The methodical destruction of the heritage of terracotta altarpieces already begun with the Counter-Reformation was accomplished in Lombardy during the nineteenth century. With the loss of integrity of these altarpieces, we have also lost track of their existence and structure. A similar doom was reserved to the fictile ornamentation of Renaissance buildings in Lombardy, often created by the same workshops responsible for the polyptychs. Following the Italian unification, however, the forthcoming civic art collections decided to preserve this legacy with the creation of extensive figurative and ornamental terracotta funds. Besides the study of terracotta polyptychs for which physical or documentary evidence still exists, the PhD research focused on the analysis of the clay material retained in the civic museums of Milan and Crema, with the identification of remains mainly from civil and religious buildings in Milan, Crema, Cremona and Lodi. The research was also extended to include fictile fragments originally belonging to altarpieces in the area of Brescia and Monza, and clay models from archeological finds, used for the production of stone statues still existing today in the milanese cathedral and dating from the first quarter of the XVI century, in a period of time in which the utilization of terracotta for altarpieces and architectural decorations started irreversibly to decline in Lombardy.

Nel XIX secolo in Lombardia si completava la sistematica distruzione del patrimonio di polittici in terracotta già iniziata con la Controriforma; con la perdita dell’integrità delle ancone è venuta meno la memoria della loro stessa esistenza e della loro struttura. Analogo destino fu riservato alle ornamentazioni fittili degli edifici rinascimentali delle città lombarde, spesso riconducibili alle medesime maestranze responsabili della realizzazione dei polittici. Negli anni Sessanta dell’Ottocento, si manifesta però la volontà da parte delle costituende raccolte civiche lombarde di tutelare questo ricco patrimonio, con la creazione di fondi museali di terrecotte figurative e ornamentali. Oltre allo studio dei polittici fittili di cui esistono testimonianze materiali e documentali, l’attività di ricerca svolta nel contesto del Dottorato si è basata sull’esame di quanto conservato presso le raccolte dei Musei milanesi e cremaschi, con il recupero di lacerti di opere provenienti da edifici civili e religiosi di Milano, Crema, Cremona e Lodi. La ricerca è stata estesa ai frammenti di polittici presenti sul territorio bresciano e monzese e ai reperti archeologici riconducibili a modelli fittili per la statuaria lapidea del Duomo di Milano, risalenti al primo quarto del XVI secolo, epoca a partire dalla quale in Lombardia sembra declinare irreversibilmente l’utilizzo della terracotta sia per la decorazione architettonica che per la realizzazione delle ancone.

BOSIO, PAOLA, I POLITTICI DI TERRACOTTA NELL'AMBITO DELLA PRODUZIONE FITTILE LOMBARDA DEL PRIMO RINASCIMENTO, ALBERTINI OTTOLENGHI, MARIAGRAZIA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXV [https://hdl.handle.net/10807/286402]

I POLITTICI DI TERRACOTTA NELL'AMBITO DELLA PRODUZIONE FITTILE LOMBARDA DEL PRIMO RINASCIMENTO

Bosio, Paola
2014

Abstract

The methodical destruction of the heritage of terracotta altarpieces already begun with the Counter-Reformation was accomplished in Lombardy during the nineteenth century. With the loss of integrity of these altarpieces, we have also lost track of their existence and structure. A similar doom was reserved to the fictile ornamentation of Renaissance buildings in Lombardy, often created by the same workshops responsible for the polyptychs. Following the Italian unification, however, the forthcoming civic art collections decided to preserve this legacy with the creation of extensive figurative and ornamental terracotta funds. Besides the study of terracotta polyptychs for which physical or documentary evidence still exists, the PhD research focused on the analysis of the clay material retained in the civic museums of Milan and Crema, with the identification of remains mainly from civil and religious buildings in Milan, Crema, Cremona and Lodi. The research was also extended to include fictile fragments originally belonging to altarpieces in the area of Brescia and Monza, and clay models from archeological finds, used for the production of stone statues still existing today in the milanese cathedral and dating from the first quarter of the XVI century, in a period of time in which the utilization of terracotta for altarpieces and architectural decorations started irreversibly to decline in Lombardy.
6-giu-2014
XXV
CORSO DI DOTTORATO IN DISCIPLINE FILOSOFICHE,ARTISTICHE,ARCHEOLOGICHE E DEL TEATRO AFFERENTE ALLA SCUOLA DI DOTTORATO IN STUDI UMANISTICI
Nel XIX secolo in Lombardia si completava la sistematica distruzione del patrimonio di polittici in terracotta già iniziata con la Controriforma; con la perdita dell’integrità delle ancone è venuta meno la memoria della loro stessa esistenza e della loro struttura. Analogo destino fu riservato alle ornamentazioni fittili degli edifici rinascimentali delle città lombarde, spesso riconducibili alle medesime maestranze responsabili della realizzazione dei polittici. Negli anni Sessanta dell’Ottocento, si manifesta però la volontà da parte delle costituende raccolte civiche lombarde di tutelare questo ricco patrimonio, con la creazione di fondi museali di terrecotte figurative e ornamentali. Oltre allo studio dei polittici fittili di cui esistono testimonianze materiali e documentali, l’attività di ricerca svolta nel contesto del Dottorato si è basata sull’esame di quanto conservato presso le raccolte dei Musei milanesi e cremaschi, con il recupero di lacerti di opere provenienti da edifici civili e religiosi di Milano, Crema, Cremona e Lodi. La ricerca è stata estesa ai frammenti di polittici presenti sul territorio bresciano e monzese e ai reperti archeologici riconducibili a modelli fittili per la statuaria lapidea del Duomo di Milano, risalenti al primo quarto del XVI secolo, epoca a partire dalla quale in Lombardia sembra declinare irreversibilmente l’utilizzo della terracotta sia per la decorazione architettonica che per la realizzazione delle ancone.
ALBERTINI OTTOLENGHI, MARIAGRAZIA
CASCETTA, ANNAMARIA
BOSIO, PAOLA, I POLITTICI DI TERRACOTTA NELL'AMBITO DELLA PRODUZIONE FITTILE LOMBARDA DEL PRIMO RINASCIMENTO, ALBERTINI OTTOLENGHI, MARIAGRAZIA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXV [https://hdl.handle.net/10807/286402]
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