Il disegno di legge in materia di "valorizzazione delle aree agricole e contenimento del consumo di suolo", approvato dal Consiglio dei ministri il 14 settembre 2012, ha evidenziato la necessità di attivare politiche nazionali per ridurre gli usi non efficienti dei suoli agricoli. Serve però una misura delle variazioni nell'uso dei suoli che risponda a una serie di requisiti essenziali: dati di base adeguati per risoluzione geometrica; modalità uniformi di classificazione degli usi/coperture; metodologie di rappresentazione delle variazioni d'uso scientificamente fondate; informazioni scalabili e interoperabili a ogni livello di governo; periodicità di aggiornamento e copertura alla scala nazionale. Su questa base, si possono (e si devono) fondare politiche che mirino da subito ad annullare gli usi inefficienti e in prospettiva a conseguire un "bilancio zero" tra nuovi usi ed effettive rigenerazioni, agendo sulle determinanti e non sugli esiti del fenomeno. Ciò impone un rafforzamento della tenuta economica delle aree agricole, soggette a fenomeni di abbandono oltre che alla pressione dell'urbanizzazione: per questo serve un riconoscimento, ove ne ricorrano le condizioni, dei benefici pubblici generati dalle attività agricole e un contestuale sviluppo dei percorsi imprenditoriali che mirano alla crescita del valore aggiunto aziendale, sia agricolo che extra-agricolo.

Pareglio, S., Il suolo, bene comune, Abstract de <<X Convegno AISSA, La valorizzazione del territorio agrario e il controllo del degrado del suolo>>, (Palermo, 28-29 November 2012 ), Societa Orticola Italiana, Firenze 2012: 4-4 [http://hdl.handle.net/10807/41615]

Il suolo, bene comune

Pareglio, Stefano
2012

Abstract

Il disegno di legge in materia di "valorizzazione delle aree agricole e contenimento del consumo di suolo", approvato dal Consiglio dei ministri il 14 settembre 2012, ha evidenziato la necessità di attivare politiche nazionali per ridurre gli usi non efficienti dei suoli agricoli. Serve però una misura delle variazioni nell'uso dei suoli che risponda a una serie di requisiti essenziali: dati di base adeguati per risoluzione geometrica; modalità uniformi di classificazione degli usi/coperture; metodologie di rappresentazione delle variazioni d'uso scientificamente fondate; informazioni scalabili e interoperabili a ogni livello di governo; periodicità di aggiornamento e copertura alla scala nazionale. Su questa base, si possono (e si devono) fondare politiche che mirino da subito ad annullare gli usi inefficienti e in prospettiva a conseguire un "bilancio zero" tra nuovi usi ed effettive rigenerazioni, agendo sulle determinanti e non sugli esiti del fenomeno. Ciò impone un rafforzamento della tenuta economica delle aree agricole, soggette a fenomeni di abbandono oltre che alla pressione dell'urbanizzazione: per questo serve un riconoscimento, ove ne ricorrano le condizioni, dei benefici pubblici generati dalle attività agricole e un contestuale sviluppo dei percorsi imprenditoriali che mirano alla crescita del valore aggiunto aziendale, sia agricolo che extra-agricolo.
2012
Italiano
Acta Italus Hortus, Book of Abstract
X Convegno AISSA, La valorizzazione del territorio agrario e il controllo del degrado del suolo
Palermo
28-nov-2012
29-nov-2012
9788890562839
Pareglio, S., Il suolo, bene comune, Abstract de <<X Convegno AISSA, La valorizzazione del territorio agrario e il controllo del degrado del suolo>>, (Palermo, 28-29 November 2012 ), Societa Orticola Italiana, Firenze 2012: 4-4 [http://hdl.handle.net/10807/41615]
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