This work focuses on Alternative Food Networks, food supply chains born in response to the social, economic, and environmental criticalities of the industrialized agri-food system. Specifically, the study explores Solidarity Purchasing Groups (SPGs), which have played a leading role in spreading political consumerism in Italy since the 1990s. Focusing on Milan area, the research questions the role of SPGs in the diffusion of sustainable food consumption in today's context, profoundly different from that of the 1990s. Analysing SPGs through a mixed-methods approach, on the one hand as groups, on the other as a movement, the research shows how, after almost thirty years, the phenomenon is still numerically relevant, but less politicized than in the past. In fact, while some SPGs are very active, continuing to enhance participation and to introduce new initiatives, most of them are more focused on consumption rather than participation and activism. Furthermore, the fragmentation of SPGs’ networks shows a phenomenon that no longer has the characteristics of a social movement.

Il presente lavoro si inserisce nel filone di studi sugli Alternative Food Network, circuiti di approvvigionamento nati in risposta alle criticità sociali, economiche e ambientali del sistema agroalimentare industrializzato, basato sulla filiera lunga. Nello specifico, lo studio approfondisce i gruppi d’acquisto solidali (GAS), che hanno giocato un ruolo di primo piano nel panorama del consumo critico italiano sin dagli anni Novanta. Focalizzandosi sul territorio milanese, la ricerca si interroga su quale sia il ruolo dei GAS nella diffusione del consumo di cibo sostenibile nel contesto odierno, profondamente mutato rispetto a quello che ha visto la genesi del fenomeno. Analizzando i GAS attraverso un approccio quali-quantitativo, da un lato come gruppi, dall’altro come movimento, la ricerca mostra come, a distanza di quasi trent’anni, il fenomeno sia ancora numericamente rilevante, ma mostri una progressiva depoliticizzazione. Infatti, se alcuni gruppi d’acquisto solidali rimangono particolarmente attivi, continuando a valorizzare la dimensione della partecipazione e a introdurre nuove iniziative, la maggior parte dei GAS sembra focalizzata sulla dimensione dell’acquisto, che procede secondo routine consolidate. Le dinamiche di rete, inoltre, mostrano una situazione frammentata, all’interno della quale risulta difficile cogliere l’identità di “movimento sociale” caratteristica dei GAS delle origini.

CORNAGGIA, CECILIA, PRATICARE INSIEME IL CONSUMO CRITICO: ROUTINE E INNOVAZIONI NEI GAS A MILANO, LUNGHI, CARLA, FORNO, FRANCESCA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXV [https://hdl.handle.net/10807/286100]

PRATICARE INSIEME IL CONSUMO CRITICO: ROUTINE E INNOVAZIONI NEI GAS A MILANO

Cornaggia, Cecilia
2023

Abstract

This work focuses on Alternative Food Networks, food supply chains born in response to the social, economic, and environmental criticalities of the industrialized agri-food system. Specifically, the study explores Solidarity Purchasing Groups (SPGs), which have played a leading role in spreading political consumerism in Italy since the 1990s. Focusing on Milan area, the research questions the role of SPGs in the diffusion of sustainable food consumption in today's context, profoundly different from that of the 1990s. Analysing SPGs through a mixed-methods approach, on the one hand as groups, on the other as a movement, the research shows how, after almost thirty years, the phenomenon is still numerically relevant, but less politicized than in the past. In fact, while some SPGs are very active, continuing to enhance participation and to introduce new initiatives, most of them are more focused on consumption rather than participation and activism. Furthermore, the fragmentation of SPGs’ networks shows a phenomenon that no longer has the characteristics of a social movement.
10-lug-2023
XXXV
CORSO DI DOTTORATO IN SOCIOLOGIA, ORGANIZZAZIONI, CULTURE
Il presente lavoro si inserisce nel filone di studi sugli Alternative Food Network, circuiti di approvvigionamento nati in risposta alle criticità sociali, economiche e ambientali del sistema agroalimentare industrializzato, basato sulla filiera lunga. Nello specifico, lo studio approfondisce i gruppi d’acquisto solidali (GAS), che hanno giocato un ruolo di primo piano nel panorama del consumo critico italiano sin dagli anni Novanta. Focalizzandosi sul territorio milanese, la ricerca si interroga su quale sia il ruolo dei GAS nella diffusione del consumo di cibo sostenibile nel contesto odierno, profondamente mutato rispetto a quello che ha visto la genesi del fenomeno. Analizzando i GAS attraverso un approccio quali-quantitativo, da un lato come gruppi, dall’altro come movimento, la ricerca mostra come, a distanza di quasi trent’anni, il fenomeno sia ancora numericamente rilevante, ma mostri una progressiva depoliticizzazione. Infatti, se alcuni gruppi d’acquisto solidali rimangono particolarmente attivi, continuando a valorizzare la dimensione della partecipazione e a introdurre nuove iniziative, la maggior parte dei GAS sembra focalizzata sulla dimensione dell’acquisto, che procede secondo routine consolidate. Le dinamiche di rete, inoltre, mostrano una situazione frammentata, all’interno della quale risulta difficile cogliere l’identità di “movimento sociale” caratteristica dei GAS delle origini.
LUNGHI, CARLA
FORNO, FRANCESCA
CASELLI, MARCO
CORNAGGIA, CECILIA, PRATICARE INSIEME IL CONSUMO CRITICO: ROUTINE E INNOVAZIONI NEI GAS A MILANO, LUNGHI, CARLA, FORNO, FRANCESCA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXV [https://hdl.handle.net/10807/286100]
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