Ogni paesaggio è antropico nel momento stesso in cui viene osservato. Ogni uomo è un paesaggio per chi lo osserva. Sulla tonalità geografica del rapporto con gli altri non si è ancora riflettuto a sufficienza. Eppure, non appena l'altro viene nominato non scattano solo le dinamiche della sorpresa e della meraviglia tipiche di ogni viaggio e di ogni pensiero. Si attivano pure i meccanismi del dare nomi, del posizionarsi, del misurare, del disegnare mappe di luoghi e di persone.
Riva, F., Il nuovo altro. Geografie dell'umano, in Aru, S., Corsale, A., Tanca, M. (ed.), Percorsi migratori della contemporaneità. Forme, pratiche, territori, CUEC editrice, Cagliari 2013: 153- 163 [http://hdl.handle.net/10807/62176]
Il nuovo altro. Geografie dell'umano
Riva, Franco
2013
Abstract
Ogni paesaggio è antropico nel momento stesso in cui viene osservato. Ogni uomo è un paesaggio per chi lo osserva. Sulla tonalità geografica del rapporto con gli altri non si è ancora riflettuto a sufficienza. Eppure, non appena l'altro viene nominato non scattano solo le dinamiche della sorpresa e della meraviglia tipiche di ogni viaggio e di ogni pensiero. Si attivano pure i meccanismi del dare nomi, del posizionarsi, del misurare, del disegnare mappe di luoghi e di persone.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.