The dissertation presents the results of an articulated investigation on the TS for to describe its genealogy and its method, with reference to the experience of theatrical ateliers and labs, shows and feasts realized at the Alzheimer Cafè of Milan. Some relevant aspects came to light. The TS takes root in the Italian artistic movements during the Sixties and the Seventies and in the birth of the New Theatre. It progressively took on its own identity, employing the acquired for social aims. It is considered both a label to denominate all kinds of social theatrical methods, and a specific method with its criterions and purposes. Actually the TS integrates in its practice the different performative levels of representation, relationship and social action with the willfulness to produce, throughout the theatrical performative activities, a developing change in the individual’s life, in the group who participates at the atelier and in the social system involved, whether an organization or a local community. The unsolved issues are the inadequate evaluation systems, the nonrecognition of a specific professional role and of a shared and legitimate iter of training.

La tesi presenta i risultati di una articolata indagine sul teatro sociale tesa a delinearne la genealogia e le caratteristiche di metodo, alla luce dell’esperienza di laboratorio teatrali, spettacoli e feste realizzata presso gli Alzheimer Café di Milano. Ne sono emersi alcuni aspetti rilevanti. Il teatro sociale si radica nei movimenti di ricerca italiani degli anni ‘60 e ’70 e la nascita Nuovo Teatro. Ha assunto progressivamente una sua identità, impiegando quanto maturato in quegli anni per scopi di ordine sociale. Viene ritenuto sia un’etichetta che denomina diversi metodi e processi di intervento teatrale nel sociale, sia un metodo con propri criteri e obiettivi. Di fatto assomma nella sua pratica i diversi livelli performativi della rappresentazione, della relazione e dell’azione sociale, con la precisa intenzionalità di produrre, attraverso la pratica performativa teatrale, un cambiamento evolutivo nell'esperienza di vita della persona, del gruppo che partecipa al laboratorio e dell’intero sistema sociale che lo ospita, sia esso un’organizzazione oppure una comunità locale. I nodi critici rilevati sono l’inadeguatezza dei sistemi di valutazione, il non riconoscimento di uno specifico profilo professionale e di iter formativi condivisi e legittimati.

INNOCENTI MALINI, GIULIA EMMA, IL TEATRO DELLA VITA. L'ESPERIENZA DI TEATRO SOCIALE NEGLI ALZHEIMER CAFE' DI MILANO, BERNARDI, CLAUDIO, WALLON, EMMANUEL, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXIX [https://hdl.handle.net/10807/285766]

IL TEATRO DELLA VITA. L'ESPERIENZA DI TEATRO SOCIALE NEGLI ALZHEIMER CAFE' DI MILANO

Innocenti Malini, Giulia Emma
2017

Abstract

The dissertation presents the results of an articulated investigation on the TS for to describe its genealogy and its method, with reference to the experience of theatrical ateliers and labs, shows and feasts realized at the Alzheimer Cafè of Milan. Some relevant aspects came to light. The TS takes root in the Italian artistic movements during the Sixties and the Seventies and in the birth of the New Theatre. It progressively took on its own identity, employing the acquired for social aims. It is considered both a label to denominate all kinds of social theatrical methods, and a specific method with its criterions and purposes. Actually the TS integrates in its practice the different performative levels of representation, relationship and social action with the willfulness to produce, throughout the theatrical performative activities, a developing change in the individual’s life, in the group who participates at the atelier and in the social system involved, whether an organization or a local community. The unsolved issues are the inadequate evaluation systems, the nonrecognition of a specific professional role and of a shared and legitimate iter of training.
30-mag-2017
XXIX
SCUOLA DI DOTTORATO IN STUDI UMANISTICI. TRADIZIONE E CONTEMPORANEITA'
La tesi presenta i risultati di una articolata indagine sul teatro sociale tesa a delinearne la genealogia e le caratteristiche di metodo, alla luce dell’esperienza di laboratorio teatrali, spettacoli e feste realizzata presso gli Alzheimer Café di Milano. Ne sono emersi alcuni aspetti rilevanti. Il teatro sociale si radica nei movimenti di ricerca italiani degli anni ‘60 e ’70 e la nascita Nuovo Teatro. Ha assunto progressivamente una sua identità, impiegando quanto maturato in quegli anni per scopi di ordine sociale. Viene ritenuto sia un’etichetta che denomina diversi metodi e processi di intervento teatrale nel sociale, sia un metodo con propri criteri e obiettivi. Di fatto assomma nella sua pratica i diversi livelli performativi della rappresentazione, della relazione e dell’azione sociale, con la precisa intenzionalità di produrre, attraverso la pratica performativa teatrale, un cambiamento evolutivo nell'esperienza di vita della persona, del gruppo che partecipa al laboratorio e dell’intero sistema sociale che lo ospita, sia esso un’organizzazione oppure una comunità locale. I nodi critici rilevati sono l’inadeguatezza dei sistemi di valutazione, il non riconoscimento di uno specifico profilo professionale e di iter formativi condivisi e legittimati.
BERNARDI, CLAUDIO
WALLON, EMMANUEL
BEARZOT, CINZIA SUSANNA
INNOCENTI MALINI, GIULIA EMMA, IL TEATRO DELLA VITA. L'ESPERIENZA DI TEATRO SOCIALE NEGLI ALZHEIMER CAFE' DI MILANO, BERNARDI, CLAUDIO, WALLON, EMMANUEL, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXIX [https://hdl.handle.net/10807/285766]
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