In a country like England which, unlike Italy, does not know, instruments of management of religious pluralism such as agreements and Concordats, the legal institution chosen by the legislator to achieve this result also in the jurisdictional field, has been arbitration: the religious communities present in the United Kingdom have been granted the right to establish their own judicial bodies in accordance with the Arbitration Act of 1996, whose decisions may, to some conditions, explain their enforceability in state law. To the deepening of the originality of this choice the present paper is dedicated which, starting from a historical analysis of some past experiences of managing religious pluralism (Chapter I), which show that the subject is not new at all, goes on to outline the cardinal principles of religious arbitrations inextricably linked to the multicultural character of English society as they are aimed at guaranteeing the principle of equality in a society of "different" (Chapter II). In addition to the Arbitration Act of 1996, which represents the framework reference legislation of the faith-based approaches to dispute resolution, the third chapter is dedicated to the description of the structure and functioning of Islamic and Jewish religious courts. In the final part of the research the critical aspects of the institution of religious arbitration and some proposals in an improvement sense will be taken into consideration.

In un Paese come l’Inghilterra che, a differenza dell’Italia, non conosce, strumenti di gestione del pluralismo religioso come le intese e/o i concordati, l’istituto giuridico prescelto da legislatore per raggiungere questo risultato anche in campo giurisdizionale, è stato l’arbitrato: alle comunità religiose presenti nel Regno Unito, è stato concessa la facoltà di poter istituire propri organi giudiziari in conformità all’Arbitration Act del 1996 le cui decisioni potranno, ad alcune condizion, spiegare efficacia esecutiva nell’ordinamento statale. All’approfondimento dell’originalità di questa scelta è dedicato il presente elaborato che, partendo da un’analisi storica di alcune esperienze passate di gestione del pluralismo religioso (Capitolo I), che dimostrano che il tema non è affatto nuovo, passa a delineare i principi cardine degli arbitrati religiosi legati indissolubilmente al carattere multiculturale della società inglese in quanto finalizzati a garantire il principio di uguaglianza in una società di “diversi” (Capitolo II).Oltre che all’analisi dell’Arbitration Act del 1996, che rappresenta la cornice normativa di riferimento dei faith-based approaches to dispute resolution, il terzo capitolo è dedicato alla descrizione della struttura e del funzionamento dei tribunali religiosi islamici ed ebraici. Nella parte finale della ricerca saranno prese in considerazione le criticità dell’istituto dell’arbitrato religioso e alcune proposte in senso migliorativo.

CAPRARA, LEONARDO, 'FAITH-BASED APPROACHES TO DISPUTE RESOLUTION' L'ESPERIENZA INGLESE DEL RICONOSCIMENTO DELLA GIURISDIZIONE CONFESSIONALE NELLA GESTIONE DELLE CONTROVERSIE RIGUARDANTI I CIVES-FIDELES, FUMAGALLI CARULLI, OMBRETTA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXX [https://hdl.handle.net/10807/285522]

'FAITH-BASED APPROACHES TO DISPUTE RESOLUTION' L'ESPERIENZA INGLESE DEL RICONOSCIMENTO DELLA GIURISDIZIONE CONFESSIONALE NELLA GESTIONE DELLE CONTROVERSIE RIGUARDANTI I CIVES-FIDELES

Caprara, Leonardo
2018

Abstract

In a country like England which, unlike Italy, does not know, instruments of management of religious pluralism such as agreements and Concordats, the legal institution chosen by the legislator to achieve this result also in the jurisdictional field, has been arbitration: the religious communities present in the United Kingdom have been granted the right to establish their own judicial bodies in accordance with the Arbitration Act of 1996, whose decisions may, to some conditions, explain their enforceability in state law. To the deepening of the originality of this choice the present paper is dedicated which, starting from a historical analysis of some past experiences of managing religious pluralism (Chapter I), which show that the subject is not new at all, goes on to outline the cardinal principles of religious arbitrations inextricably linked to the multicultural character of English society as they are aimed at guaranteeing the principle of equality in a society of "different" (Chapter II). In addition to the Arbitration Act of 1996, which represents the framework reference legislation of the faith-based approaches to dispute resolution, the third chapter is dedicated to the description of the structure and functioning of Islamic and Jewish religious courts. In the final part of the research the critical aspects of the institution of religious arbitration and some proposals in an improvement sense will be taken into consideration.
11-set-2018
XXX
SCUOLA DI DOTTORATO IN PERSONA E ORDINAMENTI GIURIDICI
In un Paese come l’Inghilterra che, a differenza dell’Italia, non conosce, strumenti di gestione del pluralismo religioso come le intese e/o i concordati, l’istituto giuridico prescelto da legislatore per raggiungere questo risultato anche in campo giurisdizionale, è stato l’arbitrato: alle comunità religiose presenti nel Regno Unito, è stato concessa la facoltà di poter istituire propri organi giudiziari in conformità all’Arbitration Act del 1996 le cui decisioni potranno, ad alcune condizion, spiegare efficacia esecutiva nell’ordinamento statale. All’approfondimento dell’originalità di questa scelta è dedicato il presente elaborato che, partendo da un’analisi storica di alcune esperienze passate di gestione del pluralismo religioso (Capitolo I), che dimostrano che il tema non è affatto nuovo, passa a delineare i principi cardine degli arbitrati religiosi legati indissolubilmente al carattere multiculturale della società inglese in quanto finalizzati a garantire il principio di uguaglianza in una società di “diversi” (Capitolo II).Oltre che all’analisi dell’Arbitration Act del 1996, che rappresenta la cornice normativa di riferimento dei faith-based approaches to dispute resolution, il terzo capitolo è dedicato alla descrizione della struttura e del funzionamento dei tribunali religiosi islamici ed ebraici. Nella parte finale della ricerca saranno prese in considerazione le criticità dell’istituto dell’arbitrato religioso e alcune proposte in senso migliorativo.
FUMAGALLI CARULLI, OMBRETTA
NICOLUSSI, ANDREA
CAPRARA, LEONARDO, 'FAITH-BASED APPROACHES TO DISPUTE RESOLUTION' L'ESPERIENZA INGLESE DEL RICONOSCIMENTO DELLA GIURISDIZIONE CONFESSIONALE NELLA GESTIONE DELLE CONTROVERSIE RIGUARDANTI I CIVES-FIDELES, FUMAGALLI CARULLI, OMBRETTA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXX [https://hdl.handle.net/10807/285522]
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