Le misure di prevenzione primaria nei confronti delle lesioni pre-cancerose HPV correlate sono rappresentate principalmente dalla vaccinazione, disponibile in Italia dal 2006 ed effettuabile preferibilmente in età adolescenziale, quando la malattia non è ancora insorta. Se la malattia è invece già presente, è comunque disponibile un importante strumento di prevenzione secondaria, rappresentato dallo screening. Lo scopo di quest’ultimo è quello di individuare il tumore in uno stadio molto precoce, in modo che sia possibile trattarlo in maniera efficace e ottenere di conseguenza un maggior numero di guarigioni e una riduzione del tasso di mortalità. Al tempo stesso, il panorama dello screening è in via di cambiamento: nuove tecnologie, come l’HPV-DNA Test, aprono infatti a innovative opportunità e modalità di effettuazione. Inoltre, la riduzione attesa delle lesioni cervicali nelle donne vaccinate potrà portare nel tempo a una modificazione strutturale di questi programmi. Nell’attesa di osservare tali cambiamenti, verranno descritti di seguito la situazione dei programmi di screening in Italia e i relativi dati riferiti al periodo 2007-2012 e, in conclusione, verrà presentata un’analisi critica dal punto di vista decisionale sull’introduzione del HPVDNA test come screening di elezione.

Cadeddu, C., Lovato, E., Ferriero, A. M., Specchia, M. L., Lo screening del tumore della cervice uterina in Italia dal 2007 ad oggi, in Rivalutazione della vaccinazione anti-HPV a 5 anni dalla sua introduzione. HTA 2.0, <<Quaderni dell’Italian Journal of Public Health>>, 2014; 3 (8): 30-37 [http://hdl.handle.net/10807/64215]

Lo screening del tumore della cervice uterina in Italia dal 2007 ad oggi, in Rivalutazione della vaccinazione anti-HPV a 5 anni dalla sua introduzione. HTA 2.0

Cadeddu, Chiara;Ferriero, Anna Maria;Specchia, Maria Lucia
2014

Abstract

Le misure di prevenzione primaria nei confronti delle lesioni pre-cancerose HPV correlate sono rappresentate principalmente dalla vaccinazione, disponibile in Italia dal 2006 ed effettuabile preferibilmente in età adolescenziale, quando la malattia non è ancora insorta. Se la malattia è invece già presente, è comunque disponibile un importante strumento di prevenzione secondaria, rappresentato dallo screening. Lo scopo di quest’ultimo è quello di individuare il tumore in uno stadio molto precoce, in modo che sia possibile trattarlo in maniera efficace e ottenere di conseguenza un maggior numero di guarigioni e una riduzione del tasso di mortalità. Al tempo stesso, il panorama dello screening è in via di cambiamento: nuove tecnologie, come l’HPV-DNA Test, aprono infatti a innovative opportunità e modalità di effettuazione. Inoltre, la riduzione attesa delle lesioni cervicali nelle donne vaccinate potrà portare nel tempo a una modificazione strutturale di questi programmi. Nell’attesa di osservare tali cambiamenti, verranno descritti di seguito la situazione dei programmi di screening in Italia e i relativi dati riferiti al periodo 2007-2012 e, in conclusione, verrà presentata un’analisi critica dal punto di vista decisionale sull’introduzione del HPVDNA test come screening di elezione.
2014
Italiano
Quaderni dell’Italian Journal of Public Health
Cadeddu, C., Lovato, E., Ferriero, A. M., Specchia, M. L., Lo screening del tumore della cervice uterina in Italia dal 2007 ad oggi, in Rivalutazione della vaccinazione anti-HPV a 5 anni dalla sua introduzione. HTA 2.0, <<Quaderni dell’Italian Journal of Public Health>>, 2014; 3 (8): 30-37 [http://hdl.handle.net/10807/64215]
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