The present work offers a linguistic analysis of implicitness in the stories "Drakon" [The Dragon], "Peščera" [The Cave] and "Mamaj", written by Yevgeny Zamyatin between 1918 and 1920 and known as his Petrograd cycle of stories. This topic is justified not only by the peculiarities of these texts, whose reference to post-revolutionary context and criticism of revolution are very clear but quite implicit, and the reader can only infer them from the text and the context he shares with the writer, but also by what Zamyatin stated in his essays on prose, where implicitness is one of the main instruments for achieving his idea of literary work as the result of the cooperation between author and reader. The analysis proceeds by applying the elements provided by the relevance theory which has been developed by Dan Sperber and Deirdre Wilson since the eighties, and particularly that of implicature and explicature; they are more fruitful than traditional rhetorical categories, which shed light on the way Zamyatin’s texts are built, but do not explain how the reader understands and interprets them, that is, how the creative cooperation pointed out in Zamyatin’s aesthetics takes place.

Il presente lavoro offre un’analisi linguistica dell’implicito nei racconti "Drakon" [Il drago], "Peščera" [La caverna] e "Mamaj", scritti da Evgenij Zamjatin tra il 1918 e il 1920 e noti come ciclo di Pietrogrado. Il tema è motivato sia dalle caratteristiche di questi testi, in cui il riferimento al contesto post-rivoluzionario e la critica alla rivoluzione sono molto chiari, ma del tutto impliciti, e il lettore può solo inferirli partendo dal testo e dalla conoscenza del contesto condiviso con lo scrittore, sia dallo studio degli scritti di Zamjatin sulla prosa, in cui emerge che l’implicito è uno degli strumenti principali con cui egli realizza la sua concezione di opera letteraria, frutto della cooperazione fra autore e lettore. Per l’analisi abbiamo utilizzato gli strumenti offerti dalla teoria della pertinenza, elaborata a partire dagli anni Ottanta da Dan Sperber e Deirdre Wilson, e più precisamente i concetti di implicatura ed esplicatura; essi risultano particolarmente produttivi rispetto a quelli della retorica tradizionale, i quali illuminano la fattura del testo, ma non spiegano come da essa il lettore arrivi a comprenderlo e interpretarlo, come avvenga, cioè, la collaborazione creativa che Zamjatin pone al centro della propria estetica.

BERTOLA, VALENTINA, LA COMUNICAZIONE IMPLICITA IN E.I. ZAMJATIN. UNA LETTURA PRAGMATICA DEI RACCONTI DI PIETROGRADO, BONOLA, ANNA PAOLA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXVII [https://hdl.handle.net/10807/285038]

LA COMUNICAZIONE IMPLICITA IN E.I. ZAMJATIN. UNA LETTURA PRAGMATICA DEI RACCONTI DI PIETROGRADO

Bertola, Valentina
2015

Abstract

The present work offers a linguistic analysis of implicitness in the stories "Drakon" [The Dragon], "Peščera" [The Cave] and "Mamaj", written by Yevgeny Zamyatin between 1918 and 1920 and known as his Petrograd cycle of stories. This topic is justified not only by the peculiarities of these texts, whose reference to post-revolutionary context and criticism of revolution are very clear but quite implicit, and the reader can only infer them from the text and the context he shares with the writer, but also by what Zamyatin stated in his essays on prose, where implicitness is one of the main instruments for achieving his idea of literary work as the result of the cooperation between author and reader. The analysis proceeds by applying the elements provided by the relevance theory which has been developed by Dan Sperber and Deirdre Wilson since the eighties, and particularly that of implicature and explicature; they are more fruitful than traditional rhetorical categories, which shed light on the way Zamyatin’s texts are built, but do not explain how the reader understands and interprets them, that is, how the creative cooperation pointed out in Zamyatin’s aesthetics takes place.
23-mar-2015
XXVII
SCUOLA DI DOTTORATO IN SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERARIE
Il presente lavoro offre un’analisi linguistica dell’implicito nei racconti "Drakon" [Il drago], "Peščera" [La caverna] e "Mamaj", scritti da Evgenij Zamjatin tra il 1918 e il 1920 e noti come ciclo di Pietrogrado. Il tema è motivato sia dalle caratteristiche di questi testi, in cui il riferimento al contesto post-rivoluzionario e la critica alla rivoluzione sono molto chiari, ma del tutto impliciti, e il lettore può solo inferirli partendo dal testo e dalla conoscenza del contesto condiviso con lo scrittore, sia dallo studio degli scritti di Zamjatin sulla prosa, in cui emerge che l’implicito è uno degli strumenti principali con cui egli realizza la sua concezione di opera letteraria, frutto della cooperazione fra autore e lettore. Per l’analisi abbiamo utilizzato gli strumenti offerti dalla teoria della pertinenza, elaborata a partire dagli anni Ottanta da Dan Sperber e Deirdre Wilson, e più precisamente i concetti di implicatura ed esplicatura; essi risultano particolarmente produttivi rispetto a quelli della retorica tradizionale, i quali illuminano la fattura del testo, ma non spiegano come da essa il lettore arrivi a comprenderlo e interpretarlo, come avvenga, cioè, la collaborazione creativa che Zamjatin pone al centro della propria estetica.
BONOLA, ANNA PAOLA
VITALE, SERENA
BERTOLA, VALENTINA, LA COMUNICAZIONE IMPLICITA IN E.I. ZAMJATIN. UNA LETTURA PRAGMATICA DEI RACCONTI DI PIETROGRADO, BONOLA, ANNA PAOLA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXVII [https://hdl.handle.net/10807/285038]
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