The thesis ranks among the studies of the Sociology of prison and has as its object of investigation the process of 'incorporation' of theatrical activities within the re-educational function of the prison, seen through the different institutional roles. On the background of a broader reconstruction of the sociological debate on the theories and functions of punishment as a culturally and historically determined social construction, as well as of the dynamics of imprisonment that characterize the current penitentiary system – with particular reference to the Italian context – theatre, as a tool for rehabilitation and social reintegration of prisoners, is explored in its historical evolution and in its multiple sociological implications. The analysis of empirical materials collected in 12 institutes in Lombardia and Emilia Romagna through semi-structured interviews, with reference to the levels of interaction between theatre and prison identified as macro (institutional representatives: directors, commandants, educationalists), meso (theatre operators) and micro (prisoners) highlights the repercussions, potential, critical aspects of the institutionalization process; the resistance put in place by prison staff; the sense of extraneousness and the risks of assimilation of external operators; the opportunities for personal and relational change that theatre offers to restricted people in relation to their re-education.

La tesi si inserisce nel filone di studi della Sociologia del Carcere ed ha come oggetto di indagine il processo di ‘incorporazione’ delle attività teatrali all’interno della funzione rieducativa della prigione, vista attraverso i diversi ruoli istituzionali. Sullo sfondo di una più ampia ricostruzione del dibattito sociologico sulle teorie e le funzioni della pena quale costruzione sociale culturalmente e storicamente determinata, nonché delle dinamiche di carcerizzazione che connotano il sistema penitenziario attuale − con particolare riferimento al contesto italiano − la pratica teatrale, quale strumento di riabilitazione e reinserimento sociale dei detenuti, viene esplorata nella sua evoluzione storica e nelle sue molteplici implicazioni sociologiche. L’analisi dei materiali empirici raccolti in 12 istituti della Lombardia e dell’Emilia Romagna attraverso lo strumento dell’intervista semistrutturata, in riferimento ai livelli di interazione tra teatro e carcere individuati come macro (rappresentanti istituzionali: direttori, comandanti, funzionari giuridico-pedagogici), meso (operatori teatrali) e micro (detenuti beneficiari dell’attività) evidenzia le ricadute, le potenzialità, le criticità del processo di istituzionalizzazione; le resistenze messe in atto dal personale penitenziario; il senso di estraneità ed i rischi di assimilazione degli operatori esterni; le opportunità di cambiamento personale e relazionale che l’attività teatrale offe alle persone ristrette in relazione al proprio percorso rieducativo.

PIZZETTI, BARBARA, LE ATTIVITA' DI TEATRO NEL SISTEMA CARCERARIO ITALIANO: QUAL PROCESSO DI ISTITUZIONALIZZAZIONE?, SCIVOLETTO, CHIARA, COLOMBO, MADDALENA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXIV [https://hdl.handle.net/10807/285942]

LE ATTIVITA' DI TEATRO NEL SISTEMA CARCERARIO ITALIANO: QUAL PROCESSO DI ISTITUZIONALIZZAZIONE?

Pizzetti, Barbara
2022

Abstract

The thesis ranks among the studies of the Sociology of prison and has as its object of investigation the process of 'incorporation' of theatrical activities within the re-educational function of the prison, seen through the different institutional roles. On the background of a broader reconstruction of the sociological debate on the theories and functions of punishment as a culturally and historically determined social construction, as well as of the dynamics of imprisonment that characterize the current penitentiary system – with particular reference to the Italian context – theatre, as a tool for rehabilitation and social reintegration of prisoners, is explored in its historical evolution and in its multiple sociological implications. The analysis of empirical materials collected in 12 institutes in Lombardia and Emilia Romagna through semi-structured interviews, with reference to the levels of interaction between theatre and prison identified as macro (institutional representatives: directors, commandants, educationalists), meso (theatre operators) and micro (prisoners) highlights the repercussions, potential, critical aspects of the institutionalization process; the resistance put in place by prison staff; the sense of extraneousness and the risks of assimilation of external operators; the opportunities for personal and relational change that theatre offers to restricted people in relation to their re-education.
14-lug-2022
XXXIV
CORSO DI DOTTORATO IN SOCIOLOGIA, ORGANIZZAZIONI, CULTURE
La tesi si inserisce nel filone di studi della Sociologia del Carcere ed ha come oggetto di indagine il processo di ‘incorporazione’ delle attività teatrali all’interno della funzione rieducativa della prigione, vista attraverso i diversi ruoli istituzionali. Sullo sfondo di una più ampia ricostruzione del dibattito sociologico sulle teorie e le funzioni della pena quale costruzione sociale culturalmente e storicamente determinata, nonché delle dinamiche di carcerizzazione che connotano il sistema penitenziario attuale − con particolare riferimento al contesto italiano − la pratica teatrale, quale strumento di riabilitazione e reinserimento sociale dei detenuti, viene esplorata nella sua evoluzione storica e nelle sue molteplici implicazioni sociologiche. L’analisi dei materiali empirici raccolti in 12 istituti della Lombardia e dell’Emilia Romagna attraverso lo strumento dell’intervista semistrutturata, in riferimento ai livelli di interazione tra teatro e carcere individuati come macro (rappresentanti istituzionali: direttori, comandanti, funzionari giuridico-pedagogici), meso (operatori teatrali) e micro (detenuti beneficiari dell’attività) evidenzia le ricadute, le potenzialità, le criticità del processo di istituzionalizzazione; le resistenze messe in atto dal personale penitenziario; il senso di estraneità ed i rischi di assimilazione degli operatori esterni; le opportunità di cambiamento personale e relazionale che l’attività teatrale offe alle persone ristrette in relazione al proprio percorso rieducativo.
SCIVOLETTO, CHIARA
COLOMBO, MADDALENA
MORA, EMANUELA
PIZZETTI, BARBARA, LE ATTIVITA' DI TEATRO NEL SISTEMA CARCERARIO ITALIANO: QUAL PROCESSO DI ISTITUZIONALIZZAZIONE?, SCIVOLETTO, CHIARA, COLOMBO, MADDALENA, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXIV [https://hdl.handle.net/10807/285942]
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