To understand mafia persistence over time and address the problem of the impact of law enforcement interventions on criminal groups, some scholars have introduced the concept of resilience into organized crime research; this refers to the ability of criminal groups to deal with ongoing changes and reorganize themselves accordingly. Adopting a network approach to organized crime and drawing on previous studies on criminal network resilience, this study analyses the evolution of two ‘Ndrangheta criminal groups over around two years, seeking to understand how they adapted to the external pressure of law enforcement agencies, and to identify the mechanisms that drove their evolution and the structural changes that they experienced. The results show that the two mafia groups had several sources of resilience. The possibility to rely on non-economic ties, which are not the consequence of their participation in illegal markets, enabled the mafia groups to rapidly, though partially, replace the actors arrested. A less prominent role of the formal hierarchy of the ‘Ndrangheta in criminal networks mainly involved in drug trafficking instead gave rise to a more flexible internal configuration.

Per comprendere la capacità delle organizzazioni criminali di resistere alle indagini da parte delle forze di polizia, alcuni studiosi hanno introdotto il concetto di resilienza nel campo della ricerca sul crimine organizzato. Il termine si riferisce alla capacità di un gruppo criminale di affrontare le pressioni esterne e riorganizzarsi. Adottando un approccio di rete e facendo riferimento a precedenti ricerche sulla resilienza dei gruppi criminali, il presente studio analizza l’evoluzione nel corso del tempo di due gruppi legati alla ‘Ndrangheta. L’obiettivo consiste nel comprendere come questi gruppi si sono adattati alla pressione da parte delle forze dell’ordine e nell’identificare i meccanismi che hanno favorito la loro evoluzione e i cambiamenti che hanno riguardato la loro struttura organizzativa. I risultati mostrano che i due gruppi criminali hanno potuto fare affidamento su diverse fonti di resilienza. La presenza di legami di natura non economica, che non sono conseguenza della loro partecipazione nei mercati illegali, ha consentito ai gruppi mafiosi di sostituire i soggetti arrestati in modo rapido ma parziale. Una minor importanza attribuita alla struttura gerarchica da parte dei gruppi mafiosi coinvolti in traffici internazionali ha invece permesso a questi gruppi di dotarsi di una organizzazione interna più flessibile.

BERLUSCONI, GIULIA, LAW ENFORCEMENT AND CRIMINAL NETWORK RESILIENCE: THE IMPACT OF LAW ENFORCEMENT ACTION ON THE STRUCTURE OF MAFIA-RELATED DRUG TRAFFICKING NETWORKS, CALDERONI, FRANCESCO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXVI [https://hdl.handle.net/10807/286167]

LAW ENFORCEMENT AND CRIMINAL NETWORK RESILIENCE: THE IMPACT OF LAW ENFORCEMENT ACTION ON THE STRUCTURE OF MAFIA-RELATED DRUG TRAFFICKING NETWORKS

Berlusconi, Giulia
2014

Abstract

To understand mafia persistence over time and address the problem of the impact of law enforcement interventions on criminal groups, some scholars have introduced the concept of resilience into organized crime research; this refers to the ability of criminal groups to deal with ongoing changes and reorganize themselves accordingly. Adopting a network approach to organized crime and drawing on previous studies on criminal network resilience, this study analyses the evolution of two ‘Ndrangheta criminal groups over around two years, seeking to understand how they adapted to the external pressure of law enforcement agencies, and to identify the mechanisms that drove their evolution and the structural changes that they experienced. The results show that the two mafia groups had several sources of resilience. The possibility to rely on non-economic ties, which are not the consequence of their participation in illegal markets, enabled the mafia groups to rapidly, though partially, replace the actors arrested. A less prominent role of the formal hierarchy of the ‘Ndrangheta in criminal networks mainly involved in drug trafficking instead gave rise to a more flexible internal configuration.
24-feb-2014
XXVI
CORSO DI DOTTORATO IN CRIMINOLOGIA AFFERENTE ALLA SCUOLA DI DOTTORATO IN SCIENZE SOCIALI
Per comprendere la capacità delle organizzazioni criminali di resistere alle indagini da parte delle forze di polizia, alcuni studiosi hanno introdotto il concetto di resilienza nel campo della ricerca sul crimine organizzato. Il termine si riferisce alla capacità di un gruppo criminale di affrontare le pressioni esterne e riorganizzarsi. Adottando un approccio di rete e facendo riferimento a precedenti ricerche sulla resilienza dei gruppi criminali, il presente studio analizza l’evoluzione nel corso del tempo di due gruppi legati alla ‘Ndrangheta. L’obiettivo consiste nel comprendere come questi gruppi si sono adattati alla pressione da parte delle forze dell’ordine e nell’identificare i meccanismi che hanno favorito la loro evoluzione e i cambiamenti che hanno riguardato la loro struttura organizzativa. I risultati mostrano che i due gruppi criminali hanno potuto fare affidamento su diverse fonti di resilienza. La presenza di legami di natura non economica, che non sono conseguenza della loro partecipazione nei mercati illegali, ha consentito ai gruppi mafiosi di sostituire i soggetti arrestati in modo rapido ma parziale. Una minor importanza attribuita alla struttura gerarchica da parte dei gruppi mafiosi coinvolti in traffici internazionali ha invece permesso a questi gruppi di dotarsi di una organizzazione interna più flessibile.
CALDERONI, FRANCESCO
VAN DE BUNT, HENDRIK
BERLUSCONI, GIULIA, LAW ENFORCEMENT AND CRIMINAL NETWORK RESILIENCE: THE IMPACT OF LAW ENFORCEMENT ACTION ON THE STRUCTURE OF MAFIA-RELATED DRUG TRAFFICKING NETWORKS, CALDERONI, FRANCESCO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXVI [https://hdl.handle.net/10807/286167]
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