate dall’antropologia criminale e raccolte, in seguito, dalla Scuola positiva di Enrico Ferri. Dalla constatazione dello stallo creatosi, all’inizio del secolo scorso, tra quest’ultima e le forze “della tradizione”, l’indagine prende le mosse per trattare della critica sviluppata da Gemelli circa le teorie dei positivisti, sia sul versante antropologico (i diversi scritti su Cesare Lombroso), sia su quello giuridico (il Parere Gemelli-Battaglini sul Progetto Ferri di codice penale). All’analisi di questa pars destruens, fa seguito una valutazione della pars costruens gemelliana – il programma per un diritto penale cattolico esposto alle Settimane Sociali del 1924 – e della sua corrispondenza con i principi informanti la coeva riforma penale ad opera della Scuola tecnico-giuridica, con un’attenzione particolare alle considerazioni espresse, alla luce della nozione di “personalità del delinquente”, sulle disposizioni del Codice Rocco, sia durante la sua formazione, sia nella sua piena vigenza.

DAZZA, SERENA @(doctoralthesis) dc.title@, ISOTTON, ROBERTO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano):Ciclo XXXII [https://hdl.handle.net/10807/285547]

PADRE AGOSTINO GEMELLI DI FRONTE AL PROBLEMA DELLA REPRESSIONE PENALE: UN QUARANTENNIO DI RIFLESSIONI

Dazza, Serena
2020

Abstract

The thesis aims to reconstruct, enhancing the historical-legal context of the time, the contribution of Agostino Gemelli to the development of criminal law. In this respect, the research begins from the end of the nineteenth century, following Gemelli during his “positivist” training at the University of Pavia and, simultaneously, the evolution of coeval criminal law scolarship, committed to face the demands for change initially conveyed by criminal anthropology, and later collected by the Positive School of Enrico Ferri. Moving from the stalemate arisen at the beginning of the last century between the latter and the forces “of tradition”, the investigation deals with Gemelli’s critique of the positivists’ theories, carried out on both the anthropological and the legal field. The analysis of this pars destruens is followed by an evaluation of Gemelli’s pars costruens – the program for a Catholic criminal law presented at the Social Weeks of 1924 – and of its match to the principles informing the criminal law reform developed by the Technical-juridical School. Particular attention is devoted to the considerations expressed by the author, in light of the notion of “personality of the criminal”, on the provisions of the Rocco Code, both during its preparation process and when it came into force.
24-feb-2020
XXXII
CORSO DI DOTTORATO IN PERSONA E ORDINAMENTI GIURIDICI
L’elaborato si propone di ricostruire, valorizzando il contesto storico-giuridico coevo, il contributo offerto da Agostino Gemelli allo sviluppo del diritto penale. A tale scopo, la ricerca muove dalla fine dell’Ottocento, seguendo la formazione “positivista” di Edoardo Gemelli presso l’Università di Pavia e, al contempo, le vicende della contemporanea dottrina penalistica, costretta a confrontarsi con le istanze di cambiamento veicolate dall’antropologia criminale e raccolte, in seguito, dalla Scuola positiva di Enrico Ferri. Dalla constatazione dello stallo creatosi, all’inizio del secolo scorso, tra quest’ultima e le forze “della tradizione”, l’indagine prende le mosse per trattare della critica sviluppata da Gemelli circa le teorie dei positivisti, sia sul versante antropologico (i diversi scritti su Cesare Lombroso), sia su quello giuridico (il Parere Gemelli-Battaglini sul Progetto Ferri di codice penale). All’analisi di questa pars destruens, fa seguito una valutazione della pars costruens gemelliana – il programma per un diritto penale cattolico esposto alle Settimane Sociali del 1924 – e della sua corrispondenza con i principi informanti la coeva riforma penale ad opera della Scuola tecnico-giuridica, con un’attenzione particolare alle considerazioni espresse, alla luce della nozione di “personalità del delinquente”, sulle disposizioni del Codice Rocco, sia durante la sua formazione, sia nella sua piena vigenza.
ISOTTON, ROBERTO
NICOLUSSI, ANDREA
DAZZA, SERENA @(doctoralthesis) dc.title@, ISOTTON, ROBERTO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano):Ciclo XXXII [https://hdl.handle.net/10807/285547]
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