The scrutiny of the rules concerning the redemption of shares in the Italian public companies (s.p.a.) after the statutory reform of 2003 is the main focus of the thesis. On the one hand , the reform has introduced a general discipline concerning the provisions of the bylaws that provide a call for redemption of issued shares (art. 2437-sexies c.c.). Under this general aspect the first goal of the work is to analyze both the new general discipline concerning the callable redeemable shares and their functional use. On the other hand, the reform has ruled only a few typical hypothesis of the so called mandatory redemption (for example, art. 2355, par. 2 , c.c.). However, the work points out that there is no reason why to deny private autonomy to use this second form of redemption in cases other than those explicitly ruled. So, the second objective of the thesis is to reconstruct the discipline of the otherwise agreements concerning the matter of the mandatory redemption provisions. The thesis points out that the puttable redeemable shares represent a tool for divestment from public companies with autonomous characteristics in respect to the withdrawal from corporation clauses. To address the various issues considered, are taken into careful consideration both the EU rules concerning share redemption, and the comparative law perspective .

La tesi ha ad oggetto l’analisi delle fattispecie statutarie di riscatto azionario nella s.p.a. dopo la riforma del 2003. Quest’ultima ha anzitutto introdotto una disciplina destinata genericamente a tutte le ipotesi statutarie in cui si preveda un potere di riscatto a vantaggio della società o di soci (art. 2437-sexies c.c.). L’esegesi di tale disciplina e l’indagine sui possibili utilizzi, in chiave funzionale, delle azioni riscattabili costituiscono il primo obiettivo del lavoro. Per quanto attiene al c.d. riscatto obbligatorio di azioni si è invece assistito alla sola emersione di alcune specifiche ipotesi legali (ad es., art. 2355-bis, comma 2°, c.c.). Si dimostra, tuttavia, che non sussistono ragioni per negare, in linea generale, la possibilità per l’autonomia privata di avvalersi di tale meccanismo di riscatto in ipotesi diverse da quelle espressamente tipizzate. La ricostruzione della disciplina delle fattispecie statutarie atipiche di riscatto obbligatorio e la loro valorizzazione quali peculiari strumenti di disinvestimento dalla società - con caratteristiche non del tutto sovrapponibili al recesso convenzionale - costituiscono il secondo indirizzo d’analisi seguito nello sviluppo della tesi. Nell’affrontare i vari profili trattati, si tiene in attenta considerazione la disciplina comunitaria in tema di riscatto azionario, nonché il dato comparatistico.

BORTOLUZZI, GUIDO, Il riscatto azionario nella S.p.A., CALVOSA, LUCIA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXIV [https://hdl.handle.net/10807/286122]

Il riscatto azionario nella S.p.A.

Bortoluzzi, Guido
2013

Abstract

The scrutiny of the rules concerning the redemption of shares in the Italian public companies (s.p.a.) after the statutory reform of 2003 is the main focus of the thesis. On the one hand , the reform has introduced a general discipline concerning the provisions of the bylaws that provide a call for redemption of issued shares (art. 2437-sexies c.c.). Under this general aspect the first goal of the work is to analyze both the new general discipline concerning the callable redeemable shares and their functional use. On the other hand, the reform has ruled only a few typical hypothesis of the so called mandatory redemption (for example, art. 2355, par. 2 , c.c.). However, the work points out that there is no reason why to deny private autonomy to use this second form of redemption in cases other than those explicitly ruled. So, the second objective of the thesis is to reconstruct the discipline of the otherwise agreements concerning the matter of the mandatory redemption provisions. The thesis points out that the puttable redeemable shares represent a tool for divestment from public companies with autonomous characteristics in respect to the withdrawal from corporation clauses. To address the various issues considered, are taken into careful consideration both the EU rules concerning share redemption, and the comparative law perspective .
17-lug-2013
XXIV
CORSO DI DOTTORATO IN DIRITTO COMMERCIALE INTERNO ED INTERNAZIONALE
La tesi ha ad oggetto l’analisi delle fattispecie statutarie di riscatto azionario nella s.p.a. dopo la riforma del 2003. Quest’ultima ha anzitutto introdotto una disciplina destinata genericamente a tutte le ipotesi statutarie in cui si preveda un potere di riscatto a vantaggio della società o di soci (art. 2437-sexies c.c.). L’esegesi di tale disciplina e l’indagine sui possibili utilizzi, in chiave funzionale, delle azioni riscattabili costituiscono il primo obiettivo del lavoro. Per quanto attiene al c.d. riscatto obbligatorio di azioni si è invece assistito alla sola emersione di alcune specifiche ipotesi legali (ad es., art. 2355-bis, comma 2°, c.c.). Si dimostra, tuttavia, che non sussistono ragioni per negare, in linea generale, la possibilità per l’autonomia privata di avvalersi di tale meccanismo di riscatto in ipotesi diverse da quelle espressamente tipizzate. La ricostruzione della disciplina delle fattispecie statutarie atipiche di riscatto obbligatorio e la loro valorizzazione quali peculiari strumenti di disinvestimento dalla società - con caratteristiche non del tutto sovrapponibili al recesso convenzionale - costituiscono il secondo indirizzo d’analisi seguito nello sviluppo della tesi. Nell’affrontare i vari profili trattati, si tiene in attenta considerazione la disciplina comunitaria in tema di riscatto azionario, nonché il dato comparatistico.
CALVOSA, LUCIA
REGOLI, DUCCIO
BORTOLUZZI, GUIDO, Il riscatto azionario nella S.p.A., CALVOSA, LUCIA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXIV [https://hdl.handle.net/10807/286122]
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10280/2051
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