INTRODUZIONE: Le patologie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte e disabilità al mondo. Fra queste, l’insufficienza cardiaca (IC) e l’infarto miocardico acuto (IMA) rientrano tra le maggiori cause di riammissione ospedaliera. Nel 2011, è stato stimato che il 6.5% dei pazienti nel Regno Unito ed il 14.2% dei pazienti sopra i 75 anni in Francia è stato riammesso in struttura ospedaliera entro i 30 giorni successivi alla dimissione. Negli Stati Uniti, tra il 2005 ed il 2008, il tasso di riammissione ospedaliera era pari a 24.4%, nei pazienti con IC e 19.9%, nei pazienti con IMA. Diversi fattori socioeconomici impattano sul rischio di riammissione. A tal proposito, l’obiettivo della presente revisione sistematica è stato quello di analizzare l’impatto di determinati fattori socioeconomici sul rischio di riammissione entro i 30 ed i 90 giorni dalla dimissione, in una popolazione anziana, sopra i 65 anni, affetta da IC o IMA. MATERIALI E METODI: La revisione sistematica è stata condotta sulla base delle linee guida del “PRISMA Statement”, tramite l’interrogazione del database Medline e tramite una ricerca manuale degli articoli. Nella revisione sono stati inclusi gli studi che valutassero l’associazione tra la riammissione ospedaliera, a 30 o 90 giorni dalla dimissione, ed almeno un fattore socioeconomico, in pazienti affetti da IC o IMA, con un’età superiore ai 65 anni. È stata svolta, inoltre, una valutazione della qualità degli studi inclusi, condotta indipendentemente da due revisori, tramite lo “STROBE Statement”. Il livello di concordanza tra i revisori è stato calcolato tramite il K di Cohen. L’analisi dei dati è stata organizzata sulla base della tipologia di outcome considerata e sulla base delle variabili socioeconomiche indagate. Quando l’esposizione ad una condizione di svantaggio socioeconomico aumentava il rischio di riammissione, è stato considerato un effetto positivo della variabile socioeconomica, mentre è stato considerato un effetto negativo della variabile nel caso in cui la condizione di svantaggio socioeconomico fosse associata ad una riduzione del rischio di riammissione ed infine nel caso in cui non vi fosse alcuna relazione fra la variabile socioeconomica ed il rischio di riammissione, è stato considerato un effetto nullo della variabile. RISULTATI: Da un totale di 2016 studi ottenuti, 7 sono stati inclusi nella revisione. Tutti gli studi hanno analizzato pazienti affetti da IC e 4 di questi hanno incluso inoltre pazienti con IMA. A 30 giorni dalla dimissione, per entrambe le patologie, in tutti gli studi che hanno analizzato la variabile “razza/etnia” è stato riscontrato un effetto positivo: tra gli ispanici e gli afroamericani è stato evidenziato un più elevato rischio di riammissione. Inoltre, relativamente ad un solo studio individuato, per entrambe le patologie, è stato rilevato un effetto positivo della variabile “reddito”, in quanto i pazienti con inferiori livelli reddituali presentavano un più elevato rischio di riammissione. A 90 giorni dalla dimissione, soltanto la variabile “stato civile”, fra le altre indagate, ha mostrato un effetto positivo, con un maggior rischio di riammissione riscontrato fra i pazienti privi di un compagno/a. CONCLUSIONI: Le variabili razza/etnia e stato civile hanno mostrato un effetto positivo, mentre per il reddito abbiamo evidenze ancora non sufficienti, in relazione al rischio di riammissione per pazienti anziani con IC o IMA. Meccanismi di presidio della transizione, anche all’interno di programmi unitari di lungo-assistenza, che coinvolgono attori ed organizzazioni di offerta di servizi diversi, il cui obiettivo è quello di garantire la continuità assistenziale, costituiscono una priorità per i sistemi sanitari, non soltanto per migliorare il livello di integrazione assistenziale, ma anche per ridurre le disparità che impattano sul rischio di riammissione, nel target di popolazione considerato.

Iodice, L., Salvatori, E., Silvestrini, G., Ivanova, I., Bojovic, L., Ricciardi, G., Damiani, G., Impatto di fattori socioeconomici sulle riammissioni ospedaliere, in pazienti con età superiore ai 65 anni, ricoverati con una diagnosi di insufficienza cardiaca o infarto miocardico acuto: una revisione sistematica della letteratura, Abstract de <<47° Congresso Nazionale SItI>>, (Riccione, 01-04 October 2014 ), s.n., s.l. 2014: 703-704 [http://hdl.handle.net/10807/63422]

Impatto di fattori socioeconomici sulle riammissioni ospedaliere, in pazienti con età superiore ai 65 anni, ricoverati con una diagnosi di insufficienza cardiaca o infarto miocardico acuto: una revisione sistematica della letteratura

Iodice, Lanfranco;Silvestrini, Giulia;Ricciardi, Gualtiero;Damiani, Gianfranco
2014

Abstract

INTRODUZIONE: Le patologie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte e disabilità al mondo. Fra queste, l’insufficienza cardiaca (IC) e l’infarto miocardico acuto (IMA) rientrano tra le maggiori cause di riammissione ospedaliera. Nel 2011, è stato stimato che il 6.5% dei pazienti nel Regno Unito ed il 14.2% dei pazienti sopra i 75 anni in Francia è stato riammesso in struttura ospedaliera entro i 30 giorni successivi alla dimissione. Negli Stati Uniti, tra il 2005 ed il 2008, il tasso di riammissione ospedaliera era pari a 24.4%, nei pazienti con IC e 19.9%, nei pazienti con IMA. Diversi fattori socioeconomici impattano sul rischio di riammissione. A tal proposito, l’obiettivo della presente revisione sistematica è stato quello di analizzare l’impatto di determinati fattori socioeconomici sul rischio di riammissione entro i 30 ed i 90 giorni dalla dimissione, in una popolazione anziana, sopra i 65 anni, affetta da IC o IMA. MATERIALI E METODI: La revisione sistematica è stata condotta sulla base delle linee guida del “PRISMA Statement”, tramite l’interrogazione del database Medline e tramite una ricerca manuale degli articoli. Nella revisione sono stati inclusi gli studi che valutassero l’associazione tra la riammissione ospedaliera, a 30 o 90 giorni dalla dimissione, ed almeno un fattore socioeconomico, in pazienti affetti da IC o IMA, con un’età superiore ai 65 anni. È stata svolta, inoltre, una valutazione della qualità degli studi inclusi, condotta indipendentemente da due revisori, tramite lo “STROBE Statement”. Il livello di concordanza tra i revisori è stato calcolato tramite il K di Cohen. L’analisi dei dati è stata organizzata sulla base della tipologia di outcome considerata e sulla base delle variabili socioeconomiche indagate. Quando l’esposizione ad una condizione di svantaggio socioeconomico aumentava il rischio di riammissione, è stato considerato un effetto positivo della variabile socioeconomica, mentre è stato considerato un effetto negativo della variabile nel caso in cui la condizione di svantaggio socioeconomico fosse associata ad una riduzione del rischio di riammissione ed infine nel caso in cui non vi fosse alcuna relazione fra la variabile socioeconomica ed il rischio di riammissione, è stato considerato un effetto nullo della variabile. RISULTATI: Da un totale di 2016 studi ottenuti, 7 sono stati inclusi nella revisione. Tutti gli studi hanno analizzato pazienti affetti da IC e 4 di questi hanno incluso inoltre pazienti con IMA. A 30 giorni dalla dimissione, per entrambe le patologie, in tutti gli studi che hanno analizzato la variabile “razza/etnia” è stato riscontrato un effetto positivo: tra gli ispanici e gli afroamericani è stato evidenziato un più elevato rischio di riammissione. Inoltre, relativamente ad un solo studio individuato, per entrambe le patologie, è stato rilevato un effetto positivo della variabile “reddito”, in quanto i pazienti con inferiori livelli reddituali presentavano un più elevato rischio di riammissione. A 90 giorni dalla dimissione, soltanto la variabile “stato civile”, fra le altre indagate, ha mostrato un effetto positivo, con un maggior rischio di riammissione riscontrato fra i pazienti privi di un compagno/a. CONCLUSIONI: Le variabili razza/etnia e stato civile hanno mostrato un effetto positivo, mentre per il reddito abbiamo evidenze ancora non sufficienti, in relazione al rischio di riammissione per pazienti anziani con IC o IMA. Meccanismi di presidio della transizione, anche all’interno di programmi unitari di lungo-assistenza, che coinvolgono attori ed organizzazioni di offerta di servizi diversi, il cui obiettivo è quello di garantire la continuità assistenziale, costituiscono una priorità per i sistemi sanitari, non soltanto per migliorare il livello di integrazione assistenziale, ma anche per ridurre le disparità che impattano sul rischio di riammissione, nel target di popolazione considerato.
2014
Italiano
ATTI del 47° Congresso Nazionale SItI - Poster
47° Congresso Nazionale SItI
Riccione
1-ott-2014
4-ott-2014
N/A
Iodice, L., Salvatori, E., Silvestrini, G., Ivanova, I., Bojovic, L., Ricciardi, G., Damiani, G., Impatto di fattori socioeconomici sulle riammissioni ospedaliere, in pazienti con età superiore ai 65 anni, ricoverati con una diagnosi di insufficienza cardiaca o infarto miocardico acuto: una revisione sistematica della letteratura, Abstract de <<47° Congresso Nazionale SItI>>, (Riccione, 01-04 October 2014 ), s.n., s.l. 2014: 703-704 [http://hdl.handle.net/10807/63422]
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