E' consuetudine diffusa definire il nostro tempo come una «nuova tappa dell'individualismo moderno», di cui il narcismo riassume bene gli obiettivi. In realtà i tratti del vissuto attuale sono molto più complessi. Non si può infatti ignorare che se da una parte la recente analisi sociologica caratterizza la nostra epoca con i tratti di un esasperato individualismo e di una generalizzata frammentazione sociale, dall'altra alcuni fenomeni contemporanei sembrano convincerci del contrario. Il nostro tempo sembra dunque segnato da una profonda discrasia tra l'aspirazione a vivere rapporti veri di reciprocità e la delusione che nasce dalla diffusa patologia delle relazioni interpersonali, di cui tutti soffriamo. La profondità di questi mutamenti sollecita a ripensare l'alterità, non solo come l'altro da me, cioè colui che mi sta di fronte, ma anche come l'altro di me, perché la relazione interpersonale è la dimensione più profonda non solo del mistero di Dio, ma anche dell'uomo creato a sua immagine. Continua
Giaccardi, C., Doglio, C., Martinelli, P., Montanari, A., L'io minimo e la forma cristiana. Bisogno di prossimità, fraternità secondo lo spirito, Glossa, MILANO -- ITA 2016: 110 [http://hdl.handle.net/10807/95080]
L'io minimo e la forma cristiana. Bisogno di prossimità, fraternità secondo lo spirito
Giaccardi, ChiaraPrimo
;
2016
Abstract
E' consuetudine diffusa definire il nostro tempo come una «nuova tappa dell'individualismo moderno», di cui il narcismo riassume bene gli obiettivi. In realtà i tratti del vissuto attuale sono molto più complessi. Non si può infatti ignorare che se da una parte la recente analisi sociologica caratterizza la nostra epoca con i tratti di un esasperato individualismo e di una generalizzata frammentazione sociale, dall'altra alcuni fenomeni contemporanei sembrano convincerci del contrario. Il nostro tempo sembra dunque segnato da una profonda discrasia tra l'aspirazione a vivere rapporti veri di reciprocità e la delusione che nasce dalla diffusa patologia delle relazioni interpersonali, di cui tutti soffriamo. La profondità di questi mutamenti sollecita a ripensare l'alterità, non solo come l'altro da me, cioè colui che mi sta di fronte, ma anche come l'altro di me, perché la relazione interpersonale è la dimensione più profonda non solo del mistero di Dio, ma anche dell'uomo creato a sua immagine. ContinuaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.