The doctoral dissertation aims to identify and investigate the critical matters related to hate crimes (i.e. crimes motivated by racial, ethnic and religious bias) and their relation with freedom of expression. Besides some criminological aspects, the first chapter addresses the legal and political criteria for selecting the targeted groups to protect and the legitimacy of criminal law in this matter under its fundamental principles, such as subsidiarity and offensiveness. The second chapter analyzes Italian criminal legislation (art. 604-bis, 604-ter criminal code) and its practical application by courts, with particular regard to the notions of punishable «acts of discrimination», «propaganda», and «incitement». The final part focuses on identifying the most effective means to prevent and punish hate incidents, considering their ideological origin. The study delves into the Restorative Justice approach, comparing the Italian system (recently innovated by the D. Lgs. 150/2022) with the Anglo-Saxon experience and the results of South African Truth and Reconciliation Commission (TRC), thirty years after the end of Apartheid.

Il presente elaborato di ricerca dottorale si propone di individuare e indagare i nuclei problematici legati ai cc.dd. hate crimes (reati motivati da pregiudizi razziali, etnici, religiosi), in relazione alla tutela della libertà di manifestazione del pensiero. Il primo capitolo, oltre ai profili criminologici caratterizzanti i reati d’odio, affronta in particolare i criteri giuridico-valoriali di selezione delle “categorie protette” e il tema della legittimazione del c.d. diritto penale antidiscriminatorio, rispetto a principi fondamentali quali la sussidiarietà e l’offensività. Il secondo capitolo, premessa una riflessione sulla rilevanza del bene giuridico “dignità umana”, analizza la legislazione italiana e le applicazioni pratiche degli attuali artt. 604-bis e 604-ter cod. pen., con riguardo soprattutto alle nozioni di «atti di discriminazione», «propaganda» e «istigazione» punibile e ai singoli motivi discriminatori considerati dalle norme citate (razza, etnia, nazionalità e religione). Infine, l'ultima parte si concentra sull’individuazione delle modalità sanzionatorie più efficaci per contrastare e prevenire detti reati, considerata la loro forte matrice ideologica. Viene quindi studiato l’approccio alternativo proprio della giustizia riparativa, attraverso la comparazione dell’ordinamento interno (recentemente innovato in questo ambito dal D. Lgs. 150/2022) con l’esperienza anglosassone e quella, dagli esiti più incerti, della sudafricana Truth and Reconciliation Commission (TRC), a trent’anni dalla fine dell’Apartheid.

BIONDARO, FRANCESCA, L'INCRIMINAZIONE DELL'ODIO. LA TUTELA PENALE TRA LIBERTA' DI ESPRESSIONE, DISCRIMINAZIONE E UGUAGLIANZA, EUSEBI, LUCIANO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXVI [https://hdl.handle.net/10807/285431]

L'INCRIMINAZIONE DELL'ODIO. LA TUTELA PENALE TRA LIBERTA' DI ESPRESSIONE, DISCRIMINAZIONE E UGUAGLIANZA

Biondaro, Francesca
2024

Abstract

The doctoral dissertation aims to identify and investigate the critical matters related to hate crimes (i.e. crimes motivated by racial, ethnic and religious bias) and their relation with freedom of expression. Besides some criminological aspects, the first chapter addresses the legal and political criteria for selecting the targeted groups to protect and the legitimacy of criminal law in this matter under its fundamental principles, such as subsidiarity and offensiveness. The second chapter analyzes Italian criminal legislation (art. 604-bis, 604-ter criminal code) and its practical application by courts, with particular regard to the notions of punishable «acts of discrimination», «propaganda», and «incitement». The final part focuses on identifying the most effective means to prevent and punish hate incidents, considering their ideological origin. The study delves into the Restorative Justice approach, comparing the Italian system (recently innovated by the D. Lgs. 150/2022) with the Anglo-Saxon experience and the results of South African Truth and Reconciliation Commission (TRC), thirty years after the end of Apartheid.
13-giu-2024
XXXVI
CORSO DI DOTTORATO IN PERSONA E ORDINAMENTI GIURIDICI
Il presente elaborato di ricerca dottorale si propone di individuare e indagare i nuclei problematici legati ai cc.dd. hate crimes (reati motivati da pregiudizi razziali, etnici, religiosi), in relazione alla tutela della libertà di manifestazione del pensiero. Il primo capitolo, oltre ai profili criminologici caratterizzanti i reati d’odio, affronta in particolare i criteri giuridico-valoriali di selezione delle “categorie protette” e il tema della legittimazione del c.d. diritto penale antidiscriminatorio, rispetto a principi fondamentali quali la sussidiarietà e l’offensività. Il secondo capitolo, premessa una riflessione sulla rilevanza del bene giuridico “dignità umana”, analizza la legislazione italiana e le applicazioni pratiche degli attuali artt. 604-bis e 604-ter cod. pen., con riguardo soprattutto alle nozioni di «atti di discriminazione», «propaganda» e «istigazione» punibile e ai singoli motivi discriminatori considerati dalle norme citate (razza, etnia, nazionalità e religione). Infine, l'ultima parte si concentra sull’individuazione delle modalità sanzionatorie più efficaci per contrastare e prevenire detti reati, considerata la loro forte matrice ideologica. Viene quindi studiato l’approccio alternativo proprio della giustizia riparativa, attraverso la comparazione dell’ordinamento interno (recentemente innovato in questo ambito dal D. Lgs. 150/2022) con l’esperienza anglosassone e quella, dagli esiti più incerti, della sudafricana Truth and Reconciliation Commission (TRC), a trent’anni dalla fine dell’Apartheid.
EUSEBI, LUCIANO
NICOLUSSI, ANDREA
BIONDARO, FRANCESCA, L'INCRIMINAZIONE DELL'ODIO. LA TUTELA PENALE TRA LIBERTA' DI ESPRESSIONE, DISCRIMINAZIONE E UGUAGLIANZA, EUSEBI, LUCIANO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXVI [https://hdl.handle.net/10807/285431]
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