The aim of the present work is to analyse the approach that the institutions of the European Union have developed so far with regards to the management of religion, evaluating whether the concrete application of EU regulatory instruments in matters of religious discrimination in the workplace can be considered adequate to a post-secular and pluralistic context. In order to answer such question, after having discussed the emergence of post-secularism and having conducted a preliminary assessment of whether or not the EU normative instruments concerning religion can be considered appropriate to the contemporary post-secular context, the present work analyses and makes considerations on the CJEU judgments concerning both the exhibition of religious apparel in the workplace and the degree of autonomy left to Member States in organizing their relations with religious organizations in the occupational field. In addition, a thorough examination of the jurisprudence developed by the European Court of Human Rights on the use of religious symbols and apparel and on religious organizations’ autonomy will be conducted.

L'obiettivo del presente lavoro è l'analisi dell'approccio che le istituzioni dell'Unione Europea hanno adottato fino ad oggi nei confronti del fenomeno religioso, indagando se l'applicazione fattuale degli strumenti regolatori dell'UE in materia di discriminazione religiosa sul luogo di lavoro sia adeguata al contesto post-secolare e pluralistico contemporaneo. Per raggiungere tale obiettivo, dopo aver discusso della nascita del concetto di post-secolarismo e aver indagato a livello preliminare se gli strumenti normativi europei in materia religiosa possano essere considerati adeguati all'attuale scenario post-secolare, il presente lavoro analizza e discute le sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea riguardanti sia l'esibizione di simboli e abbigliamento religioso sul luogo di lavoro che il grado di autonomia riconosciuto agli Stati Membri nell'organizzare le proprie relazioni con le organizzazioni religiose. In aggiunta, verrà analizzata nel dettaglio la giurisprudenza sviluppata dalla Corte Europea dei Diritti Umani in materia di utilizzo di capi d'abbigliamento religiosamente connotati e di autonomia delle organizzazioni religiose.

De Pasqual, L., THE EUROPEAN UNION AND THE CHALLENGE OF POST-SECULARISM: AN ANALYSIS OF THE JURISPRUDENCE OF THE COURT OF JUSTICE OF THE EUROPEAN UNION ON RELIGIOUS DISCRIMINATION IN THE WORKPLACE, 2022-07-04T00:01:00Z [https://hdl.handle.net/10807/285090]

THE EUROPEAN UNION AND THE CHALLENGE OF POST-SECULARISM: AN ANALYSIS OF THE JURISPRUDENCE OF THE COURT OF JUSTICE OF THE EUROPEAN UNION ON RELIGIOUS DISCRIMINATION IN THE WORKPLACE

De Pasqual, Laura
2022

Abstract

The aim of the present work is to analyse the approach that the institutions of the European Union have developed so far with regards to the management of religion, evaluating whether the concrete application of EU regulatory instruments in matters of religious discrimination in the workplace can be considered adequate to a post-secular and pluralistic context. In order to answer such question, after having discussed the emergence of post-secularism and having conducted a preliminary assessment of whether or not the EU normative instruments concerning religion can be considered appropriate to the contemporary post-secular context, the present work analyses and makes considerations on the CJEU judgments concerning both the exhibition of religious apparel in the workplace and the degree of autonomy left to Member States in organizing their relations with religious organizations in the occupational field. In addition, a thorough examination of the jurisprudence developed by the European Court of Human Rights on the use of religious symbols and apparel and on religious organizations’ autonomy will be conducted.
4-lug-2022
XXXIV
CORSO DI DOTTORATO IN ISTITUZIONI E POLITICHE
L'obiettivo del presente lavoro è l'analisi dell'approccio che le istituzioni dell'Unione Europea hanno adottato fino ad oggi nei confronti del fenomeno religioso, indagando se l'applicazione fattuale degli strumenti regolatori dell'UE in materia di discriminazione religiosa sul luogo di lavoro sia adeguata al contesto post-secolare e pluralistico contemporaneo. Per raggiungere tale obiettivo, dopo aver discusso della nascita del concetto di post-secolarismo e aver indagato a livello preliminare se gli strumenti normativi europei in materia religiosa possano essere considerati adeguati all'attuale scenario post-secolare, il presente lavoro analizza e discute le sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea riguardanti sia l'esibizione di simboli e abbigliamento religioso sul luogo di lavoro che il grado di autonomia riconosciuto agli Stati Membri nell'organizzare le proprie relazioni con le organizzazioni religiose. In aggiunta, verrà analizzata nel dettaglio la giurisprudenza sviluppata dalla Corte Europea dei Diritti Umani in materia di utilizzo di capi d'abbigliamento religiosamente connotati e di autonomia delle organizzazioni religiose.
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