Conversion to the premises of the Università Cattolica

The essay deals with the settlement of the Università Cattolica del Sacro Cuore in the ancient monastery of Sant’Ambrogio, between 1929 and 1932, planned by the architect Giovanni Muzio, young professional who works in the studio of engineer Pierfausto Barelli. This plan, which transforms a historic stratified monument in an university, has a great importance both on historical and meta-historical terms. To fully understand the dimension of the transformation the essay refers to an ideal and of value path, as well as a number of actors and targets of the events that came before and accompany the realization of the architectural project. We consider all levels of the conversion work that begins with the design study and the construction of the building at the entrance, then the renovation of the monastery and the building of the chapel, the men's residence hall, the S. Francesco building, the new classrooms, then the women's residence hall, the studies of psychology and the university canteen. The complexity of the whole planning operations that involves urban planning, renovation, transformation, addition and overlap, completion and new construction, put in place an interpretative and analogic work to the old site and the programmatic approach of the founder, Father Gemelli, who wants to shape an exemplary university, a university citadel ante litteram. The essay also takes account of the sculptural intervention of Giovanni Manzù that, for the most part, is deeply linked with the architecture itself, in the primitivist research common to other contemporary artists and in the iconographic choices dictated by the principal.

Il saggio si occupa dell’insediamento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nell’antico monastero santambrosiano fra il 1929 e il 1932, su progetto dell’architetto Giovanni Muzio, giovane professionista che lavora nello studio dell’ing. Pierfausto Barelli. Tale progettazione, che trasforma un monumento storico così stratificato in sede universitaria, ha una portata di grande rilevanza sia sul piano storico che sul piano metastorico. Per comprendere a pieno la dimensione della trasformazione il saggio fa riferimento a un percorso ideale e valoriale, oltre ad una serie di attori e di traguardi della vicenda che precedono e accompagnano la realizzazione dell’intervento progettuale architettonico. Si considerano tutti i livelli del lavoro di conversione che inizia con gli studi di progetto e l’edificazione dell’edificio d’ingresso, quindi i restauri del monastero e l’edificazione della cappella maggiore, i collegi maschili, l’edificio di S. Francesco, le nuove aule, quindi i collegi femminili, gli studi di psicologia e le mense universitarie. La complessità della intera progettazione che implica operazioni di carattere urbanistico, di restauro, di trasformazione, di sovrapposizione e di aggiunta, di completamento e di nuova edificazione mette in campo un lavoro interpretativo e analogico con l’antico cantiere e con l’impostazione programmatica del fondatore Padre Gemelli che vuole dar forma a un ateneo esemplare, una cittadella universitaria ante litteram. Il saggio prende anche in considerazione l’intervento scultoreo di Giovanni Manzù che, per la più parte, fa corpo unico con la stessa architettura, nella ricerca primitivista comune ad altri artisti suoi contemporanei e nelle scelte iconografiche dettate dalla committenza.