Il saggio prende le mosse dall’analisi dal tema della crisi della democrazia così come diffusamente denunciata da molti protagonisti del dibattito recente. Il rinnovato ruolo delle religioni nello spazio pubblico e la pervasività della globalizzazione tecnica ed economica hanno di fatto posto in questione il primato e l’efficacia delle forme istituzionali democratiche concepite e diffuse a partire dagli Stati nazionali dell’Occidente. La competizione fra universalismi religiosi, politici e tecnici viene ulteriormente aggravata dalla critica postmoderna alle potenzialità conoscitive della ragione, che hanno lasciato le moderne istituzioni liberali indebolite nella loro capacità di fondare e articolare una normatività sociale condivisa. In questo quadro la ricerca punta lo sguardo sulla figura della ragione pubblica e sulle sue diverse versioni, nel tentativo di tornare alle basi della giustificazione delle norme e delle istituzioni. La considerazione delle teorie liberali rawlsiane e habermasiane, nonché dei loro critici, porta l’attenzione sul legame fra la dimensione epistemologico-normativa e quella pragmatico-comunicativa. A questo livello la democrazia mostra una tendenza problematica da un lato ad alimentare la fioritura di pratiche sociali diverse e divergenti e dall’altro a separare il livello della pratica politica istituzionale, per garantirne l’autorevolezza. La frattura che ne consegue, sia sul piano dei fondamenti che su quello della vita politica, deve essere ricucita guardando alla originaria dimensione di cooperazione sociale che contraddistingue le società contemporanee, anche qualora queste siano animate al loro interno da un profondo pluralismo culturale, ideologico e religioso. Il riavvicinamento fra il piano delle pratiche, generativo di socialità, e quello della comunicazione, condizione di possibilità del loro sviluppo, esige a loro avviso il ritorno ad una fruttuosa “contaminazione” fra i codici e le articolazioni tematiche tipici del civile e le istituzioni e le norme tipiche dello stato democratico, nel contesto di un paradigma di socialità rinnovato in chiave relazionale.

Monti, P., Stortone, S., Ragione pubblica e trasformazioni dello spazio politico, in Monti, P., Stortone, S. (ed.), Le parole della vita pubblica. Crisi e trasformazioni di un orizzonte comune, Marcianum, Venezia 2012: 19- 58 [http://hdl.handle.net/10807/56315]

Ragione pubblica e trasformazioni dello spazio politico

Monti, Paolo;Stortone, Stefano
2012

Abstract

Il saggio prende le mosse dall’analisi dal tema della crisi della democrazia così come diffusamente denunciata da molti protagonisti del dibattito recente. Il rinnovato ruolo delle religioni nello spazio pubblico e la pervasività della globalizzazione tecnica ed economica hanno di fatto posto in questione il primato e l’efficacia delle forme istituzionali democratiche concepite e diffuse a partire dagli Stati nazionali dell’Occidente. La competizione fra universalismi religiosi, politici e tecnici viene ulteriormente aggravata dalla critica postmoderna alle potenzialità conoscitive della ragione, che hanno lasciato le moderne istituzioni liberali indebolite nella loro capacità di fondare e articolare una normatività sociale condivisa. In questo quadro la ricerca punta lo sguardo sulla figura della ragione pubblica e sulle sue diverse versioni, nel tentativo di tornare alle basi della giustificazione delle norme e delle istituzioni. La considerazione delle teorie liberali rawlsiane e habermasiane, nonché dei loro critici, porta l’attenzione sul legame fra la dimensione epistemologico-normativa e quella pragmatico-comunicativa. A questo livello la democrazia mostra una tendenza problematica da un lato ad alimentare la fioritura di pratiche sociali diverse e divergenti e dall’altro a separare il livello della pratica politica istituzionale, per garantirne l’autorevolezza. La frattura che ne consegue, sia sul piano dei fondamenti che su quello della vita politica, deve essere ricucita guardando alla originaria dimensione di cooperazione sociale che contraddistingue le società contemporanee, anche qualora queste siano animate al loro interno da un profondo pluralismo culturale, ideologico e religioso. Il riavvicinamento fra il piano delle pratiche, generativo di socialità, e quello della comunicazione, condizione di possibilità del loro sviluppo, esige a loro avviso il ritorno ad una fruttuosa “contaminazione” fra i codici e le articolazioni tematiche tipici del civile e le istituzioni e le norme tipiche dello stato democratico, nel contesto di un paradigma di socialità rinnovato in chiave relazionale.
2012
Italiano
Le parole della vita pubblica. Crisi e trasformazioni di un orizzonte comune
8865121475
Monti, P., Stortone, S., Ragione pubblica e trasformazioni dello spazio politico, in Monti, P., Stortone, S. (ed.), Le parole della vita pubblica. Crisi e trasformazioni di un orizzonte comune, Marcianum, Venezia 2012: 19- 58 [http://hdl.handle.net/10807/56315]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10807/56315
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact