This introduction to Emanuele Tesauro’s “Il Cannocchiale aristotelico” provides for the first time a unified research on different aspects of one of the most complex and eminent treaty of the Seventeenth Century European literature. First, philological questions are investigated, involving, through the treatment of new data, the history of the text, changes between the editions approved by the author and the general structure. Then, intertextual aspects, as quotations and imitations, are clarified, in order to make understandable the complex work of the author on the text. In add, a narrative pattern is discovered above the highly rhetorical composition of examples: it works as a dramatic dialogue on witty matters between the author and Aristotle, and then the author and the reader, who is fascinated and involved in this formative dramatization. The final chapter is dedicated to the style and the use of rhetoric. A connection with oratorical genres, such as panegyric, is pointed out, as are the philosophical peculiarities of the “Cannocchiale aristotelico”, a guide for human understanding which uses for its aim all the potentialities of the Baroque literature.

Il lavoro consiste in un’introduzione al "Cannocchiale aristotelico" di Emanuele Tesauro, che ne affronta le principali questioni testuali e interpretative proponendo dati aggiornati e nuovi approcci critici. Il primo capitolo tratta l’aspetto filologico. Sono ricostruiti la storia del testo e l’ambiente in cui esso prende forma; sono studiate le varianti delle edizioni riviste dall’autore; è proposta una nuova guida alla struttura definitiva dell’opera. Il secondo capitolo tratta i meccanismi compositivi del testo. Si studia, innanzi tutto, la fitta rete intertestuale, individuando le fonti e i metodi del loro utilizzo. Si propone poi un’interpretazione innovativa del tessuto narrativo dell’opera, fondato sul dialogo tra l’autore e Aristotele, e l’autore e il lettore: la conclusione è che quest’ultimo è invitato a partecipare dalla forma drammatica del testo, che ne favorisce lo sviluppo dell’apprendimento e, al tempo stesso, lo intrattiene. Il terzo capitolo è dedicato allo stile e all’uso della retorica. Dopo aver dibattuto la vicinanza al genere del panegirico in prosa, si mostrano le peculiarità del "Cannocchiale", che sfrutta tutte le possibilità della letteratura barocca per trasmettere più efficacemente, mostrandone concretamente i meccanismi, la teoria e la pratica delle argutezze.

CUTRI', MAICOL, LEGGERE IL "LIBRO APERTO". UN'INTRODUZIONE AL "CANNOCCHIALE ARISTOTELICO", FRARE, PIERANTONIO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXIV [https://hdl.handle.net/10807/285823]

LEGGERE IL "LIBRO APERTO". UN'INTRODUZIONE AL "CANNOCCHIALE ARISTOTELICO"

Cutri', Maicol
2022

Abstract

This introduction to Emanuele Tesauro’s “Il Cannocchiale aristotelico” provides for the first time a unified research on different aspects of one of the most complex and eminent treaty of the Seventeenth Century European literature. First, philological questions are investigated, involving, through the treatment of new data, the history of the text, changes between the editions approved by the author and the general structure. Then, intertextual aspects, as quotations and imitations, are clarified, in order to make understandable the complex work of the author on the text. In add, a narrative pattern is discovered above the highly rhetorical composition of examples: it works as a dramatic dialogue on witty matters between the author and Aristotle, and then the author and the reader, who is fascinated and involved in this formative dramatization. The final chapter is dedicated to the style and the use of rhetoric. A connection with oratorical genres, such as panegyric, is pointed out, as are the philosophical peculiarities of the “Cannocchiale aristotelico”, a guide for human understanding which uses for its aim all the potentialities of the Baroque literature.
19-gen-2022
XXXIV
CORSO DI DOTTORATO IN SCIENZE DELLA PERSONA E DELLA FORMAZIONE
Il lavoro consiste in un’introduzione al "Cannocchiale aristotelico" di Emanuele Tesauro, che ne affronta le principali questioni testuali e interpretative proponendo dati aggiornati e nuovi approcci critici. Il primo capitolo tratta l’aspetto filologico. Sono ricostruiti la storia del testo e l’ambiente in cui esso prende forma; sono studiate le varianti delle edizioni riviste dall’autore; è proposta una nuova guida alla struttura definitiva dell’opera. Il secondo capitolo tratta i meccanismi compositivi del testo. Si studia, innanzi tutto, la fitta rete intertestuale, individuando le fonti e i metodi del loro utilizzo. Si propone poi un’interpretazione innovativa del tessuto narrativo dell’opera, fondato sul dialogo tra l’autore e Aristotele, e l’autore e il lettore: la conclusione è che quest’ultimo è invitato a partecipare dalla forma drammatica del testo, che ne favorisce lo sviluppo dell’apprendimento e, al tempo stesso, lo intrattiene. Il terzo capitolo è dedicato allo stile e all’uso della retorica. Dopo aver dibattuto la vicinanza al genere del panegirico in prosa, si mostrano le peculiarità del "Cannocchiale", che sfrutta tutte le possibilità della letteratura barocca per trasmettere più efficacemente, mostrandone concretamente i meccanismi, la teoria e la pratica delle argutezze.
FRARE, PIERANTONIO
MARCHETTI, ANTONELLA
CUTRI', MAICOL, LEGGERE IL "LIBRO APERTO". UN'INTRODUZIONE AL "CANNOCCHIALE ARISTOTELICO", FRARE, PIERANTONIO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXXIV [https://hdl.handle.net/10807/285823]
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