The aim of this study is to analyze Anselmo's scriptures, his literary references and anthropological conception through an hermeneutic historical-theoretic approach. The analysis shows an anthropological and theological connection with Agostino's inheritance but, at the same time, it is possible to evidence that Anselmo introduces new elements of reflection. My research is based on five chapters that try to demonstrate the distinctive feature of Anselmo anthropological conception starting from his main philosophical/theological subjects such the foundation of God, the proceeds of everything from Him, the figure of Christ, his incarnation and the human being. In conclusion, the id quo maius acquired an important and renewed meaning -through the anthropological interpretation done - not only for the historical research but for the contemporary man too.

La ricerca si propone, attraverso una lettura ermeneutica storico-teoretica della quasi totalità dei testi anselmiani, di far emergere quale sia la concezione antropologica dell’autore e all’interno di quali linee teoriche possa essere ricondotta. Emergerà come innegabile il riferimento all’impianto antropologico e teologico agostiniano ma sarà altrettanto evidente come Anselmo si ponga in parziale discontinuità con questo nucleo fondativo proponendo notevoli elementi di novità. Lo studio si snoda su cinque capitoli che rispondono al tentativo di mostrare come - pur non potendo prescindere dal fondamento di Dio da cui tutto procede, per poi passare attraverso l’icona del Cristo e della sua incarnazione, fino ad arrivare all’uomo ed essere nuovamente condotti in ultima istanza a Dio – l’impianto anselmiano proponga significativi aspetti di discontinuità con il paradigma di riferimento. Nella parte conclusiva, attraverso una ripresa del Proslogion, si è mostrato come alla luce del percorso compiuto anche l’id quo maius acquisti un significato e una valenza ancor più ricca soprattutto per i suoi riflessi sul versante antropologico che possono suggerire stimoli assai interessanti anche per l’uomo contemporaneo.

ODINI, LUCA, L'ANTROPOLOGIA DI ANSELMO D'AOSTA TRA FONDAMENTO ONTOLOGICO E ISTANZA TEOLOGICA, GHISALBERTI, ALESSANDRO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXV [https://hdl.handle.net/10807/285935]

L'ANTROPOLOGIA DI ANSELMO D'AOSTA TRA FONDAMENTO ONTOLOGICO E ISTANZA TEOLOGICA

Odini, Luca
2013

Abstract

The aim of this study is to analyze Anselmo's scriptures, his literary references and anthropological conception through an hermeneutic historical-theoretic approach. The analysis shows an anthropological and theological connection with Agostino's inheritance but, at the same time, it is possible to evidence that Anselmo introduces new elements of reflection. My research is based on five chapters that try to demonstrate the distinctive feature of Anselmo anthropological conception starting from his main philosophical/theological subjects such the foundation of God, the proceeds of everything from Him, the figure of Christ, his incarnation and the human being. In conclusion, the id quo maius acquired an important and renewed meaning -through the anthropological interpretation done - not only for the historical research but for the contemporary man too.
22-mar-2013
XXV
CORSO DI DOTTORATO IN PERSONA, SVILUPPO, APPRENDIMENTO. PROSPETTIVE EPISTEMOLOGICHE, TEORICHE ED APPLICATIVE AFFERENTE ALLA SCUOLA DI DOTTORATO IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE
La ricerca si propone, attraverso una lettura ermeneutica storico-teoretica della quasi totalità dei testi anselmiani, di far emergere quale sia la concezione antropologica dell’autore e all’interno di quali linee teoriche possa essere ricondotta. Emergerà come innegabile il riferimento all’impianto antropologico e teologico agostiniano ma sarà altrettanto evidente come Anselmo si ponga in parziale discontinuità con questo nucleo fondativo proponendo notevoli elementi di novità. Lo studio si snoda su cinque capitoli che rispondono al tentativo di mostrare come - pur non potendo prescindere dal fondamento di Dio da cui tutto procede, per poi passare attraverso l’icona del Cristo e della sua incarnazione, fino ad arrivare all’uomo ed essere nuovamente condotti in ultima istanza a Dio – l’impianto anselmiano proponga significativi aspetti di discontinuità con il paradigma di riferimento. Nella parte conclusiva, attraverso una ripresa del Proslogion, si è mostrato come alla luce del percorso compiuto anche l’id quo maius acquisti un significato e una valenza ancor più ricca soprattutto per i suoi riflessi sul versante antropologico che possono suggerire stimoli assai interessanti anche per l’uomo contemporaneo.
GHISALBERTI, ALESSANDRO
MARCHETTI, ANTONELLA
ODINI, LUCA, L'ANTROPOLOGIA DI ANSELMO D'AOSTA TRA FONDAMENTO ONTOLOGICO E ISTANZA TEOLOGICA, GHISALBERTI, ALESSANDRO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXV [https://hdl.handle.net/10807/285935]
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