La chiesa è nell’alto medioevo un elemento catalizzatore: espressione di relazioni complesse che vanno dai significati liturgico-spirituali di cui era portatrice, alle necessità pratiche dei suoi fruitori; dal suo rapporto con l’insediamento entro il quale risulta inserita, alle esigenze di manifestazione di intenti e di autocelebrazione dei fondatori e delle comunità che vi facevano capo; la chiesa è anche un ente proprietario di beni e percettore di redditi: una componente essenziale del sistema economico dell’epoca. Studiosi delle fonti scritte e di quelle archeologiche indagano il fenomeno da punti di vista diversi, non solo per le specifiche metodologie di approccio, ma anche perché la natura stessa delle testimonianze che utilizzano è differente. Il contributo, partendo da alcuni esempi, valuta come i dati materiali prodotti dagli scavi archeologici non siano sempre in grado di chiarire funzione e ruolo istituzionale dell’edificio di culto.

Sannazaro, M., Cappelle curtensi e chiese pievane: considerazioni sul rapporto tra tipologie archeologico-architettoniche e funzioni, in Lusuardi Siena, S. (ed.), Dalla curtis alla pieve tra archeologia e storia, SAP, Mantova 2009: 161- 180 [http://hdl.handle.net/10807/18659]

Cappelle curtensi e chiese pievane: considerazioni sul rapporto tra tipologie archeologico-architettoniche e funzioni

Sannazaro, Marco
2009

Abstract

La chiesa è nell’alto medioevo un elemento catalizzatore: espressione di relazioni complesse che vanno dai significati liturgico-spirituali di cui era portatrice, alle necessità pratiche dei suoi fruitori; dal suo rapporto con l’insediamento entro il quale risulta inserita, alle esigenze di manifestazione di intenti e di autocelebrazione dei fondatori e delle comunità che vi facevano capo; la chiesa è anche un ente proprietario di beni e percettore di redditi: una componente essenziale del sistema economico dell’epoca. Studiosi delle fonti scritte e di quelle archeologiche indagano il fenomeno da punti di vista diversi, non solo per le specifiche metodologie di approccio, ma anche perché la natura stessa delle testimonianze che utilizzano è differente. Il contributo, partendo da alcuni esempi, valuta come i dati materiali prodotti dagli scavi archeologici non siano sempre in grado di chiarire funzione e ruolo istituzionale dell’edificio di culto.
2009
Italiano
Dalla curtis alla pieve tra archeologia e storia
978-88-87115-63-5
Sannazaro, M., Cappelle curtensi e chiese pievane: considerazioni sul rapporto tra tipologie archeologico-architettoniche e funzioni, in Lusuardi Siena, S. (ed.), Dalla curtis alla pieve tra archeologia e storia, SAP, Mantova 2009: 161- 180 [http://hdl.handle.net/10807/18659]
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