Da diversi anni ormai l’opera di Michel Foucault ha attirato l’attenzione, in Italia e in Europa, della filosofia politica e della storia delle idee politiche. Tuttavia, il suo ricco e articolato corpus di pubblicazioni e interventi contiene elementi di grande interesse anche per quegli studiosi che si collocano nell’ambito della scienza politica in senso stretto, come dimostrano, ad esempio, le riflessioni proposte da Giorgio Fedel al convegno della Società Italiana di Scienza Politica nel 2008. A partire da quelle brevi note, il paper intende delineare con maggiore precisione il contributo che l’opera dell’autore francese potrebbe apportare allo sviluppo del programma di ricerca della scienza politica. In particolare, ci si concentrerà su due problemi. In primo luogo, le classificazioni formali e sostanziali delle diverse forme di potere elaborate dalla scienza politica classica verranno confrontate con le analisi proposte da Foucault nella sua “microfisica” e nella definizione del “potere disciplinare”, dalle quali emerge una critica non oggettivistica al paradigma relazionale dominante (almeno dai tempi di Potere e Società di Lasswell e Kaplan). In secondo luogo, su queste basi, si confronterà il modello analitico foucaultiano con il paradigma delle relazioni di potere come “scambio sociale”, con particolare attenzione all’analogia tra concetti politici e concetti microeconomici che su di esso si fonda.

Procacci, S., La “fisica del potere” di Foucault e la scienza politica, <<QUADERNI DI SCIENZA POLITICA>>, 2015; XXIV (2): 1-46 [http://hdl.handle.net/10807/74894]

La “fisica del potere” di Foucault e la scienza politica

Procacci, Stefano
Primo
2015

Abstract

Da diversi anni ormai l’opera di Michel Foucault ha attirato l’attenzione, in Italia e in Europa, della filosofia politica e della storia delle idee politiche. Tuttavia, il suo ricco e articolato corpus di pubblicazioni e interventi contiene elementi di grande interesse anche per quegli studiosi che si collocano nell’ambito della scienza politica in senso stretto, come dimostrano, ad esempio, le riflessioni proposte da Giorgio Fedel al convegno della Società Italiana di Scienza Politica nel 2008. A partire da quelle brevi note, il paper intende delineare con maggiore precisione il contributo che l’opera dell’autore francese potrebbe apportare allo sviluppo del programma di ricerca della scienza politica. In particolare, ci si concentrerà su due problemi. In primo luogo, le classificazioni formali e sostanziali delle diverse forme di potere elaborate dalla scienza politica classica verranno confrontate con le analisi proposte da Foucault nella sua “microfisica” e nella definizione del “potere disciplinare”, dalle quali emerge una critica non oggettivistica al paradigma relazionale dominante (almeno dai tempi di Potere e Società di Lasswell e Kaplan). In secondo luogo, su queste basi, si confronterà il modello analitico foucaultiano con il paradigma delle relazioni di potere come “scambio sociale”, con particolare attenzione all’analogia tra concetti politici e concetti microeconomici che su di esso si fonda.
2015
Italiano
Procacci, S., La “fisica del potere” di Foucault e la scienza politica, <<QUADERNI DI SCIENZA POLITICA>>, 2015; XXIV (2): 1-46 [http://hdl.handle.net/10807/74894]
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