Nei manifesti della campagna elettorale italiana per le politiche dell’aprile 2008, di cui in questo lavoro abbiamo analizzato alcuni esempi, il ruolo di chiarificatori e rivelatori del profondo sistema valoriale di riferimento è stato particolarmente palese, soprattutto in considerazione dei rilevanti mutamenti di denominazioni, simboli, alleanze che hanno interessato la maggior parte dei partiti italiani. L’approccio socio-semiotico, attento alla dimensione sintattica dei testi e ispirato alla distinzione di Landowski tra due modelli paradigmatici di intersoggettività, quello del “contratto” e quello dell’“acquisto”, ci ha permesso di leggere le scelte espressive dei partiti come segnali, non esaustivi ma certamente significativi, delle più ampie dinamiche di rappresentanza e rappresentazione immanenti all’agire e al comunicare politico. L’analisi ha evidenziato come le scelte di posizionamento fatte dai partiti nell’ultima campagna elettorale siano state dettate primariamente dall’esigenza di ridefinirsi rispetto ai valori e alle ideologie tradizionali di riferimento. In particolare, per quelle forze presentatesi agli elettori sulla base di universi simbolici consolidati nel tempo, la modalità del “contratto” ha prevalso come forma di capitalizzazione di un’adesione fiduciaria già conquistata; per i soggetti politici di nuova composizione, la logica del “contratto” si è invece combinata con quella dell’“acquisto”, facendo leva tanto sulla delega fiduciaria quanto sull’enunciazione puntuale di valori-prodotto da conquistare.
Murru, M. F., Giocondo, C., Carelli, P., POLITICA E SPAZI URBANI. Il manifesto nella campagna elettorale del 2008, <<COMUNICAZIONI SOCIALI ON-LINE>>, 2009; 2009 (1): 1-16 [http://hdl.handle.net/10807/33970]
POLITICA E SPAZI URBANI. Il manifesto nella campagna elettorale del 2008
Murru, Maria Francesca;Giocondo, Claudia;Carelli, Paolo
2009
Abstract
Nei manifesti della campagna elettorale italiana per le politiche dell’aprile 2008, di cui in questo lavoro abbiamo analizzato alcuni esempi, il ruolo di chiarificatori e rivelatori del profondo sistema valoriale di riferimento è stato particolarmente palese, soprattutto in considerazione dei rilevanti mutamenti di denominazioni, simboli, alleanze che hanno interessato la maggior parte dei partiti italiani. L’approccio socio-semiotico, attento alla dimensione sintattica dei testi e ispirato alla distinzione di Landowski tra due modelli paradigmatici di intersoggettività, quello del “contratto” e quello dell’“acquisto”, ci ha permesso di leggere le scelte espressive dei partiti come segnali, non esaustivi ma certamente significativi, delle più ampie dinamiche di rappresentanza e rappresentazione immanenti all’agire e al comunicare politico. L’analisi ha evidenziato come le scelte di posizionamento fatte dai partiti nell’ultima campagna elettorale siano state dettate primariamente dall’esigenza di ridefinirsi rispetto ai valori e alle ideologie tradizionali di riferimento. In particolare, per quelle forze presentatesi agli elettori sulla base di universi simbolici consolidati nel tempo, la modalità del “contratto” ha prevalso come forma di capitalizzazione di un’adesione fiduciaria già conquistata; per i soggetti politici di nuova composizione, la logica del “contratto” si è invece combinata con quella dell’“acquisto”, facendo leva tanto sulla delega fiduciaria quanto sull’enunciazione puntuale di valori-prodotto da conquistare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.