The present work relates to the legal analysis of the phenomenon of co-sale, which, as noted, it is common practice in negotiating through the implementation of certain Italian case negotiating created and developed in the Anglo-Saxon legal systems. In particular, attention is paid to cc.dd. drag along clauses (or "drag"), which are part of the negotiating stipulations that imply an obligation of co-sale. The reasons for the choice of research topic that reside in the spread of such clauses in the discipline of corporate relationships. In fact, the wording of clauses that have an obligation to co-sale is now negotiating a technique widely used in the practice of shopping acquisitive of shareholdings. The drag along clause is normally included in shareholders' agreements concluded when an acquisition is made, which result in a company owned by several investors. However, with increasing frequency, and within a certain tendency to "migrate from the parasocial to social" as a result of the new discipline of shareholders' agreements introduced by the reform of company law, such clauses are inserted directly into the statutes of the company capital. The implementation of the statutory provision at the drag posed numerous questions as to its legal, valid and effective. In particular, the aspects that have been the subject of increased attention by the doctrine and jurisprudence are constituted by the systematic position of the statute and the drive conditions of its validity in the light of the overriding principles of corporate order. A profile, however, has not been adequately thorough regards the "social" or "parasocial" of such a statute. It is, however, an important aspect, since, as this paper seeks to demonstrate, the inclusion of the clause in the bylaws do not drag would seem to imply the recognition of itself to the same value of a "social "and, therefore, automatically impose the same way as the evaluation of the validity of corporate law. In this perspective, this work proceeds, first, a survey of the clauses that are generally traced in the genus of the co-sale, and this, in particular, in order to reconstruct the typological features of the drag along clauses, so as to distinguish them from other negotiating techniques covered in the institution of co-sale. In particular, it seeks to identify the scope of such a clause and the economic interests that it is able to satisfy. The investigation carried out shows that the drag along clause is generally alien to the sphere of social order and usually included in shareholders' agreements concluded by shareholders of companies with a closed structure with a high degree of specific investments, because of its inherent specific corporate acquisitions, characterized by normal partners' interest in maximizing the value of their shareholdings and physiologically the same selflessness to bind the shareholders present and future negotiations to a specific structure. Later, in the light of the results achieved, goal of the work is to demonstrate that the statute can take to drag along social or agreement depending on the case. In particular, the verification process, accomplished through the examination of the various criteria of social distinction by the agreement drawn up by the doctrine and case law, leads to the belief that in order to recognize a social relevance to the statute of drag along, it is necessary that the same - as well as being formulated in an impersonal way - to fulfill an additional requirement: it is, is likely to respond to social interests, to meet a need or entity, without distinction of members in the abstract, and is not intended, however to handle only specific relationships between members. Finally, we examined the consequences on the level and discipline depending on whether the statute assumes drag along, in this case, "social" or " parasocial ". In particular, the survey seeks to demonstrate, firstly, that, contrary to what is usually considered the shareholders 'drag - as well as the statute of nature to drag along' agreement - does not seem to be, strictly speaking, a covenant governing the conditions of "circulation" of the investments, but a pact that regulates the conditions of "investment" and "disinvestment" in society, being generally aimed at protecting the interest of all shareholders to maximize the value of equity, on the other hand, the functional structure of the statute to drag along for social presents similarities with respect to the functional structure of legal institutions and the exclusion of equity of redemption partner srl, having to therefore be considered valid to the extent that both compatible with the principle of fair value of the investment which is made mandatory abandoned by the articles 2437 sexies e 2473 bis c.c.

Il presente lavoro ha ad oggetto l’analisi del fenomeno giuridico della covendita, che, come noto, si è diffuso nella prassi negoziale italiana attraverso il recepimento di talune fattispecie negoziali nate e sviluppatesi negli ordinamenti anglosassoni. In particolare, l’attenzione viene rivolta alle cc.dd. clausole di drag along (o “trascinamento”), le quali si inseriscono nell’ambito delle pattuizioni negoziali che comportano un obbligo di covendita. Le ragioni della scelta di tale tema di ricerca risiedono nella diffusione di questo tipo di clausole nella disciplina dei rapporti societari. In effetti, la redazione di clausole che dispongono un obbligo di covendita rappresenta ormai una tecnica negoziale ampiamente diffusa nella pratica dei negozi acquisitivi di partecipazioni sociali. La clausola di drag along è normalmente inserita all’interno di patti parasociali stipulati laddove venga effettuata un’acquisizione da cui risulti una società partecipata da una pluralità di investitori. Tuttavia, con sempre maggior frequenza, e nell’ambito di una certa tendenza alla “migrazione dal parasociale al sociale” quale effetto della nuova disciplina dei patti parasociali introdotta dalla riforma del diritto societario, questo genere di clausole viene inserito direttamente negli statuti delle società di capitali. Il recepimento a livello statutario della clausola di trascinamento ha posto numerosi interrogativi in ordine alla relativa natura giuridica, validità ed efficacia. In particolare, gli aspetti che hanno costituito oggetto di maggiore attenzione da parte della dottrina e della giurisprudenza sono costituiti dalla collocazione sistematica della clausola statutaria di trascinamento e dalle relative condizioni di validità alla luce dei principi inderogabili dell’ordinamento societario. Un profilo che, invece, non è stato adeguatamente approfondito attiene alla natura “sociale” o “parasociale” di una siffatta clausola statutaria. Si tratta, peraltro, di un aspetto non secondario, atteso che, come cerca di dimostrare il presente lavoro, l’inserimento della clausola di trascinamento all’interno dello statuto sociale non sembrerebbe implicare di per sé il riconoscimento alla medesima di un valore “sociale” e, dunque, imporne automaticamente la valutazione della validità alla stregua del diritto societario. In questa prospettiva, il presente lavoro procede, innanzitutto, ad una ricognizione delle clausole che vengono generalmente ricondotte nel genus della covendita: e ciò, segnatamente, al fine di ricostruire i tratti tipologici delle clausole di drag along, così da distinguerle dalle altre tecniche negoziali ricomprese nell’istituto della covendita. In particolare, si cerca di individuare l’ambito di applicazione di una siffatta clausola e gli interessi economici che essa è in grado di soddisfare. L’indagine compiuta dimostra che la clausola di drag along è di regola estranea alla sfera dell’ordinamento sociale e abitualmente inserita in patti parasociali stipulati da soci di società a struttura chiusa che presentano un elevato grado di investimenti specifici, in ragione della sua inerenza a specifiche operazioni di acquisizione societaria, caratterizzate dal normale interesse dei soci paciscenti alla massimizzazione del valore delle proprie partecipazioni sociali e dal fisiologico disinteresse degli stessi a vincolare i soci presenti e futuri ad un determinato assetto negoziale. Successivamente, alla luce dei risultati raggiunti, obiettivo del lavoro è quello di dimostrare che la clausola statutaria di drag along può assumere carattere sociale o parasociale a seconda del caso concreto. In particolare, tale verifica, compiuta attraverso l’esame dei vari criteri di distinzione del sociale dal parasociale elaborati dalla dottrina e dalla giurisprudenza, porta a ritenere che, al fine di riconoscere un rilievo sociale alla clausola statutaria di drag along, sia necessario che la stessa – oltre ad essere formulata in modo impersonale – soddisfi un ulteriore requisito: e, cioè, sia idonea a rispondere ad interessi sociali, destinati a soddisfare un’esigenza dell’ente o, indistintamente, dei soci in astratto, e non miri, invece, a gestire unicamente specifici rapporti tra soci. Infine, vengono esaminate le conseguenze che derivano sul piano qualificatorio e disciplinare a seconda che la clausola statutaria di drag along assuma, nel caso concreto, carattere “sociale” o “parasociale”. In particolare, l’indagine cerca di dimostrare, da un lato, che, contrariamente a quanto solitamente si ritiene, il patto parasociale di trascinamento – così come la clausola statutaria di drag along di natura parasociale – non pare essere, a rigore, un patto che disciplina le condizioni di “circolazione” delle partecipazioni, ma un patto che regola le condizioni di “investimento” e di “disinvestimento” nella società, essendo normalmente volto a tutelare l’interesse di tutti i soci paciscenti alla massimizzazione del valore delle partecipazioni sociali; dall’altro lato, che la struttura funzionale della clausola statutaria di drag along di carattere sociale presenta delle analogie rispetto alla struttura funzionale degli istituti giuridici del riscatto azionario e dell’esclusione del socio di s.r.l., dovendosi pertanto ritenere valida nella misura in cui sia compatibile con il principio dell’equa valorizzazione della partecipazione obbligatoriamente dismessa che si ricava dagli artt. 2437 sexies e 2473 bis c.c.

PETA, GIORGIO, LA CLAUSOLA STATUTARIA DI DRAG ALONG, GINEVRA, ENRICO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXIII [https://hdl.handle.net/10807/286135]

LA CLAUSOLA STATUTARIA DI DRAG ALONG

Peta, Giorgio
2013

Abstract

The present work relates to the legal analysis of the phenomenon of co-sale, which, as noted, it is common practice in negotiating through the implementation of certain Italian case negotiating created and developed in the Anglo-Saxon legal systems. In particular, attention is paid to cc.dd. drag along clauses (or "drag"), which are part of the negotiating stipulations that imply an obligation of co-sale. The reasons for the choice of research topic that reside in the spread of such clauses in the discipline of corporate relationships. In fact, the wording of clauses that have an obligation to co-sale is now negotiating a technique widely used in the practice of shopping acquisitive of shareholdings. The drag along clause is normally included in shareholders' agreements concluded when an acquisition is made, which result in a company owned by several investors. However, with increasing frequency, and within a certain tendency to "migrate from the parasocial to social" as a result of the new discipline of shareholders' agreements introduced by the reform of company law, such clauses are inserted directly into the statutes of the company capital. The implementation of the statutory provision at the drag posed numerous questions as to its legal, valid and effective. In particular, the aspects that have been the subject of increased attention by the doctrine and jurisprudence are constituted by the systematic position of the statute and the drive conditions of its validity in the light of the overriding principles of corporate order. A profile, however, has not been adequately thorough regards the "social" or "parasocial" of such a statute. It is, however, an important aspect, since, as this paper seeks to demonstrate, the inclusion of the clause in the bylaws do not drag would seem to imply the recognition of itself to the same value of a "social "and, therefore, automatically impose the same way as the evaluation of the validity of corporate law. In this perspective, this work proceeds, first, a survey of the clauses that are generally traced in the genus of the co-sale, and this, in particular, in order to reconstruct the typological features of the drag along clauses, so as to distinguish them from other negotiating techniques covered in the institution of co-sale. In particular, it seeks to identify the scope of such a clause and the economic interests that it is able to satisfy. The investigation carried out shows that the drag along clause is generally alien to the sphere of social order and usually included in shareholders' agreements concluded by shareholders of companies with a closed structure with a high degree of specific investments, because of its inherent specific corporate acquisitions, characterized by normal partners' interest in maximizing the value of their shareholdings and physiologically the same selflessness to bind the shareholders present and future negotiations to a specific structure. Later, in the light of the results achieved, goal of the work is to demonstrate that the statute can take to drag along social or agreement depending on the case. In particular, the verification process, accomplished through the examination of the various criteria of social distinction by the agreement drawn up by the doctrine and case law, leads to the belief that in order to recognize a social relevance to the statute of drag along, it is necessary that the same - as well as being formulated in an impersonal way - to fulfill an additional requirement: it is, is likely to respond to social interests, to meet a need or entity, without distinction of members in the abstract, and is not intended, however to handle only specific relationships between members. Finally, we examined the consequences on the level and discipline depending on whether the statute assumes drag along, in this case, "social" or " parasocial ". In particular, the survey seeks to demonstrate, firstly, that, contrary to what is usually considered the shareholders 'drag - as well as the statute of nature to drag along' agreement - does not seem to be, strictly speaking, a covenant governing the conditions of "circulation" of the investments, but a pact that regulates the conditions of "investment" and "disinvestment" in society, being generally aimed at protecting the interest of all shareholders to maximize the value of equity, on the other hand, the functional structure of the statute to drag along for social presents similarities with respect to the functional structure of legal institutions and the exclusion of equity of redemption partner srl, having to therefore be considered valid to the extent that both compatible with the principle of fair value of the investment which is made mandatory abandoned by the articles 2437 sexies e 2473 bis c.c.
17-lug-2013
XXIII
CORSO DI DOTTORATO IN DIRITTO COMMERCIALE INTERNO ED INTERNAZIONALE
Il presente lavoro ha ad oggetto l’analisi del fenomeno giuridico della covendita, che, come noto, si è diffuso nella prassi negoziale italiana attraverso il recepimento di talune fattispecie negoziali nate e sviluppatesi negli ordinamenti anglosassoni. In particolare, l’attenzione viene rivolta alle cc.dd. clausole di drag along (o “trascinamento”), le quali si inseriscono nell’ambito delle pattuizioni negoziali che comportano un obbligo di covendita. Le ragioni della scelta di tale tema di ricerca risiedono nella diffusione di questo tipo di clausole nella disciplina dei rapporti societari. In effetti, la redazione di clausole che dispongono un obbligo di covendita rappresenta ormai una tecnica negoziale ampiamente diffusa nella pratica dei negozi acquisitivi di partecipazioni sociali. La clausola di drag along è normalmente inserita all’interno di patti parasociali stipulati laddove venga effettuata un’acquisizione da cui risulti una società partecipata da una pluralità di investitori. Tuttavia, con sempre maggior frequenza, e nell’ambito di una certa tendenza alla “migrazione dal parasociale al sociale” quale effetto della nuova disciplina dei patti parasociali introdotta dalla riforma del diritto societario, questo genere di clausole viene inserito direttamente negli statuti delle società di capitali. Il recepimento a livello statutario della clausola di trascinamento ha posto numerosi interrogativi in ordine alla relativa natura giuridica, validità ed efficacia. In particolare, gli aspetti che hanno costituito oggetto di maggiore attenzione da parte della dottrina e della giurisprudenza sono costituiti dalla collocazione sistematica della clausola statutaria di trascinamento e dalle relative condizioni di validità alla luce dei principi inderogabili dell’ordinamento societario. Un profilo che, invece, non è stato adeguatamente approfondito attiene alla natura “sociale” o “parasociale” di una siffatta clausola statutaria. Si tratta, peraltro, di un aspetto non secondario, atteso che, come cerca di dimostrare il presente lavoro, l’inserimento della clausola di trascinamento all’interno dello statuto sociale non sembrerebbe implicare di per sé il riconoscimento alla medesima di un valore “sociale” e, dunque, imporne automaticamente la valutazione della validità alla stregua del diritto societario. In questa prospettiva, il presente lavoro procede, innanzitutto, ad una ricognizione delle clausole che vengono generalmente ricondotte nel genus della covendita: e ciò, segnatamente, al fine di ricostruire i tratti tipologici delle clausole di drag along, così da distinguerle dalle altre tecniche negoziali ricomprese nell’istituto della covendita. In particolare, si cerca di individuare l’ambito di applicazione di una siffatta clausola e gli interessi economici che essa è in grado di soddisfare. L’indagine compiuta dimostra che la clausola di drag along è di regola estranea alla sfera dell’ordinamento sociale e abitualmente inserita in patti parasociali stipulati da soci di società a struttura chiusa che presentano un elevato grado di investimenti specifici, in ragione della sua inerenza a specifiche operazioni di acquisizione societaria, caratterizzate dal normale interesse dei soci paciscenti alla massimizzazione del valore delle proprie partecipazioni sociali e dal fisiologico disinteresse degli stessi a vincolare i soci presenti e futuri ad un determinato assetto negoziale. Successivamente, alla luce dei risultati raggiunti, obiettivo del lavoro è quello di dimostrare che la clausola statutaria di drag along può assumere carattere sociale o parasociale a seconda del caso concreto. In particolare, tale verifica, compiuta attraverso l’esame dei vari criteri di distinzione del sociale dal parasociale elaborati dalla dottrina e dalla giurisprudenza, porta a ritenere che, al fine di riconoscere un rilievo sociale alla clausola statutaria di drag along, sia necessario che la stessa – oltre ad essere formulata in modo impersonale – soddisfi un ulteriore requisito: e, cioè, sia idonea a rispondere ad interessi sociali, destinati a soddisfare un’esigenza dell’ente o, indistintamente, dei soci in astratto, e non miri, invece, a gestire unicamente specifici rapporti tra soci. Infine, vengono esaminate le conseguenze che derivano sul piano qualificatorio e disciplinare a seconda che la clausola statutaria di drag along assuma, nel caso concreto, carattere “sociale” o “parasociale”. In particolare, l’indagine cerca di dimostrare, da un lato, che, contrariamente a quanto solitamente si ritiene, il patto parasociale di trascinamento – così come la clausola statutaria di drag along di natura parasociale – non pare essere, a rigore, un patto che disciplina le condizioni di “circolazione” delle partecipazioni, ma un patto che regola le condizioni di “investimento” e di “disinvestimento” nella società, essendo normalmente volto a tutelare l’interesse di tutti i soci paciscenti alla massimizzazione del valore delle partecipazioni sociali; dall’altro lato, che la struttura funzionale della clausola statutaria di drag along di carattere sociale presenta delle analogie rispetto alla struttura funzionale degli istituti giuridici del riscatto azionario e dell’esclusione del socio di s.r.l., dovendosi pertanto ritenere valida nella misura in cui sia compatibile con il principio dell’equa valorizzazione della partecipazione obbligatoriamente dismessa che si ricava dagli artt. 2437 sexies e 2473 bis c.c.
GINEVRA, ENRICO
REGOLI, DUCCIO
PETA, GIORGIO, LA CLAUSOLA STATUTARIA DI DRAG ALONG, GINEVRA, ENRICO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXIII [https://hdl.handle.net/10807/286135]
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